Ultima modifica 20 Aprile 2015
Un essere con 2 gambe ha massacrato in modo brutale, efferato, una bimba di 5 anni dopo averla violentata e la bimba era sua figlia! Non si tratta dell’ultimo degli esseri, non riesco a chiamarlo uomo, si tratta di un religioso, di un predicatore, noto e stimato (?), ma mi chiedo ora se i suoi seguaci continueranno a seguire il suo dire, perché lui potrà continuare il suo lavoro, potrà continuare a spargere il suo pensiero. Perché? Perché il suo, secondo i giudici, non è un delitto, ma una punizione inferta ad una bimba di 5 anni perché non era più vergine!!!
Ma che paese è questa Arabia Saudita dove chi compie una simile azione, può camminare e continuare a vivere impunito, perché la pena che gli hanno comminato per il suo agire è solo una piccola pena pecuniaria, da versare alla madre della piccola come risarcimento!!!! Capite, prima l’ha brutalmente violentata, poi l’ha punita ergendosi a giudice, ritenendola colpevole di non essere più vergine! Dando a lei la colpa della sua infamia, dando la colpa di avere subito l’affronto, il dolore, la pena di vedere, di avere come carnefice un’essere che era suo padre!!! Ma la colpa era sua, solo sua, per suo padre che ne era attratto, che voleva sfogare su di lei la sua libidine, i suoi istinti più bassi.
Ma, vedete, non è la sua la colpa peggiore, purtroppo, perché la società in cui vive, la religione che lui professa e predica, non lo condanna, lo accoglie, lo coccola, lo ascolta e lo scusa! In fin dei conti che cosa è successo? È successo che una piccola donna, una bimba di 5 anni, già ammaliatrice, forse inconsapevole, inducesse in tentazione un uomo (?), suo padre, con la sola colpa di vivergli accanto, di sbocciare giorno dopo giorno, suscitando gli interessi malsani, istigando l’uomo che vedeva i suoi tratti infantili, il suo viso ed il suo corpicino muoversi, attrarlo inesorabilmente.
Che colpa, quindi, ne aveva lui? È la donna la colpevole sempre, ma, in questo caso, la donna aveva solo 5 anni ed era sua figlia! Ma questo per chi lo ha giudicato non importa, hanno sentenziato e la legge lo consente, che l’ unica pena che poteva e doveva essergli applicata era un risarcimento in denaro alla madre!!! E torno a ripetere: che paese è l’Arabia Saudita? Che religione è quella musulmana che permette e avvalla simili aberrazioni? Non ho sentito levarsi voci sdegnate sulla sentenza, ho soltanto letto un articolo su di un giornale, un piccolo articolo solitario, capisco che ben altro interessa i nostri media, che sono, oggi, in tutt’altre faccende affaccendati.
Che in questo periodo si occupano principalmente delle accuse, reciproche ai nostri politicanti, che parli principalmente dei problemi nostrani, ma…. Anche tra noi vivono musulmani, che professano tranquillamente la loro religione, anche da noi ci sono scuole, private s’intende, che insegnano il corano e le leggi scritte e non scritte che ne hanno seguito il percorso. Io conosco personalmente un uomo che professa quella religione, padre attento ed affettuoso, che certo non ritiene di avere diritto di vita e di morte sulle sue 2 figlie e che ne accetta i diversi modi di sentire e di vivere, ma quanti la pensano come lui? Quanti hanno accettato con una scrollata di spalle la sentenza saudita? Quanti la ritengono giusta? Quanti sono onubilati non dal Corano, ma dalle diverse interpretazioni che nei secoli hanno aggiunto potere agli uomini e sudditanza alle donne? Quanti credono che alle stesse debba essere vietato di vivere in piena libertà, quanti pensano che solo la donna sia la colpevole e meriti di essere frustata pesantemente quando non lapidata per fornicazione e l’uomo ne esca assolutamente innocente?
Sapete, quel padre indegno, che non merita l’appellativo di animale perché nessun animale si comporta come lui, ha dichiarato, dopo quella condanna, che tutte le persone di genere femminile, comprese le bambine, già all’atto della nascita devono essere avvolte nel burqa, per non indurre in tentazione un uomo. Devono esserne avvolte sempre, anche quando circolano per casa, fino a che non si sposano e solo ed esclusivamente davanti al loro signore e padrone, che, su di loro ha diritto di vita e di morte.
Questo accade in un paese che, chi ci governa, ritiene amico, per ragioni di opportunità solamente, e non bada a nient’altro che al proprio interesse, se poi il regime è indegno….se l’altra metà del cielo vive, o meglio, sopravvive in condizioni aberranti…non è un nostro problema!
è abberrante che nel 2013 avvengano cose di questo tipo in un paese che si professa aperto
ma aperto non è. è, forse, uo dei paesi più chiusi, più recalcitranti a riconoscere al mondo femminile una qualsivoglia libertà. Un paese ancora gominato da un re forte, un paese che non ha opposizioni, ma è un paese che si professa ‘ amico ‘ del mondo occidentale, e dal quale l’occidente trae profitti.
e se l’altra metà del cielo non vive, se uomini indegni di questo nome martirizano e ammazano degli innocenti, che importa, fatti loro, all’occidente fa solo comodo avere un paese ‘amico’ nel mondo arabo. Che tristezza.