Ultima modifica 28 Ottobre 2019
Oggi vi presento un’opera poetica e sognante, dedicata alla forza dell’immaginazione e della creatività.
Per meglio descriverla, ho contatto la stessa Autrice, Erika Cunja.
Appena ho avuto fra le mani questo albo illustrato, infatti, mi sono chiesta da dove venisse l’idea di dedicare una storia ad un oggetto insolito come un innaffiatoio! “Mi ha sempre affascinato la forma degli innaffiatoi. – scrive Erika.
Ne esistono di tanti tipi, ma sicuramente, quelli che preferisco, sono i più classici, belli capienti, con il boccale lungo e stretto. Mi piace il contrasto dei volumi, molto simile alla teiera.
Questo contrasto di forme tendo ad applicarlo anche nel disegno dei personaggi e degli elementi che costellano le mie illustrazioni“.Alla ricerca di un sogno: l’Innaffiatoio di Erika Cunja
L’ innaffiatoio è una storia che può aiutare i bambini (ma anche gli adulti) a ripensare all’uso insolito e creativo degli oggetti, alla loro trasformazione per trasmettere nuovi significati. Inoltre, è una fiaba sull’importanza di non accontentarsi, scegliendo piuttosto di inseguire i propri sogni.
Situazioni poco piacevoli possono essere superate e cambiate se si ha il coraggio di provare e riprovare, ma anche di difendere la propria personalità. “Mi identifico con l’innaffiatoio alla ricerca del suo posto nel mondo, aiutato dall’artista.
Una figura accogliente, particolare, stravagante capace di “tirare fuori” il meglio dell’ innaffiatoio stesso.
Tutti i miei personaggi sono comunque un po’ ‘sopra le righe’, particolari, con un animo sensibile e sognante.
Non seguono le convenzioni sociali e si distinguono ‘positivamente’ dal gruppo“.
Le illustrazioni sono eleganti, curate ed evocative, con frequenti citazioni al mondo dell’arte. Erika Cunja mi racconta di aver sempre amato disegnare, sin da bambina.
“Da piccola giocavo a pallone e disegnavo, seduta su una seggiolina rossa davanti ad un tavolino rosso, che ricordo ancora.
Mi sono accostata però all’illustrazione solo verso i 25 anni, dopo un percorso formativo piuttosto articolato. All’Accademia volevano che realizzassi installazioni, che superassi il figurativo e abbandonassi la matita.
Fortunatamente ho incontrato un docente di illustrazione: Nicola Falcioni, che mi ha appoggiata, accompagnandomi nel mio cammino. Ricordo perfettamente quando mi ha mostrato, per la prima volta, un’illustrazione di Lisbeth Zwerger, tratta da Alice nel paese delle meraviglie.
Quell’immagine è stata una rivelazione“.
Fra le pagine di questo libro troviamo un mondo senza tempo, sospeso fra sogno e realtà, dove l’innaffiatoio impara a conquistare la felicità, trovando sempre il suo posto “nei panni di se stesso o trasformato in qualcosa di nuovo”.
L’Autrice ha seguito alcuni corsi professionali a Sarmede, dove ogni anno si svolge un’importantissima mostra internazionale sull’illustrazione per l’infanzia (legata alla memoria del grande artista Štěpán Zavřel).
Nel vasto e articolato panorama dell’illustrazione, Erika Cunja ha ricordato la bravura di Lisbeth Zwerger (“crea universi infiniti, in cui perdersi e sognare“) e l’impegno della casa editrice Nord-Sud: non posso che essere d’accordo con lei!
Accanto all’illustrazione, coltiva diverse attività, quali la progettazione e gestione di laboratori creativi, l’insegnamento all’accademia e l’assistenza presso una galleria d’arte.
Quando le ho chiesto di definire il suo lavoro con solo tre parole, la sua risposta è stata: “poetico, struggente, giocoso. Ho riflettuto spesso sul significato di creatività, lavorando e progettando laboratori per bambini e ragazzi.
Mi piace pensare al ‘vulcano’ potenziale che c’è in ognuno di noi ed è pronto ad esplodere per dar vita a qualcosa di meraviglioso.
Tante volte rimane assopito o viene addirittura spento, quando viene imposto cosa fare, senza lasciare spazio alla rielaborazione personale. Si parla di laboratori creativi dove però è già tutto impostato: materiale, procedure e elaborato finale.
La creatività presuppone invece la libertà di esprimersi.
Per creare bisogna essere veri protagonisti di quello che si sta facendo!“.
Parole che fanno riflettere, soprattutto coloro che credono fortemente nell’enorme potenziale pedagogico della lettura e nell’importanza di trasmettere attraverso i libri l’amore per il bello che si trova dentro e fuori ognuno di noi.
Infine, mi piace concludere ricordando che il prossimo progetto editoriale dell’Autrice de l’Innaffiatoio avrà come “protagonista” un altro oggetto di uso comune: una teiera (questo particolare ha subito stuzzicato la mia passione per il tè!). Buona lettura!
Erika Cunja, L’innaffiatoio, Valentina Edizioni, 2014
Dai cinque anni