Ultima modifica 7 Febbraio 2017

I bimbi crescono e lo fanno così in fretta che all’improvviso i nonni si rendono conto che il rapporto quasi perfetto negli anni dell’infanzia è cambiato, ridotto nell’intensità, ridimensionato a volte quasi svanito.

È arrivata, per loro, l’adolescenza ed altre figure sono diventate più importanti, amici, coetanei e non, persone che li trattano da pari a pari, e le distanze aumentano giorno dopo giorno, almeno così mi dicono le mie amiche.

Goditeli finché puoi, perché tra poco…

Ma non sarà anche colpa nostra?

Noi che non li vediamo crescere. Noi che li pensiamo sempre piccoli e non ci accorgiamo che hanno cambiato i loro interessi, che vivono un’età diversa, che non ci vedono più come compagni di gioco, che, non più bambini, ma non ancora adulti, sono insofferenti, come lo eravamo noi alla loro età, di smancerie, di essere trattati come poppanti e nello stesso tempo non tollerano indulgenze, e ci sembrano distaccati e si mostrano quasi estranei ?

Ci siamo forse dimenticati che anche noi andavamo alla ricerca di una nostra identità, che non sopportavamo i moniti, i richiami, le critiche e quel noioso ritornello….. ah ai miei tempi?

Eppure ci stiamo ricadendo, senza un pensiero che gli stili di vita, i modi, i rapporti sono cambiati e quello che era, forse, valido un tempo, oggi non lo è più?

Anche nel migliore dei casi e con il migliore dei nipoti, anche con quello che vive serenamente la sua adolescenza, anche con quello che non ha nessuna o meno incertezze?

Forse faremmo bene a crescere anche noi, a crescere con loro e per loro, piano piano e imparare.

Imparare che è un loro diritto di muoversi, vestire, ragionare, anche pensare e non è necessariamente negativo se non è simile al nostro, a quello che noi vorremmo fosse il loro, imparare non possiamo pretendere che abbiano le nostre stesse idee i nostri stessi comportamenti.

Io alla tua età… che solenne stupidaggine, detta a volte senza malizia, ma soprattutto senza verità.
Io alla tua età… ma proviamo a ricordarcene, sforziamoci di ricordare.

Eravamo ribelli palesemente o, impotenti, rimuginavamo nel fondo del nostro cuore proponimenti di dispetto, rancore o cos’altro? Perché diventare noiosi, monotoni e perciò inascoltati?

Perché non far capire, da sempre, che abbiamo qualcosa da dire, che possiamo esprimere pareri, conoscenze, ma che non saremmo mai invadenti, prevaricatori, pronti al monito e ai predicozzi?

Perché non cercare di capire se il comportamento dei nostri nipoti adolescenti è veramente così negativo, così inaccettabile o è semplicemente che non piace al nostro modo di vivere?

Certamente non sempre è così, ma il compito di intervenire non è nostro!

Non è dei nonni, a meno che non ne facciamo le veci sia pure temporaneamente o ne siamo coinvolti direttamente, allora si che abbiamo il diritto di critica, sempre che sia costruttiva e non tenda a disprezzare, ma a migliorare e, soprattutto senza mai riferirsi al nostro di comportamento, mai porci ad esempio, ma cercare di far comprendere il perché degli errori e non ponendoci mai su uno scranno o su una cattedra.

Mi piace pensare che il rapporto con mio di nipote riuscirà ad evolversi col tempo in maniera costruttiva soprattutto per lui, per ora giochiamo, ma, sapete, io gioco lealmente: qualche volta vinco io, molto spesso, specie nei giochi elettronici, vince lui, ma da pari a pari, senza finzioni.

Io sono brava a giocare a dama, lui non ancora, perciò, ovviamente lo batto.
L’ultima volta mi ha detto: uffa, ma vinci sempre tu.
Gli ho risposto: osserva e impara, così migliorerai come io spero di fare quando giochiamo con la Wii.

Sapete come mi ha risposto? Bene così possiamo migliorare entrambi.

Nonna lì

Sono una giovane ragazza dai capelli bianchi, un vulcano di curiosità con una voglia irrefrenabile di sorseggiare la vita, una fantasiosa e interessante signora piena di voglia di fare, dire, raccontare, condividere.

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