Ultima modifica 16 Ottobre 2017
Finalmente. Finalmente, per una volta, una nuova scoperta dai ricercatori che almeno mi piace.
Una volta tanto niente ricerche assurde tipo quante volte si grattano la testa i biondi rispetto ai mori.
Perché diciamolo, spesso si spendono soldi e tempo per ricerche che danno risposte a quesiti davvero inutili…
Ma questa volta la ricerca ci riporta una cosa bella.
Bisogna parlare ai nostri figli già quando sono nel grembo materno.
Bella si ma anche un filo…ovvia. Passatemi il concetto ma si potevano risparmiare anche sti’ soldini e sto’ monte ore anche questa volta.
Perché credo debba ancora esistere la mamma che non parla alla sua pancia.
Nei primi tre mesi, in genere, se hai la sfortunaccia di avere le nausee del mattino ti capita si di rivolgerti direttamente al simpatico esserino di qualche centimetro e, come se ce lo avessi lì davanti già bello e fatto, metti una mano sulla pancia e mentre guardi il tuo colorito verdognolo allo specchio dopo aver rimesso per la terza volta in poche ore, gli fai la prima ramanzina della sua vita futura di figlio.
“ Ah bello! Ti sei in vita da poche settimane, ti sei insediato comodo comodo. Mi fai mangiare per due a pranzo e cena (e svariati spuntini ) senza dire niente e poi al mattino quando lo stomaco è vuoto mi fai rimettere ? Simpatico sei, eh ?Vedi di comportarti bene va…”
Poi arrivano i mesi comodi e caldi fino al sesto mese dove lieviti sempre più ma ancora discretamente, i dolorini schiena piedi sono appena accennati e ti godi le coccole e le attenzioni. E allora basta ramanzine e via con lunghe chiacchiere un filo più amichevoli..
“ Bello di mammaaaaa? Dai, tira un calcetto che qui c’è la vicina di casa simpaticissima che mi terrà inchiodata qui fino a che non scalci un po’…e daje….ok, ok, bravo…”. Ovviamente i colloqui pancia-mamma-bimbo sono anche interiori. Senza parlare, basta pensarlo. Tanto, più collegati di così quando mai lo sarete di nuovo?
Quindi approfittatene in quel momento per una subdola manipolazione della coscienza futura.
Se come è successo a me in passato aspettate un maschietto cominciate fin da subito con poche semplici stimolazioni. Alcuni esempi? “Aiutare in casa non è un reato, i diamanti sono il regalo migliore da fare ad una donna ma soprattutto a tua madre“ e via così…
Non so ancora bene se funziona davvero o meno. Il mio nanetto manipolato ha solo sei anni.
Ma direi che si comporta bene quindi.. forse funziona 😛
L’ultimo trimestre poi è quello della chiacchiera maggiore.
Il povero piccoletto prima sgridato e poi manipolato viene decisamente ammonito di muoversi ad uscire perché noi mamme siamo donne e non ci piace sentirci delle balene o mongolfiere.
E i suoi bei piedini che “ come te li ho fatti te li disfo “ piantati sullo stomaco che ti impediscono di digerire anche una mentina meritano si qualche suggerimento di uscita no?
Nel mezzo mettiamoci anche una marea di parole e chiacchiere del papà.
Con i suoi sogni di un figlio che giocherà nella Juve e di una mamma con gli ormoni ballerini che si commuove pensando a quando finalmente ti stringerà fra le braccia e che cammina per lo shopping comprando tutine e bavaglini con scritte spiritose leggendole tutte come se fosse già nato.
Nel mio caso poi, ho scoperto che parlare con loro funziona.
Ero ricoverata in ospedale per un inizio di gestosi e la pressione alle stelle.
La minaccia di un parto indotto mi ha portato a fare lunghe conversazioni notturne al piccoletto per convincerlo ad uscire da solo. Gli ho parlato ore e ore mentre girovagavo insonne per i corridoi silenziosi dell’ospedale dicendogli “ dai Tommaso, sei pronto. Qui vogliono darmi una pillolina per farti uscire.
E’ finita la pacchia, ora inizia l’avventura. E poi non è una caramella, non sa di cioccolato quindi… tanto vale uscire da solo. Spiazziamoli tutti dai “.
Alla fine il mio incredibile, ubbidiente miracolo è venuto al mondo senza pillole. Da solo.
Non c’è altra spiegazione, mancavano tre settimane alla fine del tempo.
Ma io gli ho chiesto di uscire e lui lo ha fatto.
Piccolo piccolo e perfetto.
Con due occhi blu spalancati subito dopo la nascita in braccio a me mi fissava. Io ci ho letto un “ ciao mamma. ecco fatto, contenta ora ?”. Si amore mio. Contentissima.
Continuo con la manipolazione ma devo dire che era più facile quando era ancora in pancia…