Ultima modifica 24 Ottobre 2019
Fino ad alcuni anni fa si pensava che il feto fosse completamente isolato dall’ambiente esterno. Chiuso nell’utero ed estraneo a qualsiasi stimolo.
In realtà il bambino inizia a “relazionarsi col mondo” molto presto.
Reagisce agli stimoli che serviranno a rimodellare il sistema nervoso fornendogli una sorta di “apprendimento prenatale”.
Lo sviluppo sensoriale del feto
Il tatto è il primo senso a svilupparsi.
Lo sviluppo sensoriale del feto si inizia ad intravedere a partire dalla sesta settimana di gravidanza. Si possono distinguere le prime vie nervose che trasmettono le sensazioni tattili dalla periferia al centro.
Sviluppandosi così precocemente, il tatto diventa anche un importante strumento di comunicazione primaria già in utero oltre che un mezzo fondamentale per instaurare le relazioni dopo la nascita.
Verso l’ottava settimana, comincia a svilupparsi all’interno dell’orecchio il sistema vestibolare che permette il controllo dell’equilibrio.
Questo fa sì che il feto riesca ad avvertire il proprio corpo e l’orientamento nello spazio uterino, anche se non è ancora chiaro come si possa percepire.
Intorno alla diciassettesima settimana si può riscontrare la presenza di cellule capaci di riconoscere le molecole di odore in ambiente acquatico.
Insieme al gusto che comincia a svilupparsi verso il terzo mese, il bambino comincerà a riconoscere gli odori e i sapori presenti nel liquido amniotico, che rispecchiano l’alimentazione materna.
Se nel liquido amniotico iniettate una sostanza dolce, il bambino aumenterà il numero e la velocità di deglutizione. Se utilizzate una sostanza amara cercherà di chiudere la bocca.
Anche l’udito ha uno sviluppo precoce.
All’inizio del quinto mese sono già mature tutte le strutture che permettono il passaggio dello stimolo sonoro fino alla corteccia cerebrale.
I suoni che il feto riesce a percepire sono: il battito cardiaco della mamma, la voce dei genitori e in generale tutti i suoni esterni anche se attutiti.
A seguito di numerosi studi è stato dimostrato come il feto si ricordi delle esperienze vissute in utero.
Infatti se dopo la nascita ascolta un suono che l’ha accompagnato durante la gravidanza, il bambino riconoscendolo si tranquillizzerà subito.
La funzione visiva
E per chiudere, la funzione visiva, che si sviluppa tra la sedicesima e la ventiquattresima settimana.
La luce che viene filtrata è perlopiù rossa e tenue, poco utile per distinguere i particolari all’interno dell’utero.
E’ stato però dimostrato che se si avvicina una luce forte, il feto distoglie gli occhi e gira la testa in un’altra direzione.