Ultima modifica 7 Febbraio 2017
Il nostro presidente del consiglio ha preteso, che venisse indetta una riunione straordinaria dei presidenti delle nazioni che compongono l’UE, per discutere e prendere decisioni atte a risolvere il problema dei migranti, di quella moltitudine di persone che fuggono dalle loro patrie per questioni economiche, per la guerra sempre presente, cercando un mondo, una vita migliore.
Le previsioni sul loro numero sono astronomiche, nessuno stato, da solo, può permettersi di inserire nel proprio territorio un così grande numero di persone, nessuno stato, ripeto, può permetterselo!
Figuriamoci l’Italia!
Oltretutto, queste persone in fuga, attraversano il mare su mezzi di fortuna, su barche fatiscenti affidano (?) la loro vita e quella dei loro cari a scafisti senz’anima, che a nulla pensano se non a ricavare più denaro possibile dai loro viaggi.
Quei gommoni, quei mezzi che riescono appena, appena a galleggiare, non sempre sono in grado di percorrere quelle poche miglia che li separano dalle coste italiane e si rovesciano in mare, non prima di aver lanciato il loro s.o.s , facendo del Mediterraneo un cimitero.
L’ennesima strage, i continui arrivi, i salvataggi che si susseguono a ritmo sempre più incessante, ma soprattutto il gran numero di morti vorrebbero che l’Unione Europea prendesse o, almeno, cercasse di prendere provvedimenti reali, invece…
Invece hanno deciso di aumentare i pattugliamenti difensivi entro le acque territoriali italiane!
Difendendole da che, da chi?
Non certo dai massicci arrivi, non certo con l’intenzione di rispedire indietro (dove?) i barconi, e allora a che scopo?
Forse per sollevare l’Italia dal costo, gravoso, dei soccorsi in mare, si spingeranno, in questo caso, in acque internazionali o, come fanno le navi italiane, entro le acque territoriali libiche?
E anche qualora questo succedesse dove sbarcheranno quelle orde (scusate il termine, ma…) di disperati?
In italia, ovviamente, lasciando a noi l’accoglienza e la sistemazione di quelle migliaia di persone.
È un nostro problema, questo alcuni chiaramente dicono, mentre altri lo pensano, è un problema nostro e dobbiamo sbrigarcela noi.
Come se l’Italia potesse accogliere tutti, indiscriminatamente, tutti gli abitanti dell’Africa o del medio oriente, insomma i fuggiaschi dalle guerre e dalla miseria, sono milioni di persone: dove li mettiamo?
E, soprattutto, quale avvenire possiamo loro riservare?
I nostri capoccioni sono disperatamente alla ricerca di alloggi dove sistemare questa gente, si parla di requisire case sfitte, seconde case, chiedono alle famiglie di accogliere presso di loro uno o più clandestini, verso un corrispettivo di 35 euro al giorno.
Fatemi capire una famiglia, magari con figli, dovrebbe ospitare uno sconosciuto del quale non si sa nulla, assolutamente nulla, potrebbe essere veramente un disperato, una degnissima persona come un perfetto delinquente, al limite un terrorista?
Accoglierlo nella propria casa, preparargli il letto, da mangiare, magari diverso da quello loro abituale, mettendo potenzialmente a rischio la vita propria e quella dei figli?
Ma il nostro ha proclamato di aver ottenuto un grande successo, che la U.E. ha iniziato un processo di comprensione e condivisione?
Ma ci crede tutti imbecilli? Facciamo veramente parte di un unione?
Anzi, l’Europa è un unione, un gruppo di stati riuniti per un bene comune, o uno che si riferisce ad alcuni stati egemoni e ad altri di secondaria importanza?
La tracotanza renziana è esercitata esclusivamente entro i confini nostrani, mentre altrove è puro servilismo?
Nulla abbiamo ottenuto per dirimere la penosa vicenda dei marò, nebulosa, a dir poco, è quella del nostro cooperante ucciso dagli americani con una bomba, ci hanno avvisato solo perché un giornale avrebbe pubblicato la notizia della sua morte?
Ci considerano meno del resto di niente?
Ma, Renzi, gabella per straordinario successo un fiasco solenne!
Intanto, si dedica ad altro, alla legge elettorale che, dice lui, è della più vitale importanza per l’Italia!
Non ho parole, anzi le avrei, ma dovrei usare un linguaggio che non mi è proprio, non è il mio, ma lui se lo meriterebbe, oh se se lo meriterebbe!
Dovrebbe incontrare il segretario dell’ ONU che, anche lui, continua a parlare di dovere di accoglienza!
Non solo la riunione straordinaria non ha risolto nulla, ma non ha neppure iniziato a cercare di capire il problema.