Ultima modifica 10 Gennaio 2018

“Una tata della nanna?”
“Che mostruosità!” Risponderebbero molte mamme.

Sì, perchè nella mia esperienza di mamma sleep deprived, mi sono resa conto che i bambini che dormono esistono e le loro fortunatissime mamme non possono nemmeno lontanamente immaginare cosa passino, invece, le mamme che hanno dimenticato, dal giorno in cui il loro piccolo pipistrello si è appolaiato in casa loro, cosa significhi dormire per più di tre ore di fila.

I miei figli, soprattutto la prima, hanno da subito messo in chiaro che avrebbero preso potere sui miei ritmi sonno – veglia e io, col loro papà, le ho provate tutte, davvero tutte, per cercare di depotenziare questa loro dichiarazione di guerra!

tata della nanna
Il layout della camera da letto è stato oggetto di una miriade di cambiamenti (inutili, peraltro) per trovare la combinazione d’oro per il giusto riposo: lettino a nord perchè, forse, la bambina, ha bisogno di orientarsi,  lettino vicino a mamma, che magari la bimba soffre di solitudine, lettino in fondo ai piedi che, se non si lavano per un po’, la bambina sviene, o, ancora, lettino rivolto verso La Mecca, che, probabilmente, la bambina è musulmana.

Anche i riti della messa a letto sono stati i più svariati.

Culla la bambina per un’ora e mezza.
No, mettila nel lettino e scappa.
Mettila a letto, dalle la manina finchè non si addormenta e poi sfilala con la delicatezza di un ladro.
Lasciala piangere.
Consolala.
Mettiti i tappi alle orecchie.
Avvolgila negli asciugamani.
Fai il giro dell’isolato alle due del mattino con la bimba in carrozzina.

Le ho provate davvero tutte per guadagnarmi qualche misera ora di meritato riposo e, con me, mio marito.

Ma niente ha funzionato a parte il tempo…tanto.

tata della nanna
Devo dire che, in qualche momento, mi sono chiesta se non esistesse una texas ranger della nanna, non dico una che insegnasse ai bimbi ad addormentarsi ma anche solo un’anima pia, affidabile e materna, che, dietro giusto compenso, fosse disposta a passare un’intera notte coi miei piccoli soprani a ballare la tarantella.

Forse, però, ero troppo stanca o disillusa per scoprire che avrei dovuto, semplicemente, cercare una tata della nanna.
Non si tratta di semplici baby sitter notturne, anche se a me sarebbe già bastato, ma, piuttosto di vere esperte nella routine e nei ritmi circadiani del neonato che, dopo aver esaminato le abitudini della famiglia, in merito a orari, routine, nanna e pappa, individuano le criticità e aiutano i genitori a correggerle, al fine di poter tornare a dormire sonni tranquilli.

Bè, solo io la trovo un’idea geniale?
Solo io ho avuto figli che non dormivano?
Ah, e per non dormire intendo NON dormire, per consumare il pavimento a forza di passeggiate cullanti, di giorno e di notte, non lo svegliarsi un paio di volte a notte che è da mettere in conto!

Evidentemente no, il problema dei balli folk notturni sono in molti ad averlo, tanto è vero che queste professioniste della nanna, sono ormai così richieste che, spesso, non riescono a soddisfare pienamente la domanda.

Sulla scia di Tracy Hogg, all’estero le tate della nanna sono ormai moltissime, mentre, in Italia, sono due le più celebri e richieste, entrambe a Milano ma disposte a spostarsi: Rondin de Luca e Gabriella Dellisanti .

tata della nanna

Anche all’interno della nostra redazione, però, abbiamo una puericultrice che può dare un sacco di consigli sui neonati e sulla loro nanna: è Silvana Parisi!

Se vi state chiedendo quanto vale un buon riposo, soprattutto nei primi mesi di vita da genitori, chiedete un preventivo alla tata della nanna!
Io non baderei a spese e…sogni d’oro!

Vivo in Val di Susa, un posto in cui ancora i vicini si scambiano i biscotti fatti in casa ed i bambini crescono insieme. Due figli, un marito, un diploma di sommelier e una piccola ditta che seleziona e rivende vini di qualità. Da qualche tempo, ho anche realizzato il mio sogno di creare un blog sull'enoturismo.

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