Ultima modifica 20 Giugno 2019
Quello di oggi è uno sfogo che voglio condividere con voi, ma soprattutto con tutte quelle insegnanti che, come me, combattono ogni giorno perché i nostri diritti vengano rispettati, gli stessi diritti che la “Buona Scuola” sembrava volesse tutelare, ma che in realtà, come sempre, ha solo violato.
Oggi è il 17 novembre. Sono trascorsi più di due mesi dall’inizio della scuola, e come ogni giorno mi sono alzata per svolgere il lavoro che amo. Partiamo dal presupposto che mi ritengo una privilegiata. Sono una donna e fare l’insegnante mi permette di trascorrere molto tempo con le mie figlie, soprattutto condividiamo orari, vacanze ed i nostri mondi sono paralleli. Ho sempre distinto i due ruoli, non mi sono mai intromessa nella loro crescita scolastica, ma riesco a capire le loro fasi, i loro comportamenti, il loro vissuto passo dopo passo.
Ma oggi sento il bisogno di lamentarmi.
Come facci ormai ogni giorno, sono andata a controllare, ansiosa se, per miracolo, avessi ricevuto il pagamento dello stipendio di settembre. Ancora niente. Dopo due mesi, io, come altre centinaia di insegnanti, non siamo ancora state pagate e non sappiamo neanche quando lo saremo. Questo perché il Miur una bella mattina si è svegliato ed ha deciso che gli stipendi dei supplenti non sarebbero più stati pagati dagli Istituti Scolastici, ma direttamente dal Ministero, il quale, non essendo organizzato per svolgere tale lavoro, ha ben pensato di lavarsene le mani e far aspettare noi poveri docenti supplenti che, oltre a non avere alcun tipo di diritto, neanche veniamo pagati. Queste le parole di “giustificazione” sul sito del Miur:
Grazie “Buona Scuola”.
Grazie Renzi che ti sei fatto tanta pubblicità per aver dato il BONUS DI 500 €.