Ultima modifica 16 Gennaio 2017

Per qualcuno si tratta di un peluche, per qualcun altro di un lenzuolino o di una copertina… sto parlando del compagno inseparabile del nostro bambino, quello che Donald Winnicott, nel suo articolo “Oggetto transizionale e fenomeni transizionali” (1853), definì “oggetto transizionale” e che in termini più comuni e popolari è stato ribattezzato come “coperta di Linus”

Quante volte vi siete ritrovate a recuperare l’inseparabile e fedele bambolotto, orsacchiotto o lenzuolino di vostro figlio da qualche parte, onde evitare crisi di pianto senza sosta e notti in bianco?!

Magari col passare del tempo diventa anche lacero e brutto, ma guai pensare di sostituirlo con qualcos’altro…perché l’oggetto transizionale è insostituibile e unico, al di là di ogni condizione fisica e/o aspetto estetico!

Ma che cos’è “l’oggetto transizionale”?

Il termine “transizionale” indica la funzione di “transizione” dell’oggetto: infatti nasce come sostituto materno, laddove superati i primi tempi di totale fusione e “simbiosi” con la mamma, il bambino si trova a vivere quel periodo di naturale e graduale distacco.

Per il bambino, in questa fase la coperta di Linus ha la funzione di rassicurazione e tranquillità in assenza della madre.

Infatti come spiegava Winnicott, l’oggetto transizionale si colloca fra il mondo interiore e quello esteriore e ha la funzione di aiutare il bambino nel distacco dalla madre:per metabolizzare e tollerare l’assenza fisica della mamma, il bambino sposta su un oggetto il bisogno di contatto, di coccole e la funzione rassicurante, per poi arrivare ad una fase più matura in cui interiorizza il concetto che dopo ogni separazione fisica, la mamma torna e soprattutto che una transitoria separazione fisica non compromette il legame affettivo di base.

Quando lascerà la coperta di Linus?

Sono refrattaria ad indicare un’epoca precisa, perché ogni bambino ha i suoi tempi che necessitano di essere rispettati.
Sarà il bambino stesso, quando si sentirà pronto a reggere il distacco fisico e temporaneo dalle figure di riferimento, a non sentire più l’esigenza della coperta di Linus e quindi a disinvestirla di quella funzione rassicurante che magari ha avuto per tanto tempo. E non tarderemo a comprendere quando arriverà questo momento, perché vedremo che il “compagno inseparabile” sarà sempre meno protagonista e presente nella sua vita.

Tutti i bambini ricorrono all’oggetto transizionale?

Non è detto. In questo caso, ciò non significa che il bambino stia saltando una tappa evolutiva e/o che possa avere problemi per questo. Infatti come alcuni bambini vogliono sempre la coperta di Linus con sé, altri, al contrario, non identificano un oggetto speciale in particolare e si accontentano magari di portare qualcosa di sé quando escono dall’habitat familiare.

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here