Ultima modifica 4 Febbraio 2016
Quando, per qualsiasi tramite, vengo a conoscienza che qualche ente supremo autorizza pratiche diverse, studi, modifiche, esperimenti o quant’altro possibile su questo od altri temi che coinvolgono l’essere umano, mi scatta un segnale d’allarme, la storia docet.
A volte non riesco a capire bene di che si tratta, certamente perché non conosco quelle problematiche, ne pretendo di conoscere tutto lo scibile umano, ma è proprio per questo che vorrei venisse meglio spiegato il perché ed i limiti entro i quali si devono muovere i ricercatori, sempre che l’autorizzazione ponga dei limiti e preveda chi e come questi debbano essere osservati e quanto è, invece, lasciato alla buona volontà e all’etica dei ricercatori stessi.
Questo è il maggiore dei problemi, perché sappiamo quanto si possa spingere la curiosità umana, quanto possa coinvolgere una ricerca appassionante tanto da dimenticare, forse, che ci si debbano porre limiti, che si debba agire con prudenza, che ci si debba doverosamente porre il problema delle conseguenze, che a volte possono risultare disastrose per i singoli o per l’intera umanità.
E questo quando gli scienziati, posseggono una coscienza, ma quando pensano che le loro ricerche siano più importanti di qualsiasi altra cosa o se non si pongono nessun problema?
È già successo in passato e orrori sono stati compiuti. Vi dice niente il nome di Menghele?
Anche lui cercava, voleva scoprire, cambiare, migliorare la specie umana ( l’ariana nel caso) e un popolo, più popoli ne hanno pagato le orride conseguenze.
Ora la Hfea inglese ha autorizzato la modifica di embrioni umani al fine di capire perché avvengano gli aborti.
Naturalmente si serviranno di embrioni provenienti da una clinica che utilizza le tecniche di fecondazione in vitro, ma i genitori (perché quell’embrione di essere umano ha due genitori) saranno avvisati o, meglio, sarà chiesto loro una specifica autorizzazione?
Non ho trovato nulla in merito, solo l’assicurazione che tali embrioni modificati non saranno mai inseriti nel grembo di una donna, ma chi ce lo assicura?
La motivazione di tale ricerca è che a ‘qualcuno’ piacerebbe capire quali geni sono necessari in un embrione per svilupparsi in un bambino sano. Se e quando l’avranno capito cosa faranno?
Lasceranno cadere i risultati nel dimenticatoio o si adopereranno perché vengano applicati?
E nel secondo caso, con quali conseguenze?
Non si tratta solo di perplessità di origine etico-religiosa poiché non tutti gli scienziati sono d’accordo sulla sperimentazione o, peggio ancora, sull’alterazione del DNA perché lo considerano un primo passo verso la creazione di bambini su misura!
Questo dicono gli scienziati interessati non è nelle loro intenzioni, ma… non escludono che in futuro possa accadere.
A loro però non interessa, sono completamente presi dall’idea della loro ricerca, a loro non interessa altro, è evidente. Ogni manipolazione può dare origine a dei rischi, notevoli rischi e anche chi non pensa che l’embrione sia l’inizio di una vita e contenga già tutto ciò che serve per svilupparsi in un essere umano dovrebbe porsi il problema di sviluppi diversi in chi non tollera limiti, non se ne pone ed è pronto a soddisfare ogni desiderio e egoismo altrui.
E poi, siamo, sono assolutamente sicuri che modificando un gene non si provochi un effetto a catena?
Cioè che non si induca la mutazione (anche sfavorevole) in altri?