Ultima modifica 14 Ottobre 2019
Il Sig. Camillo Langone, giornalista, nato a Potenza e residente a Parma ci vuole provocare.
Scrive per Il Foglio, Il Giornale, Libero e La Gazzetta del Mezzogiorno. Uomo piuttosto impegnato, quindi.
In un articolo apparso su Libero scrive:” Togliete i libri alle donne, torneranno a far figli”.
Mi son detta, leggo tutto fino in fondo e aspetto a dar giudizi perché magari il senso dell’articolo è un altro. Mi sbagliavo.
Esattamente non ho ben capito se lo pensa veramente o cerca di salvarsi in corner dicendo che questi sono dati statistici e non pensieri suoi. Sta di fatto che se lo scrive sarà d’accordo su questo concetto.
Qui non posso scrivere parolacce però ”ECCHECCAZZO”
Io non so se questo egregio signore abbia una moglie ( povera stella.. ) o una fidanzata, ne dubito.
L’articolo di Langone ci mostra alcuni punti di riflessione sul volere o meno degli Italiani di intraprendere la strada della genitorialità o meno. Il giornalista dice che gli italiani non vogliono più fare i genitori.
Sostiene che culle vuote e barconi pieni siano due fenomeni strettamente correlati. Penso intenda che qualche politico dia volentieri il benvenuto a gente straniera che prolifera più di noi italiani che abbiamo 1.3 figli a testa e che sia contento di riconoscere la cittadinanza Italiana a chi nasce nel nostro paese.
Infine cita il ministro inglese David Willets che dichiara – più istruzione superiore femminile si traduce in «meno famiglie e meno figli». Oh David … My God!
Forse se le donne laureate (e non) fossero più tutelate in gravidanza e se tu e il gentile Camillo (di cui sopra) faceste anche i padri, col pensiero di un buon padre, non i maschilisti, allora ci sarebbero più speranze per le donne/madri scolarizzate con la possibilità di far carriera.
Forse anche noi donne potremmo vivere serenamente la crescita dei nostri figli contribuendo comunque al mantenimento della nostra famiglia sfruttando un’istruzione superiore che i nostri genitori a gran fatica ci han fatto raggiungere. Forse lo dobbiamo a loro e sicuramente lo dobbiamo a noi. Lo dobbiamo anche ai nostri figli perché per loro vorremmo costruire un futuro dalle tinte vivaci e non tinto di marrone/grigio come questa crisi che ci ha investito.
E poi, mi sentirei comunque offesa anche se non fossi laureata, perché l’articolo può essere interpretato anche nel seguente modo: ” le madri ignoranti fanno figli, quelle istruite no”.
Io ho amiche che si fanno il mazzo dal mattino alla sera per dare una vita dignitosa ai loro figli. Lavorano e rinunciano a vivere tanti momenti coi loro bambini. Poi conosco mamme che stanno facendo carriera, e per questo non vedono pienamente crescere i loro figli. Poi ci sono quelle che han scelto di crescerli perché non hanno la disponibilità dei nonni, le istituzioni statali o private non consentono loro di avere un orario che ricopra appieno l’orario lavorativo e facendo due calcoli si rendono conto che il proprio stipendio coprirebbe appena lo stipendio di una baby sitter, motivo per cui scelgono di stare a casa.
Magari gli uomini come questo giornalista dovrebbero smetterla di scrivere certe cose.
In ogni caso, sapete che i figli si mettono al mondo in due?
È sempre in due si fanno crescere. Siamo persone, uomini e donne.
Ma perché nel 2015 ancora bisogna discutere sulla parità dei diritti?
Chissà perché gli uomini, o meglio alcuni MASCHI (e c’è una bella differenza), che hanno anche studiato per poter scrivere sui giornali, e magari lo devono alle loro madri (e ricorderei loro che anch’esse sono DONNE), nonostante abbiano appunto studiato, arrivino a elaborare una perla di stupidità tale. Ma siam sempre lì, i maschilisti la riducono sempre “che è colpa delle donne”. Che lo vadano a dire alle loro mogli, e madri dei loro figli. Tanto loro (i maschi) non devono mai stravolgere la loro vita, nè mentale nè fisica, non fanno notti in bianco e non devono correre x ritirare i figli da scuola. Ne farei dieci di figli, se venissi riconosciuta come persona, ma non in un paese che vali solo in base a quanti figli metto al mondo. Siamo nell’era delle caverne?! E poi, se ne facessi anche 10….in Italia, pacca sulla spalla e…..arrangiati!!!!!
Purtroppo hai ragione .
Ma ricorda che gli uomini non avranno mai le gioie che abbiamo
noi donne….. Non fanno nemmeno più il servizio militare sti smidollati….
Voleva essere una provocazione?! Comunque poi è la realtà! Non si può negare!!! Se una donna si concentra su studio e poi carriera è conseguente che diventare madre viene al terzo posto, ad un’età più avanzata… E poi magari ci si ferma al figlio unico.non si può avere tutto è inutile prendersi in giro! Anche se i figli si fanno in due la mamma è la mamma.
Giusto Valeria.
La mamma è la mamma e tantissime altre cose.