Ultima modifica 20 Dicembre 2015

In Africa coesistono religioni e culture diverse, anche negli stessi villaggi, nelle stesse tribù e, nella maggior parte dei casi , specie quando non insorgano problemi di intolleranza ed integralismo, la convivenza ha dato origine ad incontri e situazioni particolari. In Nigeria, sino a poco tempo fa, purtroppo, si celebravano, ed in alcune regioni si continuano a celebrare, le principali festività delle religioni maggiormente praticate. Capita che, per Natale, le famiglie si riuniscano attorno agli anziani e a tutti gli amici, senza distinzione i culto e tutti partecipano alla cena della vigilia.

Quella sera è consuetudine lasciare spalancato l’uscio di casa per rendere noto che chiunque è il benvenuto. Tutti, cristiani e non, si scambiano regali, anche importati, consistenti soprattutto in cibo in grande quantità, molto superiore al necessario e questa abbondanza è foriera di buon augurio. Nei giorni che precedono il Natale, le fanciulle, accompagnata da tamburi, vanno di casa in casa, ballando e cantando, annunciando, in precedenza, il giorno e l’ora dell’esibizione, scegliendo, inoltre, i canti e i balli più appropriati secondo le diverse etnie ed esclusivamente nella lingua locale.

Dal giorno di Natale in poi, sono gli uomini ad esibirsi lungo le strade dei villaggi, i volti coperti da grosse maschere di legno, simboleggianti personaggi conosciuti e riconoscibili che si dividono in due gruppi, l’uno in cui le maschere sono allegre e simpatiche, l’altro dai lineamenti inquietanti e paurosi. I danzanti mascherati non ci sono solo a  Natale, ma compaiono anche in altre occasioni come i funerali o lauree che per la loro cultura sono molto importanti. Le maschere sono costruite con particolare cura e sono simbolo di grande potenza, in loro nulla è affidato al caso, anche la stessa fabbricazione è fatta seguendo un preciso, antico rituale, tramandato nei secoli e ogni artigiano è specializzato per la fabbricazione di un solo tipo di maschera. Un tempo solo chi l’aveva scolpita aveva il diritto di indossarla perché era credenza che nell’incidere il legno un fluido passasse dallo stesso all’incisore costruendo e rafforzando il legame che unisce l’uomo al mondo vegetale e che, per questo, fosse meglio in grado di evocare ed interpretare le volontà della potenza evocata.

Anche indossando e portando le maschere si seguono tradizionali riti, le maschere vivono sino al termine dell’anno, durante la notte escono gli uomini mascherati danzando e cantando e spargendo grano e facendo un grande chiasso anche utilizzando  strumenti più diversi e questo dura fino al mattino, primo giorno del nuovo anno, quando nessuno più circola per le strade dove domina il più assoluto dei silenzi. Ormai è diventata una tradizione, anche se di più recente acquisizione, allestire il  presepe mentre l’albero è una presenza importante e diffusa sin dai tempi dei primi missionari.

Non pensate però ad un abete, un albero come se ne vedono tanti nelle nostre case e nelle piazze. L’albero africano allestito nelle case o all’aperto è un semplice intreccio di foglie di palma sovente disposti a formare archi decorati con grandi fiori bianchi che sbocciano proprio a Natale.

Fiori spontanei, non coltivati, grandi e bellissimi raccolti dai bambini la mattina della vigilia, tra non poche difficoltà essendo rampicanti muniti di grosse spine. C’è chi poi, volendo qualcosa di più importante addobba un piccolo banano oltre che con i fiori, con nastri multicolori e corolle di luci.

La sera della vigilia, dopo la messa di mezzanotte, la gente si unisce in una grande fiaccolata accompagnata da canti natalizi, quasi sempre in lingua inglese, e poi si prosegue, in compagnia, fino al mattino quando inizia la preparazione di un abbondantissimo pasto che riunisce molte famiglie ognuna delle quali porta i propri ingredienti per il banchetto. Nel pranzo di Natale non può mancare la carne ( agnello, capra, pecora o pollo) cucinata in umido ed il riso in bianco. Altri e vari piatti, non esclusiva tradizione del Natale, ma legati agli usi e costumi delle varie etnie o delle famiglie rallegrano le tavolate.

Anche il Natale Africano è festa di famiglia e in famiglia solo che qui la famiglia comprende gli amici più cari o anche i semplici conoscenti che sono sempre i benvenuti, secondo le usanze dei popoli.

Nonna Lì

Sono una giovane ragazza dai capelli bianchi, un vulcano di curiosità con una voglia irrefrenabile di sorseggiare la vita, una fantasiosa e interessante signora piena di voglia di fare, dire, raccontare, condividere.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here