Ultima modifica 4 Ottobre 2016

In tutto il mondo le madri si svegliano al mattino per continuare a fare le madri ogni nuovo giorno che arriva.
E’ la forza dell’amore che cambia il mondo, anche dove c’è povertà, non c’è lavoro, non si va scuola. In Italia, nei vicoli affollati e bisognosi di Palermo, Napoli e Torino; così come in Brasile, Benin, Cambogia e Nepal.

Nel Sud del mondo le donne lavorano di fatica 12 ore al giorno mentre trasportano stretto, stretto nella fascia il proprio figlio sulla schiena, senza neanche poterlo guardare in viso, sapere se è sveglio, se dorme, se ride, se piange.

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Il docufilm “Mothers”

Questa immagine ce l’ho ancora davanti, l’ho fissata nella mente durante la proiezione del docufilm “Mothers” di Fabio Lovino, un fotografo di fama internazionale che ha scelto di filmare tante storie di mamme, attraversando le zone d’ombra della maternità: quelle dei diritti negati, della violenza in famiglia, del rimboccarsi le maniche e ricominciare, del gestire tutto ma proprio tutto da sole.
Il 29 settembre scorso, il film è stato presentato alla Camera dei Deputati. Una platea di testimonial d’eccezione è stata presente per sostenere la sensibilizzazione dei diritti umanitari delle madri. Kim Rossi Stuart, Alessio Boni, Veronica Maya, Tiziana Rocca sono solo alcuni dei nomi noti presenti.

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Diverse forme di maternità: Mothers

Il film è un insieme di immagini forti, anche dolci, grevi e colorate: di rosa, di nero e di viola. Viola come il colore dei lividi sulla pelle, ce ne parla una mamma di Napoli. Nero come la violenza.
Un film musicale nelle melodie scelte e nei toni dei racconti dei protagonisti che anche in lingua straniera arrivano dritti nello stomaco di chi ascolta e guarda.

Ancora oggi, la maternità è tutta della madre. Lo è per le donne di tutto il mondo, lo è anche per noi che ci sentiamo emancipate, che ci facciamo aiutare dai papà e che sembriamo integrate in un contesto “evoluto”.

Il vicepresidente del senato Valeria Fedeli nel dibattito che ha preceduto la proiezione lo dice chiaramente: “la maternità va condivisa. Per dare valore alla maternità occorre dare valore alla paternità.
Quanti dei papà che conosciamo utilizzano il congedo parentale? La gestione dei figli e della casa appartiene alla donna, dobbiamo ammetterlo, siamo distanti da un cambio culturale.
Insieme a Fabio Lovino, nella realizzazione del film c’è WeWorld una organizzazione umanitaria che tenta un cambiamento politico e sociale in tutte quelle zone dell’Italia e del Sud del mondo dove non sono garantiti i diritti dei bambini e delle donne.

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Nel documentario scorrono le diverse iniziative attraverso i racconti dei volontari sul territorio. In Cambogia, con la formazione si è reso possibile il sogno di essere donna imprenditrice della macchina da cucire con tanto di personale alle proprie dipendenze. Occorre restituire sogni, rispetto e dignità a chi li ha perduti, a chi non li ha mai avuti cercando di farlo nel modo più giusto. Non è vero che il modello di successo da “esportare” sia necessariamente quello strutturato delle realtà più moderne, occorre sempre un confronto per un arricchimento comune.

Dai Pink Floyd a Cesare Cremonini, ne abbiamo ascoltate di canzoni sulla mamma! Ed è proprio Fabio Lovino a ricordarcelo. Questo film è un po’ la sua canzone per la mamma. Una prova ben riuscita che il regista ha realizzato “guardando con gli occhi di un bambino senza rimanere schiacciato dalla retorica” ha detto. Un film con tante storie di donne che scorrono e fluiscono come l’acqua che con la sua valenza simbolica è fonte generatrice della vita.
“Mothers” sarà disponibile a breve su SkyArte.

Graziana Le Donne

Lavoro in una publishing company, adoro il mestiere impossibile di mamma in una città impossibile come Roma dove ogni iniziativa è una sfida. Amo condividere pensieri e parole

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