Ultima modifica 20 Maggio 2021
Può sembrare strano, ma da una statistica della Federtraditori, è emerso che il tradimento è solo al terzo posto nella classifica dei motivi che portano alle separazioni tra coniugi, dopo le suocere e il dentifricio nel lavandino.
Occorre precisare che il tradimento è causa di una separazione solo se e quando viene scoperto.
Da un’indagine dell’ACI (Associazione Cornuti Italiani), infatti, è emerso che le coppie più stabili sono quelle in cui almeno uno dei due riesce a trovare fuori dalla coppia ciò che, dopo qualche anno di vita a due, può essere offerto solo da un terzo.
Nella coppia il ruolo del terzo è fondamentale, e molti sottovalutano la comodità del quarto incomodo.
Non bisogna cercare l’uomo o la donna ideale, anche perché non esistono.
La ricerca deve essere volta ad individuare l’amante ideale, che deve essere complementare al partner titolare. Mariti e mogli sono, per definizione, morbosamente gelosi, per cui l’amante deve essere estremamente elastico e flessibile.
Uno dei motivi per cui si tradisce è l’insostenibile pesantezza dell’essere che appartiene a qualsiasi partner stabile; pertanto l’amante deve essere leggero e elastico. I partner istituzionali hanno perennemente il muso appeso alle ginocchia e sorridono in media due volte al mese. Di conseguenza l’amante deve avere uno spiccato senso dell’umorismo.
Con il coniuge si fa sesso con una frequenza decrescente, che va dalle ventiquattro volte a settimana del primo mese alle due volte all’anno del terzo anno, per proseguire, a scalare, fino ad una sola volta a biennio, dopo il settimo anno.
Per cui l’amante ha un senso fin quando il desiderio sessuale non si stabilizza al di sotto della frequenza delle due volte a settimana.
Ci sono diversi elementi di cui tener conto per la ricerca dell’amante ideale.
Secondo il ludotraditologo Edgard Belin, il destino di traditori e cornuti è nel nome.
Quindi nella ricerca dell’amante l’aspirante traditore non può prescindere dallo studio del nome dell’aspirato amante e del candidato becco.
I nomi che al loro interno contengono, anche in ordine sparso, le lettere che formano la parola “corna” sono dei predestinati.
Da questa autorevole ricerca è emerso che il 79% degli uomini che si chiamano fRANCescO, lANfRanCo, mARCelliNO e giANmaRCO ha le corna. Pertanto è statisticamente più facile riuscire a concludere con una donna impegnata con un uomo che porta tale nome.
Ma a volte il destino è anche nel cognome.
I latini, infatti, dicevano “cognomen omen”.
Difatti, il 77,6% degli uomini il cui cognome è mARCiaNO o CAteRiNO pare abbiano mogli insaziabili. Ovviamente, sono da evitare relazioni clandestine con uomini che facciano di cognome Marciano ma di nome Rocky.
Lo studio del Belin prese inizio con l’analisi dei nomi di alcuni cornuti storici, come maRCO ANtonio e CesARe OttaviaNo, e da uno studio parallelo è venuto fuori che i nomi che contengono cinque delle lettere contenute nel nome clIOpATRa sono molto poco inclini alla fedeltà. L’attendibilità di tale teoria è stata verificata studiando il comportamento di donne che contengono nel nome, anche in ordine sparso, le cinque lettere che compongono la parola troia, come ad esempio vITtORiA, oppure nel cognome: mARTInO e TROIAniello.
Anche nomi apparentemente insospettabili hanno evidenziato la tendenza all’infedeltà.
Ad es. mARIa gOreTti. In virtù di tali principi, l’ideale sarebbe indirizzare le proprie attenzioni su una donna che si chiama vITtORiA TROIAniello, magari sposata con uno che si chiama fRANCescO mARCiaNO. Anche se non contengono le cinque lettere traditrici, fedifraghe per assonanza, sono le donne che si chiamano Elena.
Secondo l’accologo scozzese Francis Mc Sunday, invece, non nell’analisi del nome ma della desinenza si possono ricavare elementi dai quali poter dedurre l’attitudine della donna al tradimento. Egli studia esclusivamente, e soprattutto non si sa per quale motivo, qualsiasi cosa che contenga nel proprio nome la lettera “h” . Anche se è muta si pronuncia “acca”, da cui il termine “accologo”. Francis è giunto alla conclusione che le donne che hanno un nome che termina con la “h” sono molto più portate al tradimento.
Deborah, Farrah e Sarah sono, secondo tale statistica, i nomi di donna con il più basso tasso di fedeltà.
Secondo Mc Sunday, se si battezzasse una bambina con il nome di Patriziah o Carmelah, per il solo fatto dell’aggiunta della “h” finale, il destino del futuro partner della neonata sarebbe segnato.