Ultima modifica 25 Ottobre 2022
Giovedì 9 giugno, durante la conferenza stampa per Lightyear – La vera storia di Buzz, abbiamo fatto due chiacchere con i doppiatori italiani del film.
Abbiamo chiesto loro qualche curiosità sulla loro infanzia, sui giocattoli e ovviamente qualcosa relativo all’esperienza di questo doppiaggio.
L’uscita dell’ultimo cartone animato Disney Pixar, in arrivo nelle sale italiane dal 15 giugno, é mediaticamente già un successo.
Scuderia Ferrari ha sfoggiato i loghi della Disney durante un Grand Prix e due suoi piloti hanno fatto un cameo nella versione italiana e spagnola del film.
Inoltre, al FuoriSalone2022 di Milano era esposta, grazie ad Amazon, l’Astronave XL-15 di Buzz.
Ecco chi sono i doppiattori di Lightyear – La vera storia di Buzz:
Alberto Malanchino (Buzz Lightyear), Ludovico Tersigni (Sox), Esther Elisha (Alisha Hawthorne) e Linda Raimondo (@Astrolinda).
Una delle domande che è stata posta ai doppiatori è quella di come hanno vissuto quest’esperienza di Lightyear e qual è il loro rapporto con la Disney
Uno a uno, i protagonisti, hanno espresso cosa rappresentasse per loro questo film e soprattutto cosa rappresenta la Disney.
Esther Elisha, la più agé del gruppo, ha sottolineato quanto per lei la Disney rappresentasse il momento da attendere per andare al cinema.
Dopo aver visto il suo primo cartone, Biancaneve, attendeva ogni anno con impazienza l’uscita di un capolavoro Disney per andare a vederlo al cinema!
Per Alberto Malanchino, invece, il rapporto che lega la Disney e Lightyear è più profondo perché la prima volta che è andato al cinema è stato per vedere Toy Story e qui ha conosciuto proprio il personaggio di Buzz.
Tanto che alla fine, dopo il film visto con la mamma e la nonna, si era fatto comprare un pupazzo di Buzz che è poi scomparso.
“l’avrò sicuramente abbandonato da qualche parte o sarà stata mia madre, non ricordo…
ma mi piace pensare che si sia animato, proprio come in toy story e che sia andato da un altro bambino che aveva bisogno di lui!”
Per AstoLinda, la giovane scienziata che vuole diventare astronauta e per Ludovico Tersigni il ricordo della loro infanzia è molto chiaro.
Entrambi da piccoli adoravano gli Aristogatti!
Un’altra domanda che è stata fatta agli interpreti del cartone, Lightyear – La vera storia di Buzz, è quella di parlarci della loro esperienza con il doppiaggio e cosa hanno messo di personale in questo film.
La parola è stata presa subito da Ludovico Tersigni che ha precisato che questa è stata la sua prima esperienza nel doppiaggio.
Quindi, ha studiato molto per dare un’entità e una credibilità al personaggio di Sox, il gatto robot di compagnia.
Si è confrontato ed è stato supportato da professionisti del settore che l’hanno aiutato a dare la miglior voce possibile al suo personaggio.
Voleva che Sox avesse un tono da bambino, non infantile che è riduttivoo, ma che desse delle emozioni sincere e pure.
“Ho cercato di dare a sox una certa comicità, insomma portare un sorriso agli spettatori perché è un personaggio divertente.
nello stesso momento ho anche cercato di alternare delle battute pungenti con altri momenti che avessere dei toni più colorati ed umani.
Anche se come ben sapete il mio personaggio e’ un robot.
Ecco, ho cercato di renderlo più umano.”
Anche Esther Elisha ha cominciato come Ludovico, precisando che anche per lei era la prima volta in questo campo. Il lavoro maggiore che ha fatto con il suo personaggio è stato quello di caratterizzarlo attraverso un percorso che rendesse l’idea dell’invecchiamento.
Inoltre, voleva dare una nota di nostalgia e tenerezza soprattutto quando Alisha pensa al futuro e a quello che le sta accadendo.
Ovviamente, senza spoilerare troppo sul film, non aggiungo altro!
Per Alberto Malanchino, invece, questa non era la prima volta che doppia un personaggio, ma era comunque una grande sfida.
Questo per via del legame sentimentale che lo lega a questo personaggio.
Ha dichiarato di aver fatto un grande lavoro di ricerca per scurire la sua voce e cercare una via di mezzo tra le armoniche sue e quelle del personaggio.
Inoltre, era molto difficile perché Buzz ha delle vere e proprie micro espressioni.
Come vi abbiamo detto, Alberto Malanchino, è molto affezionato a Buzz e quindi durante la sua fase di preparazione al doppiaggio ha avuto l’onore di incontrare Massimo Dapporto.
Voce storica di Buzz in tutti i film di Toy Story.
Per Malanchino è stato, quindi, un vero e grande onore; tanto che ha raccontato di essersi super imbarazzato quando l’ha incontrato.
Ha dichiarato di non essersi mai sentito in competizione con lui, anzi gli è servito per dare vita al suo personaggio, cercando di studiare e dare il meglio di sé per questo nuovo Buzz.
“Il nuovo Buzz è molto operativo, quindi ho cercato di rendere più realistici possibili quei momenti e sostanzialmente ho cercato l’originalità nel mio personaggio. Ho reso questo Buzz mio.
Infondo, se ci pensate, era diverso da quello di massimo Dapporto, che era un giocattolo. qui stiamo parlando di un Buzz in carne ed ossa.”
Infine, abbiamo chiesto ai doppiatori secondo loro quali fossero i valori che venivano ripresi nel film, perché si sa che la Disney mette sempre dei valori nei suoi cartoni.
Questa volta è Alberto Malanchino a prendere la parola, dicendo che i valori che l’hanno colpito di più in Lightyear – La vera storia di Buzz, sono la cooperazione tra i vari membri del team, che poi è quello che c’è stato anche nella realtà con tutti i professionisti del doppiaggio e il valore dell’amicizia.
“Il percorso dell’eroe che fa buzz è molto importante.
viviamo in una società che ci divide, la cooperazione e’ quello che ci salva e che lo salva.
Insomma, il viaggio che si fa attraverso l’essere un gruppo, un team, e’ il regalo più grande che ti lascia.
un tema importante nel film è quindi il gioco di squadra, come abbiamo fatto anche noi doppiatori.”
Ludovico Tersigni invece, oltre alle tematiche fatte presenti da Malanchino fa leva sulle tematiche più sottili che ci sono nel film. Come l’amore che non ha genere, non ha stereotipi o pregiudizi ma è amore sotto qualsiasi forma!
A questo punto, Esther Elisha riprende subito il tema introdotto da Tersign e racconta l’aneddoto che ha visto come protagonista il bacio tra il suo personaggio e la moglie.
Infatti, questo era stato tolto in fase di assemblaggio dai produttori, ma grazie ad una petizione dei suoi dipendenti che lo hanno fortemente voluto nel film, il bacio è stato rinserito.
“Qui, i bambini vedono la realtà e non la mettono in discussione e’ proprio questa la virtù dei piccoli.
vedere che esisti, in un film che ti rappresenta, è una cosa fondamentale.”
Infine, un ultimo tema caro a Elisha è quello dell’errore.
Il non perdonarsi un errore per tutta la vita, quello di restare bloccati per un errore fatto, come il cattivo del film, che non riesce ad andare avanti.
Affrontarlo e superarlo è una cosa molto importante che dobbiamo fare!
Come potete vedere in questo film della Pixar ci sono veramente tantissimi temi e c’è una bellissima storia dietro che non vediamo l’ora di vedere e di raccontarvi!