Ultima modifica 20 Aprile 2015
…il mio papà e la mia mamma litigavano sempre, poi il papà se ne è andato, la mamma dice che è andato lontano per lavoro, ma io lo so che non è così, ho sentito che, al telefono, la mamma parlava di separazione. Io so che cosa accade quando papà e mamma si separano, lo so, perché me l’ ha detto Alfonso, il mio compagno di banco. A lui è successo e ora vive con i nonni, perché la mamma deve lavorare e nessuno ha più tempo per lui. Ma io i nonni non ce li ho più, non ho più nessuno, dice sempre la mamma, e allora dove andrò a vivere? Prima alla 4 fuori da scuola c’era sempre o il papà o la mamma, che, se il tempo era bello, mi portavano ai giardinetti o, meglio, in spiaggia a giocare.
Ma ora che il papà è lontano e la mamma deve lavorare di più mi viene a prendere una signorina, quasi ogni giorno una diversa, mi porta subito a casa, mi accende la televisione e poi un panino per cena perché lei non cucina, e litiga con mamma quando lei torna e così l’indomani a prendermi ce ne è un’altra. Da 4 giorni ci sei tu, che mi porti ai giardini, giochi con me, mi prepari cose buone per cena. Vorrei sapere se verrai sempre a prendermi tu, me lo puoi dire?”
Questa è la domanda rivolta da un bimbo di 7 anni alla sua tata provvisoria e sottopagata alla quale la stessa non sa che rispondere. Lei si trova in una situazione problematica, la mamma del bimbo vorrebbe che lei si trasferisse a casa sua, mantenendo lo stesso stipendio, perché il suo orario di lavoro è molto lungo ed è obbligata a degli straordinari perché il marito è letteralmente sparito. Si fa vivo ogni tanto per chiedere notizie del figlio, ma appena lei accenna alla loro difficile situazione economica, lui chiude la comunicazione. Eliana, la tata, si è già affezionata a quel bimbo bruno, triste e taciturno, che le fa tanta pena.
Aveva una vita felice che si è bruscamente interrotta, non vede più il suo papà e poco, pochissimo la sua mamma, solo la domenica può stare con lei, che si sforza di sorridere, ma lui lo capisce che il suo è un sorriso triste, per questo non le fa domande, e allora come può abbandonarlo? D’altra parte quel piccolo stipendio non le basta per vivere e pensare ad un futuro, questo diceva chiedendoci un parere, un consiglio, un conforto. Fortunatamente una delle mie amiche conosce una signora fortemente ipovedente che vorrebbe una lettrice tutte le mattine, forse, allora, sommati i due stipendi, Eliana potrebbe farcela…chissà!
Ma come si può abbandonare un figlio? I genitori di Carlo non sono sposati, convivevano soltanto e lei non può vantare dei diritti nei suoi confronti, ma lui è il padre di Carlo e ha degli obblighi dei quali non tiene conto, è semplicemente sparito e non si sa dove viva, fortunatamente la casa è di proprietà della mamma, ma il fatto che lei lavori non le da diritto ad aiuto alcuno, e nessuno lo può ricercare è solo un caso di minore abbandonato, ma non a se stesso, in fin dei conti, le hanno detto, ha lei.
In poche parole si arrangi!!!