Ultima modifica 20 Aprile 2015
Mamme casalinghe, ma anche mamme occupate in lavori non intellettualmente interessanti o semplicemente donne occupate in lavori da donne, sono sottostimate da sempre. Per anni è stato ritenuto che la donna, in quanto tale, fosse intellettualmente inferiore, salvo rare eccezioni che confermavano la regola, ma comunque le loro prestazioni intellettuali sono, da sempre sottostimate, il genio maschile è, da sempre, osannato. Ma quante le donne che sono veramente entrate nell’olimpo dei geni e apprezzate per quello che veramente valgono?
Eppure ne abbiamo fulgidi esempi. Ma non voglio parlare di loro.
Voglio parlare della scarsa o nessuna considerazione in cui è tenuto il tempo delle donne, il tempo libero intendo, e soprattutto quello delle mamme. Cogliendo alcune parole dai discorsi della prima parte del cielo, almeno gli uomini tali s’ intendono, si capisce che la maggior parte di loro considera la giornata delle mamme come il trascorrere di ore di scarsissimo interesse intellettuale, eternamente occupate a discutere di pannolini, biberon o di abituali faccende casalinghe. Come si capisce che questi signori non cono andati a leggere uno dei tanti blog mammeschi!
Sono cronache online di pensieri, di vite, di abitudini, di insicurezze che si estendono a coprire l’immenso modo di vivere la maternità. Manifesti di ansie, aspettative, croniche insoddisfazioni, egoismi impenitenti, sono la conferma e, contemporaneamente, la smentita degli stereotipi ricorrenti, ma non è questo l’importante. Sono la dimostrazione che gli interessi travalicano le mura domestiche, che preme mettersi in gioco, comunicare esperienze, richiedere esperienze in una comunicazione globale, intellettualmente attiva ed interessante.
Davanti ad un computer non si è più sole, si lasciano ad altri le frustrazioni e ci si sente libere, più vive. E qualcuno se ne è accorto parlo di David Cameron e Gordon Brown che, principali candidati alle elezioni del Regno Unito del 2010, si sono sottoposti alle domande delle Mamme blogger per parlare di aborto e di scuola.
E mi pare di sentire i commenti maschilisti ‘ ma quelle sono cose da donne ’ , a parte il fatto che la scuola è cosa di tutti ho tralasciato di dire che l’argomento principe delle domande delle blogger suddette sono state le tasse. È chiaro che sia errato pensare che le mamme passino il loro tempo a parlare solo di puericultura o di come rifarsi le unghie!!!!
Anzi, molte blogger, spessissimo autoironiche, sono molto apprezzate come opinion maker e, specie negli U.S.A. e nel U.K., ricercatissime da aziende che le vorrebbero come sponsor dei loro prodotti. Ritagliarsi uno spazio nell’universo, spesso totalizzante, della maternità accendendo un computer e, poi, preparare una marmellata o una decorazione per la casa o, che so io, dipingere una stoffa, sono arti intellettualmente povere?