Ultima modifica 20 Aprile 2015
Erano passati pochissimi giorni dalla morte in mare, a brevissima distanza dalla riva, di 13 persone, ma i tentativi di sbarco non erano neppure rallentati, anzi, hanno subito un’accelerazione, forse a causa dell’approssimarsi della brutta stagione.
E così il mare ha avuto altre vittime, tante, più di trecento.
La barca si era capovolta e poi inabissata non perché fosse stracarica, anche se lo era, ma per il panico generato da un forte odore di carburante. Così hanno dato fuoco ad una coperta perché barche lontane si avvedessero di loro, ma il fuoco è degenerato in incendio, qualcuno si è gettato in mare, pur non sapendo nuotare, altri si sono ammassati sul lato opposto e sono rimasti intrappolati sul fondo, prigionieri dello scafo.
I soccorritori ne hanno salvato solo 150!
Subito sono infuriate le polemiche ed il balletto delle responsabilità ha avuto inizio: colpa dell’Italia o dell’Europa?
Colpa della Bossi- Fini e del successivo decreto Maroni che prevede il reato di clandestinità!
Che idiozia!
Mai più tragedie simili proclama la Boldrini e subito Letta le fa eco : mai più!
Ma passano solo pochi giorni, le ricerche dei cadaveri sono ancora in atto che un altro barcone si rovescia in acque maltesi, per ora 50 i morti accertati, ma il numero dei dispersi è alto.
È ancora colpa nostra o, essendo il naufragio avvenuto nelle loro acque è colpa dei maltesi?
È l’occidente che costringe masse disperate a fuggire con qualsiasi mezzo, patire traversie incredibili, viaggiando a piedi o con mezzi di fortuna, coprendo lunghe distanze, rischiando la vita, per poi affidarsi a traghettatori- canaglia, pagandoli con tutto il denaro che hanno potuto racimolare che, stipandoli fino all’inverosimile su barconi fatiscenti, affrontano quel tratto di mare salvo poi gettarli in acqua al minimo cenno di pericolo o facendo arenare i mezzi, qualche volta facendo sbarcare i sopravvissuti?
L’odissea è continua.
Stanchi, stremati e senza viveri ed acqua navigano, a volte per giorni, nelle acque del mediterraneo: quanti avranno visto quelle acque richiudersi su di loro?
Noi conosciamo solo le morti avvenute presso le coste oppure quando navi o pescherecci avvistano i relitti o quando il mare ne restituisce le salme ma chi li costringe a subire tutto questo: gli italiani, i maltesi, gli europei?
Io credo di no!
Sono i capi delle loro nazioni, spesso e volentieri dittatori assoluti e crudeli, o guerriglieri di opposte fazioni o tribù che mettono a ferro e a fuoco le loro patrie con l’aiuto di chi, per denaro o altri benefici vende loro le armi!
E quei poveretti che non sanno o non possono difendersi ne rivendicare i loro diritti fuggono.
Devono gli altri popoli, singolarmente, correre in loro soccorso con qualsiasi mezzo?
Devono imporre il loro stile di vita?
Devono sostituire i loro capi? E se si, con chi?
Dobbiamo intervenire dovunque e comunque? E con quale diritto?
Siamo forse i depositari della verità assoluta?
Certo, l’Europa ha molte colpe per il suo passato coloniale, per aver depredato ricchezze, per aver lasciato le popolazioni indigene nella più assoluta delle povertà, ma l’Africa gode di ricchezze naturali che l’Europa si sogna, così come il Medio Oriente é ricco di petrolio.
Forse sono proprio quelle ricchezze a far gola e a scatenare dittature e conflitti.
Il problema va posto alle Nazioni Unite, che sono nate proprio per questo, e, nel loro ambito, a farsi maggior carico di portare pace e tranquillità, con tutti i mezzi pacifici che si possono trovare. Devono essere quelle ex potenze coloniali arricchitesi sulle spalle di quei popoli.
Nel frattempo è indispensabile pattugliare minuziosamente, 24 ore su 24, quel tratto del mediterraneo per prevenire disastri e naufragi, sanzionando pesantemente i trafficanti di uomini.
C’è chi afferma che non si possono fermare i migranti, che ognuno ha il diritto di andare e stabilirsi dove vuole, ma questo è possibile? O è solo demagogia?
Si possono accogliere milioni di persone, assicurando lavoro a tutti e condizioni civili di vita, siamo in grado di farlo?
Magari, ma, purtroppo, la risposta è negativa.
Ma questo ai demagoghi non interessa, bisogna accogliere e dividere con i migranti quello che abbiamo, o, meglio, quello che hanno i penultimi, quelli che hanno pagato e che pagano la crisi, quelli che vedono, e vedranno sempre più, diminuire le risorse, per loro, dello stato sociale, quelli che faticano o ai quali è impossibile arrivare a fine mese.
Quelli che abitano le periferie disagiate, quelli che devono contenere il lavoro ai nuovi arrivati, quelli che devono accettare salari da fame, in nero, per cercare di sopravvivere, non certo chi vive in quartieri eleganti, con stipendi da nababbi autoconcessi, che sommano nelle loro mani più incarichi, quelli che elargiscono, se vogliono, solo misere elemosine.
Certo è facile per questi ultimi dire che bisogna accogliere senza se e senza ma, se è un altro a farsene carico, solo se altri sopportano costi e disagi, perché, a parole, sono tutti buonisti, ma che a loro non tocchi e se qualcuno degli altri esce dal coro, si ribellano accusandoli di tutte le nefandezze possibili.
Troppo facile!!!
non vedo come possa esserci una soluzione efficente…………non siamo in grado di aiutarli…………………….