Ultima modifica 18 Giugno 2018
Un insulto alla specie umana e, nello specifico, al genere femminile, è stata, è tuttora e lo sarà sempre: Marina Ripa di Meana.
No, non ditemi niente, questa volta non ci sono attenuanti.
In un momento come questo per il Paese, anzi, per l’Occidente intero, in cui la crisi sta attraversando il vecchio e il nuovo Continente come uno tzunami, senza riuscire a vederne una fine, in un periodo in cui famiglie intere si ritrovano sul lastrico: senza lavoro, senza soldi per mutuo, tantomeno affitto, beni di prima necessità, senza considerare poi i pensionati, che si ritrovano molte volte a rinunciare a cure mediche e ad assistenza proprio per mancanza di risorse… insomma, dicevo, proprio in questo periodo storico qui, cosa esce da quella inutile bocca con voce stridula e saccente!?
La povera, poverissima Marina Ripa di Meana, durante una puntata di Quinta Colonna, su Rete4, afferma che la crisi la sta sentendo anche lei, in prima persona, nonostante in casa sua entrino ben 12 milla euro mensilmente. Dice che hanno dovuto rinunciare a diversi extra per poter arrivare a fine mese. Dice addirittura che non riesce nemmeno più a fare beneficenza, anzi che la beneficenza si dovrebbe fare in suo favore, tanto sta messa male.
Ok. Respiro. Mi calmo.
Non sto qui a sottolineare i salti mortali che fa la mia famiglia, così come fa almeno l’80% delle famiglie italiane, sarebbe inutile, perchè chi si ritrova a vivere questa crisi sa di cosa sto parlando e chi invece non lo sa, come evidentemente l’illustre signora Ripa di Meana, non capirebbe comunque anche se glielo spiegassi nei minimi dettagli, quindi risparmio il mio ed il suo prezioso tempo.
Non solo, dopo tutto questo, stiamo pure a sorbirci i piagnistei di un’anziana signora che va in televisione tutta impomatata e imbellettata a piangere miseria a noi, snocciolando le ragioni per cui questi 12 mila euro di pensione (del marito poi, nemmeno i suoi!) non bastano ed elencando tutti i tagli che ha dovuto, suo malgrado, fare nel bilancio di famiglia.
Ok, dai… chi ce la manda?!
No, io no. Sono una signora veramente, e la cosa, tutto sommato, mi fa anche ridere, perchè lei è vero che è povera, ma è di una povertà di spirito, da spaventare persino Belzebù in persona. Perchè non si devono per forza indossare caccavelle rovesciate iridescenti in testa e abiti eccentrici, per risultare signore, no.
Dal basso dei miei pochi euro mensili (se confrontati a quelli della Ripa di Meana), io sono molto, ma molto più signora. Perchè, cara Marina, tu, Signora, non lo sei mai stata, sicuramente sei stata abile ad arrampicarti, ad approfittare delle situazioni che ti si sono proposte davanti, durante la tua lunga vita e sei arrivata a vivere col tuo bel sedere al calduccio, con tutte le cure del caso (che se il male che, purtroppo, hai affrontato più volte nella tua vita, sei riuscita a vincerlo o, quantomeno a conviverci, avrebbe sicuramente annientato una persona senza le tue stesse risorse economiche, e non diciamoci il contrario!) e potendoti vantare di meriti che, sinceramente, non riesco a capire, a parte quello dell’arrampicatrice. Su questo, potresti fare seminari interi.
Marina, hai perso un’ulteriore preziosissima occasione di tenere la bocca chiusa e, almeno, lasciarci col dubbio della tua inutilità, ora, ne abbiamo la completa e lampante certezza.
Micaela – Le M Cronache