Ultima modifica 18 Gennaio 2016
Ore 8,45: squilla il telefono.
È una voce gioiosa che mi chiama: “ciao nonna” – mi dice- “sai che ho imparato ad andare sull’ altalena dei grandi?” e prosegue contento “lo vedrai appena vieni un’altra volta, presto spero “.
Continua ad dettagliarmi progressi e scoperte degli ultimi giorni, dice che doveva telefonarmi per dirmelo, era urgente che lo sapessi e doveva farlo prima di andare a scuola.
Immaginate il mio immediato sorriso di risposta al sentire la sua voce, la gioia che mi ha riempito l’anima, è una bella giornata di sole e stavo passeggiando lungo la battigia, ma il sole si è fatto più luminoso, la giornata più felice.
E abbiamo continuato a camminare con i piedi nell’acqua, mio marito ed io, parlando di lui, del nostro nipotino che tra due mesi compirà 5 anni, ne ricordiamo il sorriso, l’entusiasmo di vivere, tra pochi giorni saremo con lui e….
Stare un po’ con lui, anche se alcuni giorni soltanto, ci riempie l’anima di sensazioni, accumuliamo i ricordi, le risate, fotografiamo, nella memoria, immagini dei suoi giochi, di quando, mano nella mano, camminiamo verso il parco, del suo gioioso accoglierci quando lo andiamo a prendere a scuola, del suo fantastico “buongiorno”con gli occhi ancora un poco addormentati, registriamo la sua voce, le sue risate, i suoi racconti, le sue parole, per parlarne, per vederlo e sentirlo nel ricordo in attesa di essere nuovamente con lui ed immagazzinare nuova gioia.
Dicono che stare con un bambino generi nuovo entusiasmo e con esso sensazioni positive di un recupero di giovinezza.
Sono d’accordo solo in parte.
Che i bimbi, i nipoti soprattutto, siano una fonte di vita, di nuova allegria, di profondo entusiasmo è vero, ma non perché si accompagnino ad un recupero di giovinezza, no, è solo perché ci danno gioia, ci rallegrano, ci fanno vivere più intensamente la nostra età.
La nostalgia di lui, quando siamo lontani, è dolce, non intristita dalla consapevolezza di un’età che è la nostra, che è tarda, lo sappiamo bene, ma il cuore non ha età, la gioia neppure.
Sono passati alcuni giorni e siamo nuovamente a casa.
Le immagini delle cinque giornate trascorse a Milano con il nostro piccolo Angelo sono ben impresse nella nostra mente: nonna, facciamo…c’è anche il nonno, giochiamo un po’ insieme, posso…e gli occhi gli brillano, e la bocca sorride…
Pura felicità!
Lo abbiamo accompagnato alla stazione per ricevere il papà e la mamma che tornavano da lui così impaziente da non riuscire ad aspettare, quando li ha visti è corso ad abbracciarli forte, forte, incontenibilmente felice, ma quando ci siamo salutati (noi dovevamo prendere un treno che ci riportava a casa), è corso subito da noi, ci è saltato in braccio e…
Ecco questo è stato il più bel regalo unitamente al suo “quando venite un’ altra volta?”.
Eppure noi non siamo due nonni accondiscendenti, con noi non fa tutto quello che vuole, rispettiamo e gli facciamo rispettare le regole di vita dettate dai suoi genitori. Siamo però più indulgenti? Non credo.
Gli vogliamo un bene dell’anima, ma proprio per questo non cerchiamo la via più facile per farci voler bene, no .
Io non vedo i nonni come complici dei nipoti, nonni che nascondono le marachelle, nonni che li proteggono anche quando i piccoli non lo meritano. Le sgridate non sono meno serie, i piccoli devono sapere che quando mancano i gatti ( genitori) i topi non ballano.
Penso che i nonni non si debbano limitare ad amare i nipoti, riempiendoli solo di coccole, costituendo un porto sicuro dove rifugiarsi e non occuparsi in alcun modo della loro educazione.
È vero che non è un nostro compito dettare le regole, ma è nostro preciso dovere e diritto quello di seguirle e farle seguire.
Proprio perché li amiamo così tanto, proprio perché vogliamo il loro bene, perché con loro e in loro vive e viva un pezzetto di noi, perché riescano a guardare la vita a fronte alta, meglio di quanto non abbiamo fatto noi, meglio di quanto non abbiano fatto i nostri figli.
Sono la nostra vita.
Nonna Li questo articolo è semplicemente splendido! Leggo e le lacrime scorrono pensando che potrebbero averlo scritto i miei genitori uguale uguale… Bacio
grazie, Federica, è stato scritto di getto e con il cuore e sono oltremodo contenta di condividere gli stessi sentimenti e idee dei tuoi genitori, ciao nonnali