Tra pochi giorni sarà la festa della Mamma, e proprio in questi giorni mi è capitato di fare una riflessione su come ci vedono (e come si vedono) i nostri bambini.
Nell’arco della stessa giornata, infatti, la mia bambina di due anni e mezzo mi ha detto “mamma, sei tanto bella!” e più tardi ho visto questo spot della Dove.
Noi donne ci vediamo molto più brutte di quanto non siamo in realtà, questo il succo dello spot. Ed è vero, almeno per me.
Certi giorni mi vedo bella, certi altri uscirei solo dopo essermi messa in testa un sacchetto di carta.
Ma da quando sono mamma, l’iniezione di autostima è quotidiana.
Vorrei insegnare a lei a sentirsi sempre bene con se stessa, anche quando si sveglierà con gli occhi gonfi o le occhiaie, e a non dipendere dal (presunto!) sguardo altrui, ma non sarà facile.
Sarebbe bello se i pubblicitari indirizzassero lo stesso messaggio sulla “bellezza autentica”, messaggio certamente furbo, ma efficace ed effettivamente utile, anche a progetti per i bambini.
La percezione di sé, quando si è piccoli, è ancora indefinita: l’adolescenza è ancora lontana e l’autostima è tutta in formazione.
Perché non provare, allora, a far sì che i nostri piccoli –mattoncino dopo mattoncino- possano vedersi per quello che realmente sono, senza distorsioni?
Parlo di tutti, sia maschi che femmine, perché anche per i maschietti non é piacevole sentirsi “brutti” e quindi poco amati.
Perché purtroppo il sentirsi benvoluti passa anche dal sentirsi guardati e apprezzati per come si è esternamente.