L’Italia è il Paese dei nonni.

Il nostro è uno dei Paesi col più alto numero di pensionati al mondo (grazie anche alla scellerata legge sulle baby pensioni, ma questo è un altro discorso).

Perché stupirsi, dunque, se il Presidente della Repubblica ha 87 anni, quasi 88?

L’eccezione, in questo caso, è che pur augurandogli una vita lunga e sana gli toccherà lavorare fino alla morte. Ma anche questo è un altro discorso.
Il punto è che aveva chiaramente espresso il desiderio di non ricandidarsi.
Di andare finalmente in pensione.

Io mi immagino la scena: “Clio, cara, disfa le valigie. Ci tocca star qui ancora un po’.”
“Ma come, Giorgio? I soldi della crociera intorno al mondo mica ce li rendono! Ma digli che si arrangino, a quei quattro cialtroni”.

I quattro (e più) cialtroni non si sono arrangiati affatto: tutti lì a tirare per la giacchetta quel povero vecchio (si può dire ancora, vecchio, di un uomo di quasi novant’anni, o è politicallyincorrect?), “dai, ancora un pochino, ancora un pochino…”

Il discorso di insediamento mi ha commosso, e non perché sia stato il discorso di un uomo stanco e rassegnato, bensì di un uomo ancora vigoroso che –si spera- dia una lezione, ancora una volta, a quel branco di rammolliti dei politici di professione.

Io ci spero ancora, che qualcosa cambi.

Ma forse Tomasi di Lampedusa aveva ragione.

Sara Evangelisti

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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