Ultima modifica 17 Luglio 2018

Natale con i tuoi… ma vai al cinema se puoi.
Ieri pomeriggio, dopo il pranzone con la famiglia, tanto per avere la scusa di uscire ho trascinato al cinema marito e nipote a vedere il nuovo lungometraggio di Tim Burton,  tratto dal romanzo di Russell, “Miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali”.

Sapevo che il film sarebbe uscito il 15 dicembre e così mi sono affrettata a leggere il primo libro della trilogia.

Devo dire che con il romanzo non ho fatto fatica a sbrigarmi a leggerlo, perchè si fa divorare (certo se vi piace il genere fantasy).

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La storia mi ha intrigato fin da prima del primo capitolo.

L’autore, un giovane scrittore di cortometraggi, è anche un appassionato di fotografia. Ne colleziona di ogni tipo. Da quelle trovate nei mercatini, foto d’epoca, foto strane e un giorno si è imbattuto in quelle che poi sono state la sua musa per questa storia: bambini invisibili o incredibilmente forti, domatori di api o di elementi come aria e fuoco.
Russell voleva farne un film, gli hanno chiesto di scriverne un libro.

Per la messa su grande schermo ci ha pensato il mago delle storie assurde: Tim Burton.

I miei accompagnatori erano un ragazzo di 20 anni e un uomo molto pragmatico.
Per cui con me che sono una sognatrice, ma sapevo la storia, diciamo che abbiamo formato il terzetto perfetto per dare un giudizio da molti punti di vista.

Dirò subito che a noi,
sinceramente è piaciuto.

La storia di Miss Peregrine e la casa dei ragazzi Speciali, è molto avvincente e realizzata benissimo.

Burton ha fatto delle modifiche sostanziali a quella originale, ma devo dire che cinematograficamente è stato meglio così.

La storia.

Miss Peregrine, una straordinaria donna-uccello. Gestisce con polso una casa in cui vivono tutti bambini con doti eccezionali, come fosse una specie di Casa Famiglia.
Sono tutti “bloccati” su un’isola del Galles il 3 settembre 1943. Un anello temporale in cui li ha chiusi per proteggerli.
Jacob Portman, un ragazzino americano, giunge a Carinholm per sconfiggere i propri demoni nati dalla morte dell’amatissimo e stravagante nonno, che per tutta la vita gli ha parlato dei suoi amici capaci di domare il fuoco, animare i morti, far crescere piante con un tocco, e persino volare.

Jacob non lo sa, ma come il nonno Abe, anche lui è uno Speciale.
Riesce a vedere gli Spiriti Vacui che si nutrono di Speciali e cercano di catturare Miss Peregrine per un loro piano di immortalità.

E sarà proprio Jacob, con il suo dono, che potrà salvare i suoi nuovi amici.

Il regista non ha dovuto faticare molto a ritrovare quel leitmotiv di cupezza e follia che contraddistingue tutti i suoi film, il personaggio di Miss Peregrine è misteriosa e affascinante quanto basta a governare una ciurma di ragazzi Speciali e uno che non sa di esserlo, ma che è invece la chiave di volta di tutta la storia.

I “soldati” del male sembrano un ricordo di Nightmare before Christmas, il cartone animato “natalizio” di Burton: gambe lunghissime, teste rotonde senza volto.

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#spaventometro in questo caso non ero accompagnata da bambini, per fortuna, ma nelle file davanti alla mia una famiglia ha portato il bimbo di 4 anni … che era terrorrizzato.
Ecco direi che avrebbero dovuto scrivere vietato ai minori di 12 anni.
Concordava con me il mio accompagnatore ventenne che, con questa conferma, non mi ha fatto sentire una vecchia mamma iperprotettiva. Le scene dalla metà in poi, cioè quando si entra nel vivo della lotta bene-male, sono molto forti, gli Spiriti Vacui spaventosi coi loro denti aguzzi e le dieci lingue che cavano gli occhi alle loro vittime.

Begli effetti speciali, bella la storia, ma bisogna amare il genere fantasy e tener presente che tutti i protagonisti sono bambini o ragazzi, per cui è necessario un piccolo sforzo di immedesimazione per gli adulti incalliti. L’unico appunto che posso fare al regista è che è poco chiaro, a chi non ha letto il libro, il concetto degli Anelli Temporali in cui saltano i personaggi.
Vero è che sul finale si chiarisce tutto e che è difficile realizzare per immagini qualcosa che viene spiegato in varie pagine nel romanzo e a più riprese, ma se ci si ferma 10 secondi a riflettere mentre scorrono i titoli di coda, tutte le nubi del dubbio svaniscono.

® Riproduzione Riservata

Classe 1979, testona per DNA e per vocazione personale. Mamma di due meraviglie (ovvio) della natura Tiziano 2013 e Alice Testaduracomegranito 2015, moglie del mio grande amore Marco che è dovuto gioco forza diventare un folletto saltellante anche lui.

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