Ultima modifica 7 Agosto 2020
“Allattare al seno è un metodo senza pari per fornire ai bambini un nutrimento ideale per crescere e svilupparsi in salute; è inoltre parte integrante del processo riproduttivo, con notevoli implicazioni positive per la salute del neonato e della madre. L’allattamento esclusivo al seno fino ai 6 mesi compiuti e la tutela dell’allattamento materno, prima e dopo il parto, devono essere un obiettivo prioritario di tutti i neonatologi/pediatri, se si vuole mettere veramente il neonato al centro del futuro.”
Il Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), Prof. Fabio Mosca, introduce così la Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (SAM), celebrata come ogni anno dal 1 al 7 ottobre.
Il latte materno fornisce tutti i nutrienti di cui un neonato ha bisogno ed è quindi considerato l’alimento ideale.
L’allattamento materno per questo motivo è vivamente consigliato e dovrebbe essere esclusivo per almeno i primi sei mesi di vita, protraendosi in base alle esigenze e alla volontà di madre e bambino.
I vantaggi dell’allattamento materno
sono innumerevoli.
Dal punto di vista nutrizionale, ma anche pratico e relazionale.
Contribuisce ad instaurare e poi fortificare il rapporto tra mamma e neonato e creando un continuum tra “prima” e dopo la nascita.
Secondo un recente studio condotto in 100 Paesi, nell’ambito dell’iniziativa Alive & Thrive, estendere la sua pratica a tutti i bambini, potrebbe salvare più di 820.000 vite ogni anno e comportare risparmi per 340 miliardi di dollari annui.
Le caratteristiche del Latte Materno
Sempre “pronto all’uso”, igienicamente adeguato e alla giusta temperatura, il latte materno è un alimento su misura, si adatta ai bisogni delle varie fasi di crescita, cambia composizione nel tempo modificando la “propria formula”.
È un alimento “vivo” che varia nell’arco dell’allattamento, della giornata, ma anche della stessa poppata. Subito dopo il parto ed in attesa della montata lattea, il neonato succhia il colostro, che rispetto al latte successivo è meno carico di zuccheri e grassi e più ricco in proteine per fornire anticorpi protettivi all’intestino.
Inoltre la mamma attaccando subito il neonato al seno avrà benefici nel processo di involuzione dell’utero, nella ripresa dal periodo post-partum e un recupero più veloce del proprio peso forma, con minori rischi a distanza di tumore a mammella e ovaio.
L’allattamento materno è inoltre il primo mezzo, il più semplice ed efficace, per creare un legame stabile e positivo tra mamma e neonato.
Già in sala parto infatti, se le condizioni lo consentono, il neonato viene posto a contatto, pelle a pelle, con la sua mamma. Attraverso questo precoce contatto l’adattamento del neonato all’ambiente extra-uterino e l’avvio ed il mantenimento dell’allattamento al seno vengono influenzati positivamente.
L’Allattamento esclusivo al seno
Per quanto si tratti di un atto naturale, l’allattamento materno richiede una corretta informazione e un ampio sostegno, nella famiglia, nella comunità, nel sistema sanitario e nel contesto sociale e lavorativo.
In Italia il tasso di allattamento esclusivo presenta una forbice statistica molto ampia: in uscita dalla maternità varia dal 20% al 97% e a 5 mesi dal 12% al 30%, documentando per l’Italia quindi una grande disomogeneità.
Se ne deduce che le pratiche assistenziali ospedaliere e territoriali in alcuni contesti non favoriscono ancora in maniera adeguata l’avvio e la durata dell’allattamento.
La grande maggioranza delle donne può e dovrebbe allattare al seno.
La grande maggioranza dei bambini può e dovrebbe ricevere il latte materno.
Per favorire l’allattamento è però necessario supportare le famiglie in ogni modo possibile. Bisogna consentire alle madri di essere serenamente vicine ai propri figli, senza restrizioni.
La promozione dell’allattamento al seno
La SIN è da tempo impegnata in diverse iniziative a supporto dell’allattamento al seno.
Tra queste la realizzazione del “Position Statement sull’Allattamento al seno e uso del latte materno/ umano”, nel 2015, insieme a SIP, SIGENP, SICuPP, SIMP e al TAS e la firma, sempre nel 2015, del documento “Promozione dell’uso del latte materno nelle Unità di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) ed accesso dei genitori ai reparti”, insieme a Vivere Onlus, che definisce le linee di indirizzo per favorire l’umanizzazione delle cure e l’allattamento con latte materno anche per i prematuri. La SIN si sta anche impegnando, su proposta del TAS ed insieme alla SIP, alla FIMP e al Collegio dei Direttori delle Scuole di Specialità in Pediatria, per migliorare la formazione, le conoscenze e l’attitudine dei giovani medici e del personale sanitario che opera in ospedale e sul territorio.
La promozione dell’allattamento deve essere un percorso virtuoso, che inizia in ospedale, ma che poi prosegue nei primi due anni di vita.
E’ importante mettere il neonato al centro delle scelte politiche e istituzionali, per creare ed incentivare condizioni che permettano alle mamme di continuare ad allattare anche dopo i primi mesi, prolungando il Congedo di maternità almeno per i sei mesi successivi al parto.
Le Banche del latte
Ma cosa succede quando il latte materno è insufficiente o del tutto assente, soprattutto per i neonati ad alto rischio o prematuri?
Il latte umano donato rappresenta l’opzione migliore e le Banche del Latte Umano Donato (BLUD), 38 in Italia, rivestono un ruolo fondamentale nel rispondere a questa esigenza.
Le BLUD svolgono un ruolo importante, permettendo di usare latte donato in attesa della montata lattea, preziosissimo soprattutto in alcune circostanze di grande fragilità, come nel caso dei neonati pretermine oppure affetti da altre importanti patologie.
Nel 2005 è stata inoltre costituita l’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato (AIBLUD), che ha tra le sue attività istituzionali la promozione e diffusione dell’allattamento al seno, della donazione del latte materno e dell’utilizzo del latte umano donato nelle Terapie Intensive Neonatali.
L’Associazione ha dato un impulso notevole alla donazione del latte umano in Italia e ha elaborato, in collaborazione con la SIN, le “Linee Guida per la costituzione e l’organizzazione di una BLUD” e successivamente, con il Ministero della Salute ha portato alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale delle “Linee di Indirizzo Nazionale per l’organizzazione e la gestione delle banche del latte umano donato”.
Molto è stato fatto, ma molto deve essere ancora fatto, nell’ottica di una riduzione dei costi operativi e gestionali delle BLUD e di un miglioramento del servizio che consenta di coprire tutto il territorio, comprese le regioni che al momento ne sono sprovviste.
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