Ultima modifica 24 Maggio 2021
I bimbi italiani sono i primi in Europa.
A scuola? Magari… Negli sport? No, non ci siamo ancora…
Nell’ingozzarsi di cibo spazzatura? Bingo! Purtroppo sì…
Secondo un recente rapporto dell’ Istituto Auxologico di Milano sull’obesità, il 36% dei bambini attorno agli otto anni di età è in sovrappeso: un dato che ci fa schizzare al primo posto in Europa. E’ un problema che sta crescendo del 2,5% ogni cinque anni e affonda le sue radici negli anni Cinquanta, quando gli italiani hanno iniziato ad abbandonare la dieta mediterranea e a diventare più sedentari.
Un bimbo obeso è destinato, o quasi, a rimanere tale per tutta la vita.
Una vita che, fra parentesi, nel suo caso ha aspettative ridotte. Il peso eccessivo è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro.
Anche i figli dei cugini francesi sono troppo in carne, tanto che il Ministro Francois Fillon ha introdotto una tassa sulle bibite gassate, con l’intento di utilizzare l’introito per incentivare il consumo di frutto e verdura.
E’ un’idea che stiamo prendendo in considerazione anche in Italia, dove almeno un milione di persone non mangia mai frutta con un preoccupante calo soprattutto nei più giovani, secondo i dati di un’analisi Censis/Coldiretti. Quest’ultima ha proposto di aumentare di alcuni punti percentuali il succo di agrumi nelle bibite, che attualmente è fissato a un minimo del 12%. E’ veramente pochino, in effetti…
L’orientamento nel nostro Paese è volto a una politica di prevenzione per scongiurare, magari, vicende controverse come quella accaduta quest’estate a Dundee, in Scozia, dove quattro bambini sono stati tolti alla custodia dei genitori per obesità cronica. Secondo i servizi sociali su sei figli della coppia, almeno quattro erano in forte sovrappeso. Uno dei ragazzi, ad esempio, a 12 anni vantava una stazza di 100 chili e la sorella ad 11 anni ne pesava già 80. Il Municipio britannico ha trasferito l’intera famiglia in una struttura protetta e controllata, poiché gli adulti erano negligenti e poco efficaci nell’applicare le misure salutistiche proposte per tamponare la situazione.
Come sostiene un politico locale, se lo Stato agisce nell’interesse del benessere dei minori, deve impedire che questi siano rovinati da cattivi comportamenti dei parenti. E l’obesità da cattiva alimentazione rientra nelle pratiche proibite, tanto quanto le percosse o le molestie sessuali.
Evitare il sovrappeso ai bambini non richiede un impegno così gravoso. Detestiamo dispensare consigli, ma in questo caso specifico ci permettiamo di girarvi qualche suggerimento spicciolo:
1) Occhio a dolci e merendine.
Nonna Papera è un personaggio mitologico, a metà fra Annina de La Prova del Cuoco e tua suocera che, beata lei, riesce a sfornare la torta di mele tutti i giorni.
Imitarla è impossibile, è vero, ma sforzatevi di tanto in tanto di offrire ai vostri bambini qualcosa di sano, magari cucinatelo assieme.
Scartare una merendina è molto più pratico, non si discute, andare al fast food risolve il pomeriggio, per carità. Ma qui stiamo parlando del benessere dei nostri bambini. Possibile che non si trovi il tempo neanche per preparare un panino con una buona marmellata o due fette di prosciutto genuino?
2) L’inverno è lunghissimo. Piove giorno e notte.
Che barba che noia, che noia che barba. Sì, è verissimo, ma un’oretta di posizionamento davanti ai videogames o ai cartoni animati al giorno bastano e avanzano. Viva Dio esistono le piscine coperte o le palestre. Sforziamoci di far praticare sport ai nostri piccoli.
3) Le patatine fritte sono cibo degli Dei, è vero.
Ma anche quelle fatte in casa con l’olio d’oliva buono buono del contadino di fiducia non sono proprio dietetiche. Concedetevele pure, di tanto in tanto. Ma di tanto in tanto non significa tre volte al giorno.
4) Bisogna far fare colazione ai bambini.
Sappiamo che è un’impresa titanica convincerli, ma uscire di casa senza mangiare nulla si traduce in un’aumentata fame nelle ore successive, soddisfatta attraverso il ricorso a cibo spazzatura e merendine confezionate.
5) La televisione fa mettere su ciccia e rimbambisce i bambini.
Da un’indagine condotta già quattro anni fa dall’Università Roma 3 e dall’Osservatorio di Pavia emergeva che un bambino italiano che guarda la televisione per una media di tre ore al giorno nella cosiddetta fascia protetta è bersaglio di uno spot alimentare ogni cinque minuti, per una cifra complessiva di circa 33 mila spot l’anno.
Vale a dire circa il doppio rispetto alla maggioranza dei paesi europei. E in una fotografia che riporta un crescente numero di famiglie separate, spesso i bambini tendono a ricercare merendine che riportano l’immaginazione – come vogliono le pubblicità – al quadro familiare perfetto della prima colazione mattutina dove padre, mamma e figli sono tutti riuniti attorno al tavolo.
Il 25 Dicembre si trascina dietro come da tradizione panettone e prelibatezze di ogni tipo. Godetevele senza troppi rimorsi, magari assieme ai vostri bambini.
Ma ricordatevi sempre che non può essere Natale ogni giorno.
Frase fatta e anche decisamente banale, ma in questo caso assolutamente calzante.
[…] da evitare che si trasmettano da una generazione all’altra. In questo articolo sull’obesità infantile si legge che il 36% dei bambini italiani intorno agli otto anni è sovrappeso, la percentuale più […]