Ultima modifica 2 Dicembre 2019
Se qualche genio brevettasse un distributore di consigli, come quelli delle merendine tanto per capirsi, non so quante mamme introdurrebbero i soldi per comprarne.
So per certo che, nonostante una mamma di consigli non ne chieda, in giro se ne trovano per tutti i gusti ma soprattutto gratuiti. Quelli di cui il mercato é saturo e sicuramente i meno graditi sono i consigli delle suocere… ah, le suocere!
Quando nasce una mamma, nasce una suocera!
Negli anni, dopo alcune esperienze negative, mi ero ripromessa di cercare l’uomo della mia vita fuori da un orfanatrofio. Mi ero detta che dopo la classica domanda “Ciao, come ti chiami?” sarebbe seguita “… hai entrambi i genitori?
E se sí, tua mamma come se la passa?”
Mia suocera era una donna adorabile (no, no… non é passata a miglior vita, ha solo subito una metamorfosi). Prima che io restassi incinta era “solo” la mamma del mio compagno, una donna presente, carina e mai entrante, anzi!
Certo, dopo pochi mesi che ci frequentavamo ha iniziato a chiedermi quando l’avremmo fatta nonna, e forse sarebbe stato meglio se lo avessi interpretato come un campanello di allarme: achtung! Suocera in agguato.
Ho avuto qualche piccola difficoltà nel restare incinta e questo suo essere petulante non era certo di aiuto. Finalmente, poi, ci siamo riusciti ed il mio compagno, per la mia incolumità, mi ha suggerito di non dirglielo fintanto che non fosse diventato evidente.
Ed é stato lí, il giorno in cui glielo abbiamo detto, che si é palesata la metamorfosi.
Le sono spuntate tante braccia come alla dea Kalì, ed ha iniziato a produrre una bava appiccicosissima.
Il cambiamento piú drastico peró é stato il suo divenire vittima degli eventi e, soprattutto, contraddizione costante.
Quando mi si sono rotte le acque il mio compagno ha deciso di non avvisarla, tanto per poter fare un travaglio senza “ulteriori travagli“. Ma quando finalmente il nostro cucciolo é nato, glielo abbiamo detto e, pensate, lei non voleva nemmeno venire in ospedale a conoscerlo per non disturbare.
In realtà voleva solo farsi pregare perché quando é venuta, non c’era modo di farla andare via!
Ovviamente io ho smesso di esistere e da lí é partita la serie interminabile di consigli non richiesti. Sembrava una di quelle sparapallinedatennis per gli allenamenti!
Se almeno fosse stato un tiro al piattello ogni tanto avrei potuto tirarle una fucilata!
Ops, al piattello intendevo!
Comunque ho preso coscienza dopo solo una settimana di vita di mio figlio che ero una mamma incapace. Ho scoperto che per il culetto arrossato dovevo usare il cortisone (avrei giurato di dover fare impacchi di acido muriatico!), che dovevo manovrargli il pistolino dopo solo pochi giorni di vita ma che, soprattutto, ero poco di polso perché non dormiva ancora in cameretta sua da solo.
No, dico: ci sei o ci fai?
Ah, senza contare il gioco delle somiglianze.
Tutto suo padre!
Ha gli occhi di suo padre, gli stessi capelli identici (e lí mi sono chiesta se intendesse il colore o se li avesse proprio contati!). Insomma… per rispetto (del mio compagno non certo verso di lei) ho retto fintanto che alla fine dalla mia bocca é uscita una frase infelice del tipo: “Beh, se avessi voluto somigliasse al postino, forse mi sarei mossa diversamente, non credi?“.
Sono passati 7 mesi e il mio piccolo si sveglia ancora la notte e non dorme in cameretta da solo. e non ha ancora subito il rito della circoncisione!
Mi chiedo che suocera potró essere io un giorno.
Mamme che state leggendo, mamme delle bambine soprattutto, dato che potreste essere le mie potenziali consuocere di domani… vi prego, se divento cosí sparatemi in fronte.
Ma soprattutto, vi dó un consiglio: non accettate consigli!
Solidarietà piena! La mia in realtà non premeva per diventare nonna (io ero una donna divorziata quindi una poco di buono…) tanto che quando abbiamo annunciato che io ero in dolce attesa, lei è sbiancata e ha detto: “sapete a cosa state andando incontro? le responsabilità?”.
E ha iniziato a prepararmi decotti di mela e roba varia… (io odio la frutta).
Poi è arrivato il cucciolo e insieme a lui un libro della perfetta puerpera (in copertina una Madonna in preghiera…).
E le avevo tutte: se i miei figli starnutivano era perché non li obbligavo ad usare le pantofole; la febbre poi non ne parliamo.