Ultima modifica 3 Marzo 2020

Care mamme carnivore, che pensate i fagiolini crescano nei banchi freezer del super, che vi chiedete perché quegli strani dischi di polistirolo ben impilati in una bustina a 8 a 8 debbano stare accanto alle merendine e non nel reparto brico, se pensa(va)te che l’ultima frontiera della cucina eco, bio, solidal e animal friendly fosse quella vegana, beh, vi sbagliate: non avete forse ancora sentito parlare del Raw food.

raw food

Faccio una doverosa premessa, onde inimicarmi tutte le mamme vegane e vegetariane: nella mia vita ho provato (anche per questioni di dieta) molte cucine.
Mi ero convertita al macrobiotico per un breve periodo per poi passare al vegetarianesimo (ma poco convinta).
Reputo gli allevamenti intensivi una barbarie, faccio molto in casa per evitare prodotti industriali, consumo quintali di frutta e verdura (e i miei figli mi amano per questo), ma anche io non mi ero ancora addentrata nel mondo del raw food.

Cosa è il raw Food?

Sembrerebbe essere l’ultima tendenza nelle “città da bere”, dove pullulano oramai ristoranti alternativi che vogliono soddisfare le bocche di tutti quelli che hanno detto no al capretto a Pasqua e ai barbeque a Pasquetta.
Raw food è inglese, significa proprio cibo crudo.
Niente più ragù che ribolle in pentola dalle 6 del mattino insomma.

Il raw food, a detta degli adepti di questa cucina, è antico come il mondo, o almeno come l’uomo.

È ovvio che i nostri antenati, non conoscendo Mastrota e la sua batteria da cucina in acciaio inox dovessero procurarsi il cibo che trovavano e mangiarlo così com’era.
Anche nell’epoca moderna molti rivendicano la nostra comune origine con i primati, e con il loro intestino, che si cibano principalmente di frutta e di cibi crudi. Sembrerebbe che persino personalità come Ghandi avessero fatto questa scelta alimentare così estrema (lo dice Greenstyle).

Con la scoperta del fuoco le cose tra i nostri avi cambiarono, ma evidentemente non il nostro organismo.

Alcuni medici e studiosi infatti sostengono che esso non è adatto all’alimentazione carnivora come quello di orsi e tigri, ma molto più ad assimilare semi, frutti, germogli e vegetali, crudi per giunta.

Raw Food: Perché Crudo è meglio

raw food
Certamente la cottura dei cibi favorisce la dispersione di alcune proprietà nutritive.

Secondo uno studio pubblicato da un medico di Losanna (Svizzera), il dottor Kouchakoff, sembrerebbe che il cibo cotto poi favorisca l’aumento di globuli bianchi nel sangue dell’uomo, con conseguente indebolimento delle nostre difese.

Il cibo crudo invece non modifica i nutrimenti, garantendone la struttura intatta,  consentendo al nostro organismo di assumere proteine e favorendo la formazione di radicali liberi antinvecchiamento.

Cuocendo il cibo in pratica si andrebbe lentamente incontro ad una sorta di “avvelenamento” o propriamente un accumulo di tossine da parte del nostro corpo, e l’intestino farebbe fatica a smaltirle e a sintetizzare i nutrimenti.

La cottura del cibo altera anche il pH di quest’ultimo, acidificandolo. Grazie al raw food invece il livello di acidità nel sangue si stabilizza e la salute ne guadagna.

Anche i minerali presenti nei cibi diventano in cottura più difficili da assorbire. Questo è motivo di pesantezza, stanchezza, e formazione ad esempio di calcoli renali.

Il raw food invece garantisce un adeguato apporto di vitamine, dà energia, mantiene il corpo in salute (fonte rawfoods.it).

Ricette raw food

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Se pensate che i crudisti e gli amanti dal raw food si limitino ad alimentarsi raccogliendo frutti dagli alberi o brucando come le capre, anche qui, vi sbagliate.

Come dicevo, negli ultimi tempi (negli Stati Uniti sono diventati anni) sono infatti sorti una infinità di ristoranti di raw food, e a giudicare dalle foto che trovate in rete, l’aspetto di questi piatti crudi sembra davvero invitante, non fosse altro che i loro colori sono vivi e brillanti.

Generalmente la dieta crudista è fatta per il 75-80% di frutta, del 10-20% di verdure e in minima parte da noci e semi, e su internet si trovano tantissime ricette.

Proprio spinta dalla curiosità ho visto cose che voi umani: lasagne, tartare, primi piatti, cotolette, persino dolci e cioccolatini…. altro che insalate e macedonie!

Il raw food fa davvero bene?

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Beh, sentendo i convinti della cucina crudista, e giudicando oggettivamente, il fatto che si mangi molta frutta e verdura non può fare che bene. Certo, noi veniamo da secoli di alimentazione onnivora, di sfruttamenti di allevamenti e di industrializzazione ai limiti del selvaggio.

Fare un passo indietro e avvicinarsi ad una scelta simile potrebbe senz’altro portare benefici alla salute.

I sostenitori del raw food “light” poi invitano almeno a passare all’alimentazione crudista per brevi periodi. Una sorta di dieta detox, durante la quale ci si purifica, e il fisico si rigenera.

La base del raw food è la combinazione di frutta e verdura, anche senza perdere ore in cucina (è un po’ cacofonica l’idea di stare in cucina per non cucinare, ma tant’è!), si può optare per frullati e centrifugati, per insalate con semi e frutta secca, per combinazioni di frutta e bacche come il cacao.

Per le amanti del viver sani e belli, per le mamme vegan, ma anche per chi pensa che ci si possa disintossicare con qualche giorno di alimentazione senza carne e senza prodotti confezionati, provare il raw food potrebbe essere interessante, e anche una scoperta per la gola.

Insomma anche per il raw food vale il vecchio detto: provare per Crudere!

Alessandra Albanese

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