Ultima modifica 14 Ottobre 2019
Ieri sera in casa mia l’argomento all’ordine del giorno (anzi della sera, visto che era ora di cena e guardavamo il Tg) è stato “Le future elezioni a sindaco di Roma” e lo scontro tra la Meloni e Bertolaso.
Premetto che né io né il mio compagno siamo di Roma, né siamo nati lì, tantomeno siamo schierati politicamente con Fratelli d’Italia, e men che mai abbiamo nutrito grande simpatia per Bertolaso.
Meloni e Bertolaso, “Stia a casa a fare la mamma”.
La frase-gaffe dell’ex capo della Protezione Civile
La frase dell’ex capo della Protezione Civile di appena 24 ore prima però aveva acceso il dibattito, come è successo un po’ su tutti i giornali.
“Stia a casa a fare la mamma” aveva detto Bertolaso ai microfoni degli intervistatori del programma andato in onda su La7, che chiedevano qualche nome per la squadra del centro-destra, tra cui Giorgia Meloni, ex ministro e leader della formazione politica Fratelli d’Italia.
Subito dopo Bertolaso aveva cercato anche di aggiustare il tiro, avendo capito di essere caduto nella trama di una gaffe clamorosa: “La campagna elettorale può essere stressante, l’ho detto come l’avrei detto a mia moglie. Dovrebbe pensare a riposarsi e al bene suo e di suo figlio”.
Ma niente, oramai la miccia era stata accesa e la frase un po’ (!) maschilista era ormai appannaggio universale.
Il mio compagno ieri sera, che, ripeto, poco ha in comune con Bertolaso, mi ha detto: “Per una volta mi trovo d’accordo con lui. Fare il sindaco è una responsabilità che una mamma deve valutare attentamente.
Per me fare il sindaco non è timbrare il cartellino o stare seduta a firmare ordinanze.
Il sindaco non può permettersi la maternità come le altre, stare 5 mesi a casa, chiedere i permessi per allattare. Dovrebbe essere il sindaco di tutti i cittadini, la mamma di tutti loro, ed essere pronta a rinunciare a passare parte del tempo lontano dalla sua creatura”.
E questo mi ha fatto riflettere.
E dopo avere riflettuto ho capito cosa ne pensavo.
Meloni e Bertolaso, chi ha ragione?
Mi verrebbe in prima battuta da dire, ma si, la maternità è un momento importantissimo nella vita di una donna.
Godersi questi attimi che non ritorneranno deve essere la priorità di ognuna.
Pensare al benessere proprio, della creatura che si porta in grembo è troppo importante per occuparsi di faccende onerose come quelle che si impongono a un sindaco, che per ragion di stato deve avere una dedizione totale.
Se io adesso ripenso a quando ero impiegata, a quanto tempo ho passato dietro una scrivania, privandolo ai miei figli, mi viene da dire che forse il mio compagno ha ragione.
Poi però ho anche pensato a una donna che ha passato tantissimi anni a inseguire i propri sogni.
Perché che ci piaccia o no Giorgia Meloni è una donna che si è spesa per un’idea.
Ha cominciato la sua militanza a 15 anni.
E’ stata la più giovane donna parlamentare della XV legislatura.
Oggi ha 39 anni, ha fatto la sua carriera politica, ed è anche ad una svolta della sua vita privata e sentimentale.
Oggi Giorgia Meloni e Bertolaso si scontrano alle primarie del centro-destra per correre a diventare sindaco della capitale d’Italia alle prossime elezioni.
Cosa fare allora?
Beh, certo, se invece di fare fatture dietro ad un monitor mi avessero chiesto “Ma tu vuoi diventare sindaco della capitale di una nazione che è nel G8?” Forse i dubbi sul tempo che avrei sottratto al mio futuro figlio sarebbero stati ponderati diversamente. Sì, è vero, passare serenamente alcuni periodi della gravidanza, e poi certi momenti della vita di tuo figlio è una cosa impagabile.
Ma ci siamo mai chieste che cosa passa nella testa di una donna chiamata a ricoprire un ruolo di tale importanza e portata?
Siamo davvero sicure che una mamma non possa godere in egual modo nel sentire il battito del cuore del proprio figlio, e anche di un di-battito parlamentare?
Perché dobbiamo sempre pensare di dovere scegliere tra le due cose?
E se quando una mamma torna a casa stanca, colpevole secondo lei di essere stata troppo assente, e racconta al figlio di una vittoria politica, di un provvedimento importante, di una sconfitta dell’avversario, non potrebbe essere anche questa la chiave della felicità?
Immaginate cosa possa voler dire per questa “ragazza” che non ha ancora 40 anni correre per la poltrona del Campidoglio,e magari anche perdere, machissenefrega.
Meloni e Bertolaso: da che parte stare? Io ho deciso
Care mamme, io personalmente non accetterei lezioni di vita da un rinviato a giudizio e condannato, che adesso si permette anche di commentare la gravidanza di una donna.
Guido Bertolaso ha dimostrato con quella frase che in Italia ci sono ancora signori che pensano che una mamma non possa fare il sindaco, e chissà quant’altro.
L’unico motivo per cui mi sento di dargli ragione è proprio perché in molti la pensano come lui, e che il nostro paese non è ancora pronto né mentalmente né strutturalmente a che una donna possa volere pensare non solo al bene dei figli, ma anche alla sua carriera di donna.
E anche se non avrei mai votato per Giorgia Meloni se anche fossi stata romana, mi viene da dirle:”Vai Giorgia, dimostra a tutti che una mamma ha una marcia in più, anche con una fascia tricolore che le cinge il pancione”!