Ultima modifica 27 Agosto 2020
E’ estate, la stagione preferenziale per provare a togliere il pannolino… spesso più facile a dirsi che a farsi.
Infatti togliere il pannolino è una tappa topica non semplice nel percorso di crescita di nostro figlio, perché implica l’acquisizione di diverse abilità.
In primis, riconoscere lo stimolo e saper differenziare lo stimolo della pipì da quello della cacca. Poi saperlo dire in tempo per poter raggiungere il bagno.
Infine imparare a fare pipì e ad evacuare in un modo completamente diverso rispetto a prima (al posto del pannolino, vasino o riduttore sul “vasone”).
E dulcis in fundo, il bambino ha anche la possibilità di vedere il risultato dei suoi sforzi che può scaturire una reazione ambivalente. Da una parte, curiosità e voglia di vedere, dall’altra sensazione di stranezza e disagio dinanzi a questa presenza aliena ancora difficile da riconoscere come propria.
Quali sono le reazioni più comuni?
In realtà, ogni bambino ha i suoi modi e i suoi tempi: alcuni vivono questo passaggio in modo relativamente sereno e tranquillo, ed altri in modo più critico.
Comunque è importante munirsi di molta pazienza e serenità e ricordarsi che, al di là dei tempi e di eventuali difficoltà che si possono venire a presentare, tutti i bambini arrivano ad acquisire il controllo sfinterico!
Qual è il momento giusto per togliere il pannolino?
Non esiste “il momento giusto” in termini assoluti, è il bambino che detta i tempi. Quando vedete, ad esempio, che incomincia a riconoscere lo stimolo della cacca (che solitamente è più facilmente riconoscibile), è molto probabile che togliendo il pannolino, sia pronto a riconoscere anche quello della pipì, solitamente più individuabile senza il contenimento del pannolino.
Indicativamente dai 18 mesi ai 30 mesi è il periodo in cui si può provare a togliere il pannolino; prima di quell’età il bambino non ha ancora la sensibilità a riconoscere lo stimolo.
Quali sono le difficoltà che si possono presentare?
Alcuni bambini possono assumere un atteggiamento ambivalente verso il vasino.
Da una parte, sono incuriositi e interessati (anche per il solo fatto che è una novità e possono fare la pipì e la cacca “come i grandi”), dall’altra, per gli stessi motivi, possono esserne anche intimoriti.
Altri accettano di fare la pipì nel vasino e magari non la cacca, che solitamente può incutere più timore della pipì.
Altri ancora magari non riescono ad arrivare per tempo in bagno e quindi possono bagnarsi o sporcarsi.
Altre volte ancora può accadere che i bambini possono acquisire l’abitudine di fare pipì e/o cacca nel vasino ma solo a casa propria, mentre si irrigidiscono e presentano difficoltà in ambienti diversi.
Infine vi sono bambini che dopo una prima fase iniziale in cui la reazione è stata positiva, possono poi improvvisamente avere una regressione che però, se osserviamo con attenzione, avviene sempre in risposta ad un evento specifico.
Nel prossimo articolo vedremo insieme come poter affrontare e risolvere queste difficoltà, aiutando così i bambini a vivere serenamente.
Molto interessante ed attualissimo…
Ho iniziato lo spannolinamento, prima a singhiozzi, sbagliando del tutto e poi full time da fine luglio…il mio piccolo a settembre avrà 3 anni e 1/2 e ce la sta mettendo tutta…ma l'”allerta” è a mille, cercando di captare ogni sua minima variazione…dapprima vasino, ora wc con riduttore…si trattiene parecchio…con la pipì ci siamo quasi…con la cacca…un pò di meno!