Ultima modifica 17 Novembre 2022
Esce il primo imperdibile libro del celebre Maestro Mazza, Non mi ricordo una Mazza, edito dalla Bertoni Editore.
Un libro che si rivolge agli amanti della storia della musica italiana, delle storie di costume della nostra società ma anche ai curiosi.
A chi quegli anni d’oro della televisione di Quelli della Notte, giusto per citarne una, li ricorda bene, parlando, però, anche alle nuove generazioni che, se non l’hanno vista, ne hanno sentito parlare.
Con l’autoironia che lo contraddistingue, tenta di ricostruire una carriera di oltre sessant’anni, ripercorrendone tutte le tappe:
i suoi esordi e le prove col gruppo nel salottino di casa, le prime esperienze come compositore, le tournée in giro per il mondo con Little Tony, gli spettacoli teatrali, la televisione.
Non mi ricordo una Mazza è un libro creativo e divertente.
Un libro che si legge, si guarda e si ascolta dalla prima all’ultima pagina, con la sensazione di essere seduti ad un caffè con il Maestro che si racconta piacevolmente.
Abbiamo così deciso di fare due chiacchere con lui per farci raccontare meglio questo divertente ed interessantissimo libro.
Buon pomeriggio Maestro Mazza, è uscito il suo libro autobiografico “Non mi ricordo una Mazza, ci può raccontare come è nata l’idea?
Non mi ricordo una Mazza nasce così per caso, durante il periodo della pandemia.
Il covid ci aveva rinchiusi in casa, come sapete non si poteva far nulla, se non portare fuori il cane ma non ce l’avevo.
Quindi, mi sono detto: che faccio ora per passare il tempo?
Scrivo un libro. Si, ma questo su cosa lo scrivo?
Ci ho pensato ed ad un certo punto ho avuto l’illuminazione, lo scrivo sulla mia vita e sul mio lavoro.
Infatti, durante questa mia vita ho avuto la fortuna e la possibilità di incontrare molti personaggi importanti che mi hanno aiutato e dato gli spunti per la mia carriera.
Il titolo arriva dal fatto che non mi ricordo mai nulla, ma io sono Mazza, quindi Non mi ricordo una Mazza.
Devo confessarle che io la guardavo, quando ero piccolina, a casa di mia nonna e Lei nel libro racconta che la sua ha avuto un ruolo molto importante nel farla avvicinare alla musica, vuole raccontarci qualcosa di più?
Certo, le nonne sono molto importanti perché quando i genitori lavorano dove si lasciano i pargoletti se non dalla nonna?! Quando si può. ovviamente.
I miei genitori lavoravano entrambi e quindi, io sono cresciuto con mia nonna che aveva la passione per la musica.
Così, fin da piccolo mi ha fatto studiare musica, più precisamente il pianoforte.
Le sono molto grato per questo, perché mi ha fatto diventare quello che sono.
Senza di lei, che mi ha spinto a studiare seriamente il pianoforte, non saremo qua a parlare adesso.
Inoltre, mi ha insegnato il francese.
Mi nonna parlava francese benissimo o come diceva lei il parigino, dato che aveva vissuto a Parigi per un pò di tempo.
Poi io ho smesso di studiarlo e parlarlo, ero bravo devo dirle la verità, ma non mi è mai piaciuto.
Quello che ricordo, era che tutti i bambini del vicinato venivano a casa da lei a prendere lezioni di francese dopo la scuola.
Questo libro, oltre a leggersi con una velocità incredibile, perché è piacevole e divertente, si ascolta e si guarda. Come l’è venuta questa idea di rendere un libro che di solito è cartaceo anche interattivo?
Mi è venuta perché sono un musicista e volevo inserire dei brani, belli e magari dimenticati che avevo creato.
Insomma, se parlo di un determinato momento della storia della televisione, e di una particolare sigla volevo riportarla alla mente del lettore.
Ecco così, l’idea di inserire dei QR Code che aprendoli con il cellulare si possono ascoltare dei brani o delle sigle che sono magari ormai dimenticate.
Ad esempio, nella parte dove parlo di Domenica In con Mara Venier e si avvicina il cellulare al QR Code, si apriranno una serie di composizioni che ho fatto in quel periodo.
Devo dirvi che queste foto e questi audio erano nascosti in diversi miei computer, quindi è stato veramente faticoso ritrovarli e scegliere quelli da inserire nel libro.
Inoltre, le confesso che avrei voluto metterci anche dei profumi, ma mi hanno detto che un QR Code olfattivo, non l’hanno ancora inventato.
La figura di Corrado, grandissimo conduttore, mi ricorda come le dicevo quando da piccola stavo a casa di mia nonna e vedevo sempre il Pranzo è servito. Mi può raccontare un aneddoto con lui, del vostro primo incontro?
In quel periodo passavo molto tempo in sala di incisione, ero abbastanza richiesto e proprio per questo che ho conosciuto Corrado.
Lui aveva bisogno di un pezzo per la sigla di Fantastico 8, gli feci ascoltare il brano “Carletto” che gli piacque subito.
L’anno successivo quando dalla Rai è passato a Mediaset, si è ricordato di me e della mia canzone così mi ha chiesto di prendere parte a al programma “Ciao gente”.
Quello, è stato il primo programma televisivo che ho fatto.
Concludendo, vuole dirci quali sono i suoi progetti lavorativi per il futuro?
Ho diversi progetti lavorativi per il futuro, ad esempio una serie di concerti nei prossimi mesi.
Oltre alla promozione di questo libro Non capisco una Mazza!
Ho scritto ed inciso una canzone, ovviamente ironica e a breve, infatti, dovrei divertirmi nel realizzare il suo video musicale.
Ringraziando il Maestro Mazza per questa intervista, vi suggeriamo di leggere il suo libro perché è davvero piacevole, anche per chi come me ha vissuto solo una parte della sua carriera lavorativa.