Ultima modifica 14 Gennaio 2020
Da che mondo è mondo le mamme si preoccupano.
E da che mondo è mondo le mamme si confrontano tra di loro per trovare una soluzione alla loro preoccupazione: sull’educazione dei figli o su come togliere il calcare dalla doccia o come farsi regalare dei fiori dal marito per l’anniversario (su questo punto stiamo cercando ancora la fortunata che ce l’abbia fatta)
Una volta si parlava oggi si googola.
Lo sa bene Zuckerberg, che per arginare il fiume di bufale su Facebook ha ideato un nuovo sistema di “filtraggio”.
Parafrasando il romanzo di Fruttero Lucentini, le definisco Mamme troppo informate sui fatti.
Una volta, se bevevi la candeggina, la mamma ti dava da bere il latte (cosa talmente sbagliata che non mi capacito come possano esserselo tramandato) con la sicurezza di aver fatto la cosa giusta perché se l’erano tramandato da generazioni.
Oggi, se anche un bambino arrivasse alla candeggina (cosa impossibile dato il tappo che non si apre se non con le chiavi dei Templari, il ripiano alto irraggiungibile perché schermato dalla ASL con un sistema di Protezione Minore brevettato e infine l’occhio della madre sempre allerta), cosa farebbe una mamma?
Risposta A. Lo porto al Pronto Soccorso più vicino.
Risposta B. Cerco in rete “cosa fare in caso mio figlio abbia bevuto la candeggina” (aaaah mi ricordo quando prendevo in giro mio padre che in tempi non sospetti si rivolgeva alla rete come fosse una persona)
Risposta C. Gli do il latte, lo diceva mia nonna.
La risposta corretta è, ovviamente, la A. Ma … dopo aver comunque tentato la B.
In rete si trova di tutto, tra cui molto probabilmente anche la risposta giusta, ma perché la soluzione sensata non ci si palesa alla mente se non come Piano B?
Perché siamo abituate a essere “sul pezzo”, perché abbiamo bisogno di risposte veloci (e l’attesa al Pronto Soccorso certo non aiuta), perché dobbiamo risolvere da sole. In questo modo, però, in un certo senso non ce la siamo cavata da sole, se l’è cavata “la rete”.
La rete educa i nostri figli? In un certo senso sì, quando cerchiamo “mio figlio fa i capricci per la macchinina, devo comprargliela?”.
Ma la rete è a casa con noi quando ci piantano un piede in faccia mentre dormono nel lettone? Lo fate dormire nel lettone???
Non avete letto gli articoli CONTRO il Co-sleeping? Ah ce ne sono anche a favore?
Beh allora 1 a 1 palla centro … dobbiamo … decidere … oddio, che faccio, lo dico?
Secondo il nostro BUONSENSO!
E’ crollato qualcosa? No? Fiuuu, bene, allora è una parola che ancora si può dire!
Basta googolare. B A S T A.
Al di là delle malattie, per cui se cerchi in internet sicuramente avrai una malattia mortale o finirai per morirne curandoti con rimedi trovati su vuvuvu.micuroconlaforzadelprezzemolo.net, per le cose di tutti i giorni, per crescere i nostri figli, dovremmo cercare di approcciarci alla rete non come un Saggio Babbuino (ricordate, quello del Re Leone?) Onniscente, ma filtrandolo sempre da una nostra idea.
Si! Le idee sono quelle convinzioni seppellite in fondo al nostro cervello e davvero ci sono, fidatevi!
Il vostro istinto va oltre ogni consiglio, umano o virtuale.
Ci improvvisiamo esperte di qualunque cosa per aver letto due articoli in rete.
Ecco perché dico che siamo mamme troppo informate.
Ascoltare un consiglio di chi “ci è già passato” va bene, accresce il nostro bagaglio di “possibili soluzioni”, ma non dobbiamo seguirli come bandiere al vento! Ognuno ha la propria esperienza, convinzione, tradizione.
Voi siete VOI e avete il VOSTRO buonsenso. Studiate, non googolate e se non capite chiedete al medico, o la maestra, che se Dio vuole, hanno preso una laurea sui banchi di scuola e fatto esperienza sul campo!
Non fate morire quell’istinto, quel cuore che batte e che sa qual è la cosa giusta da fare, anche se Pannolina86 nel forum Mammechenonsannochepescipigliare dice il contrario. Ce lo tramandiamo da millenni, si chiama “istinto materno” e se qualche volta sbaglierete, pazienza, purché sia tesoro per le esperienze future.