Ultima modifica 9 Maggio 2019
Come? Cosa? Scusate ho letto bene?
Libreria Amazon a New York?
Eh si e non è neanche la prima, perché già nel 2015 ne ha aperte una a Seattle e una a San Diego.
Che significa Libreria Amazon?
Significa che il colosso ha capito l’importanza del negozio?
Del rapporto umano per acquistare?
Neanche per sogno.
Significa che ha fatto così tanti soldi da poter rendere fisico ciò che è virtuale secondo le regole del virtuale.
Per me che combatto, semi-solitaria, la battaglia all’impersonalità, questo di Amazon potrebbe sembrare uno scacco.
Ma io sono fiduciosa e anche un po’ scioccamente illusa e non lo vedo come tale.
Insomma come funziona questa benedetta Libreria Amazon?
Funziona esattamente come il sito.
Il negozio è relativamente piccolo, 350mq o poco più, i libri sono sistemati in ordine di gradimento virtuale, le famose stelline che vengono rilasciate sul sito, e i libri sono preceduti sullo scaffale da targhette con i commenti più rilevanti sempre rilasciati sul sito.
Ampia l’area kids, che ci fa comunque piacere, ma senza nessuna logica nella divisione dei volumi, se non sempre e solo i “likes”.
I commessi? Puramente dei cassieri che possono farti pagare col sistema già in uso negli Apple-store del POS in wi-fi.
E qui casca l’asino.
Non c’è competenza, non c’è amore.
E’ un mero magazzino.
Vi invito a fare un ragionamento. Cercate di non essere ipocriti, tanto non vi vengo certo a controllare. Lo farà per me la vostra coscienza.
Si compra su Amazon per risparmiare, ma anche per la fatica di andare a prendere l’oggetto in questione.
Qualche impavido sceglie addirittura libri a caso su Amazon, sia per adulti, sia e soprattutto per bambini, senza averne visto l’interno o sfogliato le pagine.
Ormai grazie al lavoro di solerti e preparate blogger o di magazine come questo, si riesce a farsi una vaga idea del libro che si vuole acquistare.
Ma.
Per esperienza personale, dico che il post che si legge in internet dovrebbe servire a incuriosire, non ad acquistare a scatola chiusa.
Ricordiamoci che è’ pur sempre una descrizione parziale e soggettiva.
In ogni caso ci sono anche persone che neanche si informano prima, lo prendono e via.
Salvo poi pentirsi.
Giusto due giorni fa un’amica mi ha chiesto cosa regalare a mio figlio.
Le ho detto di andare al negozio sotto casa, perché l’oggetto in questione c’era e in varie forme, misure, colori.
No, ha voluto prendere su Amazon e l’amara sorpresa è stata che l’oggetto era minuscolo, non certo come se lo aspettava.
Lo stesso dicasi per i libri!
Come si può comprare un libro solo perché ce lo dice qualcun’altro?
Un libro stimola tutti i sensi, dovremmo sceglierlo per ciò che ci trasmette, soprattutto mi riferisco agli albi per bambini, ma anche un romanzo, se non lo si vede come si fa a sapere se ci “ispira”? Solo dalla copertina?
Ma non conoscete il detto: un libro non si giudica solo dalla copertina?
Il secondo ragionamento che vi sottopongo è: voi volete essere pagate per il lavoro che fate?
Allora perché un libraio dovrebbe investire soldi per aprire una libreria, farsi il mazzo con corsi e seminari per proporvi il meglio con cognizione di causa, investire soldi per comprare i libri da mettere sugli scaffali, (lo sapete, vero, che nelle piccole librerie non sono in conto vendita, ma vanno acquistati tutti prima) perdere tempo a sorridervi quando entrate a chiedere un consiglio, per poi vedervi uscire e comprare in internet un secondo dopo aver varcato la soglia?
“Eh ma il libro a prezzo pieno costa troppo”
Vero, ma la colpa non è del libraio che vende al prezzo imposto dall’editore!
Se il vostro datore di lavoro vi facesse lavorare fino a 10 minuti alla fine dell’orario di lavoro e poi prendesse una persona che gli costa meno per ultimare la pratica e pagasse solo lei, non vi sembrerebbe quanto meno ingiusto?
Detto questo, ormai il mondo va in un senso e ci dobbiamo adeguare.
Dobbiamo?
C’è da immaginare che Amazon non si fermerà a queste tre librerie e si parla già di supermercato …