Ultima modifica 20 Aprile 2015
Scusate se non mi aggiungo al coro di coloro che piangono Danzica, non che io sia indifferente alla sua morte, ma, come sempre voglio capire e conoscere meglio.
Avete presenti i boschi del trentino? Sono incantevoli, puliti, ordinati, i sentieri ben tracciati, nel sottobosco crescono funghi, bacche e frutti. E le radure? Sembrano tratte dai boschi disneyani. Insomma sono boschi tutt’altro che selvaggi, sono boschi plasmati dalla mano dell’uomo. Giusto o sbagliato non so, ma così è.
L’uomo, nel corso degli anni, dei secoli, ha modificato il suo habitat, lo ha piegato ai suoi desideri, ai suoi bisogni, lo ha adattato alle sue esigenze. Ha rispettato la natura e gli altri esseri viventi che, con lui, abitavano i luoghi? Non sempre, specie negli ultimi decenni. Giusto o sbagliato? Non è questo i problema, almeno non in questo caso.
Da decenni la fauna selvatica è diminuita in maniera esponenziale, alcune razze come gli orsi e i lupi erano addirittura scomparse. Fuggiti da un habitat non più a loro congeniale? Sterminati direttamente dall’uomo? Emigrati altrove in cerca di cibo per vivere?
Forse per tutte queste e per altre ragioni, ma chi abitava quei luoghi, chi li frequentava per diletto non ne sentiva la mancanza. Non erano e non sono animali docili, la convivenza con l’uomo non è mai stata facile, forse ne erano esasperate le difficoltà, forse erano esagerati i cattivi comportamenti, quelli degli animali a 4 zampe, intendo.
Ma, ripeto, nessuno ne sentiva la mancanza, nessuno, tranne gli addetti ai lavori che disquisivano di ecosistemi o del ruolo dei predatori apicali nelle reti trofiche e, non uno di loro cercava di divulgarne ( spiegare al popolo) la necessità facendone capire l’importanza. Hanno così ritenuto necessario reintrodurre orsi ( 50 capi) e lupi nelle nostre Alpi e hanno trovato il plauso degli animalisti a prescindere, non hanno spiegato le conseguenze, hanno raccontato la favola bella dell’orso Yoghi e del suo compagno, Bubu, non hanno insegnato a coloro che usufruivano dei frutti dei boschi a convivere con quegli animali.
Hanno prelevato, tra gli altri, l’orsa chiamata Danzica dalla Slovenia e la hanno trasferita in Trentino. Eureka, hanno gridato, abbiamo anche noi un orso, anzi 3 poiché Danzica ha dato alla luce 2 cuccioli, questi boschi saranno ripopolati e l’ecosistema, in parte, ripristinato, evviva!
Ma non hanno chiarito che gli orsi, come i lupi, non sono animali pacifici. È vero che non assaltano proditoriamente l’uomo, o i suoi cuccioli, non lo fanno per gioco, per sport come noi, lo fanno per fame o per difendere i loro piccoli da qualsiasi pericolo, reale o presunto che sia. E sono forti, molto più di noi e diventano più forti e feroci quando attaccano, quando si arrabbiano e noi, da sempre, ci siamo difesi con l’astuzia o con le armi. Un bastone, un arco e le frecce, un fucile, se non vogliamo essere sopraffatti, se ci si vuole difendere, se vogliamo sopravvivere.
Qualcuno ha detto: i boschi sono il territorio degli animali e noi non dobbiamo andarci. Non è vero, i boschi sono di tutti, noi compresi, solo che non sappiamo come convivere con orsi e lupi, non ne abbiamo la conoscenza e, come sempre accade, il più debole arriva agli eccessi.
Non so cosa sia realmente accaduto, né abbiamo una sola versione, vera o falsa nessuno lo potrà mai sapere. È vero che la regione vuole disegnare altre piste da sci su quelle montagne, ma è per quello che desidererebbero cacciare l’orso? Perché, allora, quella stessa regione ha deliberato di ripopolare i loro boschi con ben 50 orsi? Non sarebbe una contraddizione? Non è una dietrologia? Vera o falsa, chi lo potrà mai certificare?
Certo è che è difficile amare la natura così come è, intendo la natura naturale, scusate il bisticcio, ma spero di essermi spiegata. Noi amiamo la natura quando è bella, basta che non ci disturbi, basta che si adegui alle nostre esigenze, alle nostre necessità. Ci commuoviamo davanti ad un cucciolo, ma, se crescendo ci da fastidio, siamo pronti ad abbandonarlo. Amiamo i delfini, ma gli squali?Nessuno, a parole li ucciderebbe, ma chi li vorrebbe nelle acque dove facciamo il bagno? Sapete che, in Italia, si muore per i morsi in un branco di cani selvaggi o per quelli del cane di casa? Non è colpa loro, è colpa nostra, non li conosciamo, non ne abbiamo la cultura.
È inutile e patetico crearci un alibi reintroducendo sul nostro territorio le specie scomparse, prima dobbiamo avere la conoscenza, prima dobbiamo averne la cultura, altrimenti altri animali moriranno, per mano nostra, perché ne abbiamo paura. Piangere è inutile.