Ultima modifica 24 Agosto 2020
Ultimamente si è sentito molto parlare di Zoom, il parco zoologico di Torino. Confesso che non ci sono ancora andata, ma mi organizzo con la famiglia per andarci quanto prima così posso farvi un preciso reportage, sapete che di noi vi potete fidare e che vi diremo sempre le cose come stanno… quando ho visto lo spot in tv sono rimasta molto colpita dalla baia dei pinguini. Nuotare a pochi passi da loro, separati solamente da una vetrina, deve essere una meraviglia.
Ecco allora che da brava giornalista navighi, ti informi, cerchi di saperne di più sul parco fino a scoprire che tutto è coordinato da una donna, che riesce meravigliosamente a conciliare il suo ruolo di donna, con quello di mamma, di moglie, di compagna.
Lei è Leslie K. Baxter, nata a Detroit nel 1974, laureata in Ingegneria presso l’Università del Michigan (USA) con un master in Business Administration presso l’IESE (Barcellona). Dopo la laurea ha lavorato presso la specializzazione operations della sede di Chicago e New York della società Accenture e successivamente presso TOROC – Comitato per l’organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.
Insomma, di esperienza ne ha sicuramente da vendere….
Ha conosciuto il marito Gian Luigi Casetta durante il master in Business Administration presso l’IESE a Barcellona e da allora ha supportato, seguito ed collaborato con il marito, ora amministratore delegato e fondatore del parco Zoom Torino, nello sviluppo del progetto del primo bioparco immersivo italiano, un’area innovativa, educativa ed esperienziale grazie alla quale apprendere, studiare e tutelare la biodiversità e le specie animali a rischio estinzione.
Leslie è mamma di due bambini, Rocco 5 anni e Gordon 3 anni. In attesa di conoscerci dal vivo, facciamo due chiacchere al telefono, e le mie domande non possono che iniziare con il chiederle come riesce a conciliare lavoro e famiglia.
‘ Il lavoro mi permette di concentrarmi meglio sulla mia famiglia: quando siamo insieme non perdo tempo e non mi distraggo. Inoltre riesco più facilmente a dire “No” nella mia vita professionale e personale adesso che ho due progetti importanti (carriera e famiglia)’
Continuiamo a chiaccherare…
Raccontami, qual è il tuo peggior difetto ed il tuo miglior pregio
Probabilmente è lo stesso: sono molto attenta e sensibile all’energia che si genera nell’ambiente lavorativo, ai sentimenti nascosti durante le riunioni e alle opinioni non espresse. Diciamo che è una caratteristica molto “femminile”, a volte aiuta e a volte frena.
Cosa manca nel mondo del lavoro lato donna, mamma
Al lavoro si vedono poche donne nelle posizioni dirigenziali. Questo indica una mancanza di supporto e di empatia verso le mamme in carriera, ma anche una mancanza di visione del futuro delle donne in carriera.
Cosa faresti per rendere la tua città più family friendly
Più piste ciclabile, è bello passare la giornata pedalando in famiglia, ma non si possono portare i bambini in bici sulla strada!
Cosa vuol dire per te “family friendly”
Attento alle esigenze di tutti! è il motto che utilizziamo anche al parco!! Un luogo che possono vivere davvero tutti, dai giovani ai meno giovani e soprattutto le famiglie. Perché l’esperienza immersiva che proponiamo è in grado di entusiasmare davvero tutti!!
Qual è il posto dove vai più spesso con la tua famiglia
Il bioparco Zoom Torino! Ma non perché è il luogo dove lavoro, ma perché i miei figli amano così tanto questo posto e stare vicino agli animali, che non appena possono mi raggiungono al parco e anche quando siamo in vacanza mi chiedono se possiamo andarci!
Una cosa a cui non potresti rinunciare per niente al mondo
Cerco di prendere 20 minuti per me al mattino, prima che si svegliano i bimbi. Mi faccio un bel caffè e leggo il giornale…se riesco ad avere questi 20 minuti il mio umore migliora e riesco a essere positiva per tutta la giornata!
In questo ci somigliamo molto, anche io credo che se non avessi i miei venti minuti al mattino sarebbe veramente complicato gestire il resto della giornata. Minuti che passano in frettissima, ma che mi consentono di fare il punto della situazione, e fare un grosso respiro preparandomi agli impegni. A questo punto, devo sapere qualche cosa di più su Zoom, sul ruolo che lei ha e se questo è il progetto più difficile a cui ha lavorato. Continuiamo a chiacchierare…
‘Seguire e dare supporto allo sviluppo di Zoom Torino è sicuramente il progetto più complesso a cui ho partecipato. Lavoro a Zoom da tanti anni, da quando era ancora solo un’idea del fondatore, e ho aiutato durante le diversi fasi di sviluppo dall’idea al master plan, dal business plan fino all’ implementazione.
Fino a poco tempo fa mi occupavo delle operations giornaliere del parco, dalla biglietteria al contatto con lo staff.
E stato un ruolo molto soddisfacente perchè ogni giorno si vedono i risultati dell’impegno, perchè si puó lavorare insieme e costruire una bella squadra allargata che include tutto lo staff stagionale del parco. È un ruolo peró che richiede una grande quantità di ore di lavoro e che richiede lo sforzo più grande nei weekend e durante le vacanze scolastiche (estate), proprio i momenti più difficili per una mamma. Ho quindi deciso di cambiare lavoro e oggi mi occupo di di Project management, ovvero del coordinamento di quei progetti “complessi” che coinvolgono diverse aree manageriali (dal marketing al sales e al food). Il mio compito è quello di organizzare le varie esigenze e coordinare i manager delle differenti aree facendo in modo che i progetti arrivino a compimento nei tempi corretti.
Quando penso a Zoom penso allo staff: siamo circa 120 persone in alta stagione! Mi ricordo un giorno: il 25 aprile 2013 abbiamo toccato un picco molto inaspettato di visitatori, tutto lo staff ha dato il massimo, tutti si aiutavano dove necessario, saltando le pause e lavorando con uno sforzo incredibile. Alla fine di una delle giornate più lunghe e intense della nostra vita, ci siamo ritrovati a condividere le storie, ridere, crollare della stanchezza, e bere una birra insieme. È un ricordo forte che parla dell’importanza della squadra e di un ambiente dove la gente lavora volentieri.
Come non essere d’accordo. Tutto funziona, se c’è una squadra che funziona. E per far si che una squadra possa dare il massimo è indispensabile un buon leader. Capire le esigenze del personale, renderlo operativo, consentirgli di apportare il proprio contributo, valorizzandolo. Sarò di parte, ma… chi meglio di una donna può fare tutto questo?
Le chiedo un aneddoto divertente accaduto al parco…
2 agosto 2008: abbiamo aperto la novità di quell’anno Bolder Beach. Una spiaggia con sabbia bianchissima, rocce e un’acqua turchese che ricorda la famosa spiaggia sudaficana. I primi visitatori hanno trovato l’acqua fino ai polpacci! A metà mattina comunque era completa! Abbiamo lavorato fino all’ultimo secondo per aprire la piscina il giorno previsto!
Una chiacchierata interessante, da cui è emerso l’amore per il proprio lavoro oltre a quello indiscutibile per la famiglia. La fortuna di lavorare in un luogo dove tutto è ”family” e la consapevolezza che hai contribuito a crearlo e a farlo funzionare.
Ora non mi resta che andare a toccare con mano… ci vediamo a Zoom!
Monica Volta