Ultima modifica 12 Marzo 2013

Ne ho parlato pochi giorni fa. Una bimba malata da un anno in attesa di un cuore per poter tornare a vivere com’ è giusto che sia per una bimba di soli tre anni. Ieri quel cuore è arrivato. So che è triste pensare che un altro bimbo è morto. Ma non è morto per via del trapianto ad Emma. E’ morto, purtroppo. E i suoi straordinari genitori hanno pensato di donare il suo piccolo ma sano cuore. E un’altra vita ritorna alla vita. O almeno, ad una speranza di vita vera. Emma, nei giorni prima dell’operazione, era appesa ad un filo e aveva chiesto alla mamma di poter riabbracciare il suo primo e migliore compagno di giochi. Il suo cagnone.

E’ stata accontentata e lo trovo bellissimo. Dovrebbe essere ovvio ma non lo è, perché a volte l’ottusità e la burocrazia impediscono il bene in maniera incredibile. Invece Emma ha abbracciato il suo amato cane. E pochi giorni dopo una piccola vita si è spenta e un’altra si è di nuovo illuminata.

La donazione degli organi. Un gesto così grande e importante. Ma non difficile come si crede forse. Perché è il modo più bello per vincere la morte, per continuare a vivere. Perché, quando qualcuno che ami se ne va è dura per chi rimane. Ci si può attaccare a tutto per sentire meno dolore. Anche ad un guscio vuoto qual è il nostro corpo dopo la morte.

Al di fuori di convinzioni religiose che lo impediscano e per cui quindi provo, voglio e devo portare rispetto, non c’è davvero un motivo per cui non donare i proprio organi. Nessun motivo valido che possa superare l’esigenza di vita di chi ancora potrebbe farlo. Di un padre o di una madre. Di un nonno o un amico. Di un bambino. Chiunque, ma un bambino poi…Noi adulti dobbiamo proteggerli, a tutti i costi. Dobbiamo farlo perché sono la vita, il futuro. I sogni e le speranze. Una parte di noi e il nostro domani. E da anziani, anche il nostro passato.

E non importa se quella vita ci è estranea. Un bambino è comunque parte di una nostra responsabilità. Di qualcosa di bello e una luce divina. Poter aiutare il prossimo è meraviglioso. E in particolare (concedetemelo, sono una mamma) di un piccolo bambino. Che chiede solo di vivere e di diventare un adulto. Pronto magari ad aiutare il prossimo a sua volta.

La donazione è una catena di amore. Che si propaga come il vento e il profumo dei fiori quando soffia forte. E lo senti anche se sei lontano. Lo senti nell’aria. E fa bene al cuore. Al cuore di chi ha perso un figlio e di chi spera solo di poterlo salvare.
Diventate donatori. Siate tutti un soffio di vento che profuma di fiori.

Auguri Emma.

Nathalie Scopelliti

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

2 COMMENTS

  1. La donazione è una catena di amore. Che si propaga come il vento e il profumo dei fiori quando soffia forte. E lo senti anche se sei lontano. Lo senti nell’aria. E fa bene al cuore. Al cuore di chi ha perso un figlio e di chi spera solo di poterlo salvare.
    Diventate donatori. Siate tutti un soffio di vento che profuma di fiori.
    Che bellissima frase…
    Donare è un gesto di altruismo grandissimo, un gesto d’amore verso la vita.

  2. Grazie moky.
    Se solo una persona avrà chiamato l’aido per sottoscriverlo. E diventare donatore io mi sentirò’ molto più felice.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here