Ultima modifica 18 Marzo 2019
Mamme fantastiche e dove trovarle è un film in uscita nelle migliori sale dal primo giorno della vostra maternità.
Cast stellare: mamma, papà e bambino nei ruoli principali; parenti, amici e passanti occasionali nei ruoli degli antagonisti e nemici giurati. Internet per gli effetti speciali.
Le riprese sono tutte in soggettiva e questo rende il tutto più veritiero, disponibile solo nella nuovissima tecnologia della Realtà Reale. Non ci sono sconti o convenzioni.
Per le scene ad alto stress non sono state usate controfigure, né sono stati maltrattati animali (solo strapazzati un po’ i genitori).
Mamme fantastiche e dove trovarle. La trama
Questa è la trama di Mamme fantastiche e dove trovarle: una giovane coppia decide di mettere al mondo un figlio avendo in testa mille convinzioni, smentite circa un secondo dopo aver sentito il vagito del Piccolo Principe, o Piccola Principessa.
Esattamente nello stesso istante un’orda di parenti, amici, vicini di letto, perfetti sconosciuti fa capolino per dare consigli e giudizi non richiesti.
I genitori, inizialmente spiazzati da tanta invadenza non sanno come reagire, ma alla fine, in un colpo di scena incredibile, riescono ad estromettere i più e finalmente vivono una vita serena.
Non voglio spoilerare, ma la scena finale della casa con dentro la famiglia che ride felice e fuori tutti gli altri è meravigliosa!
Mi sono bevuta il cervello? Forse, giusto un po’ …
Riflettevo su quanto noi genitori siamo messi a dura prova ogni giorno, fisicamente e psicologicamente e mi è venuto spontaneo parafrasare il film dicendo Mamme fantastiche e dove trovarle. In realtà mi riferisco anche ai papà, che, a parte qualche caso di patologico o furbo menefreghismo, hanno il loro bel da fare.
Anche sopportare le Mamme fantastiche non è semplice alle volte!
La mia giornata?
Sveglia prima di tutti per riuscire almeno a lavarmi, svegliare con le “coccole del mattino” i bambini (e sono momenti che adoro ritagliarci), colazione, vestirsi, uscire. Traffico, trattenersi dall’inveire contro ogni auto in coda, perché “si sa” i bambini poi ripetono. Ufficio (qui si può inveire). La voglia di arrivare a casa il più presto possibile per vedere i volti amati, possibilmente viste le belle giornate giretto al parco, preparare la cena, giocare (a me poi piace inventarne sempre una diversa), pigiami, storie della buona notte, “coccoline della sera”, pigiama mio e coma profondo fino al pianto notturno (senza inveire perché i bambini “si sa” ripetono. Mai che ripetessero le cose giuste, però!) e via che si ricomincia al canto del gallo.
Quando non avevo figli facevo un decimo di queste cose e mi viene solo un pensiero: quanto tempo buttavo!
E’ vero, una ne penso e cento ne faccio, è vero, sono un folletto saltellante di energia, ma l’essere mamma, per me è stata la quadratura del cerchio, e posso dire che per molte donne è stato così.
Spesso da un punto di vista lavorativo: ne conosco molte che si sono inventate un lavoro che mai sarebbe venuto in mente loro (o sarebbe loro piaciuto) prima di avere dei figli.
Per qualcuna da un punto di vista psicologico: accettazione di sé, non annullamento come sostiene qualcuno (le solite comparse dai giudizi non richiesti)
Per altre ancora per l’aspetto emotivo: vivere in uno stato di grazia e gioia perenne, seppur con tutte le difficoltà quotidiane; guardando al globale e non al particolare.
O magari anche per tutti questi aspetti insieme.
Per altre, invece, la maternità non è stata una bolla di gioia, eh già capita anche questo. Nonostante tutto però vanno avanti. Amano i loro figli come nient’altro al mondo e superano con orgoglio e schiena forte tutti gli ostacoli. Per amore. Per sopravvivenza.
Se non sono Mamme fantastiche queste …
Dovremmo ricordarcelo più spesso, quando arriva la comparsa di turno a romperci le … orecchie con le critiche e i suggerimenti spesso utili come una penna che non scrive mentre vi dettano un numero di telefono (l’esempio calza a pennello se pensate anche al nervosismo che genera).
Siamo Mamme fantastiche. Dove potete trovarci? Qui, naturalmente. In casa nostra. Accanto ai nostri figli. Con tutti gli errori del caso. Nostri anche quelli, perdinci!
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