Ultima modifica 10 Ottobre 2019
Sono tantissime le cose a cui non si pensa quando ci si deve trasferire in un’altro paese.
Prima di trasferirsi le persone pensano a trovare casa, un lavoro.
Non ci si rende davvero conto a quanto le differenze culturali possano incidere nella vita quotidiana.
E’ l’ultma cosa a cui si pensa. Ma dovrebbe essere la prima.
Fra le tante, tantissime cose, ci sono le festività, le celebrazioni.
Quelle del tuo paese che devi lasciare, e quelle del paese che ti ospita che entreranno nella tua vita.
La festività americana che tanto mi piace non è il 4 Luglio, Independence Day, come è invece per tante altre persone. Non mi trasmette niente di particolare. No.
Io adoro il Thanksgiving!
Il Thanksgiving, festa del Ringraziamento, è la festa di fine raccolto e si ringrazia Dio per il raccolto.
Ma non è tanto questo che mi fa amare questa festa. Bisogna vivere in questo paese per capire quello che sto per dire.
Amo il Thanksgiving perché, insieme al Natale che però noi passiamo in Italia, è l’unica festa che riunisce le famiglie, allargate e non.
Quel giorno le famiglie si riuniscono per passare insieme un’intera giornata di festa.
Ognuno cucina qualcosa e tutti intorno ad un enorme tacchino, si ride, si scherza, si chiacchiera, si litiga anche.
E’ inutile criticare lo sterminio dei tacchini: è un po’ come se tutta Europa celebrasse la Pasqua mangiando l’agnello! Comunque non tutti mangiano il tacchino. Ma non è questo il punto.
Le famiglie americane, ad eccezione di alcune, ovviamente, non sono molto unite.
Mi spiego meglio: il concetto di famiglia come l’abbiamo noi italiani, è molto lontano dal concetto di famiglia tipico americano. E gli americani raramente mangiano uniti intorno ad un tavolo, chiacchierando. Il giorno del Ringraziamento invece è proprio questo. E soprattutto quando i figli sono al college o hanno le loro famiglie, questa è la festa in cui anche gli studenti hanno una pausa dai loro studi e possono tornare dalle famiglie. Il mercoledì pomeriggio le strade o gli aeroporti si riempiono!
Sarà così anche per noi quando i nostri figli andranno al college. Presto, ahimé!
La festa che invece più mi manca dell’Italia, è il Carnevale. Il MIO adorato carnevale.
Lo Storico Carnevale di Ivrea. Con la tanto contestata battaglia delle arance.
Ma ricca di musiche, colori e profumi. Tutti i miei amici e mia nipote in questi giorni, conoscendomi, mi mandano continuamente foto e brevi filmati del mio Carnevale. Sanno quanta gioia mi dà riceverli.
Una mia amica ieri mi ha scritto: “Renata lo sai che per me è un piacere cercare di farti sentire qui“. Non avete idea di quanto mi abbia commosso!