Ultima modifica 21 Aprile 2021

In questi giorni mio figlio minore mi ha chiesto di trovargli, tra le tante, alcune foto che lo ritraggono insieme al papà. E poi anche la sua canzone preferita.

In classe stanno sicuramente facendo qualche lavoretto per la festà del papà.

E anche noi, in vista della festa, abbiamo voluto esplorare il mondo dei papà millennial.

papà millenial

Papà con figli nati nel nuovo millennio lontani anni luce dai precedenti. Indaffarati nella gestione dei figli come mai prima d’ora.

Ma è proprio così? Questi papà millennial sono davvero i migliori di sempre?

I papà millennial, secondo una ricerca condotta dalla piattaforma IPG Warehouse, sembrano essere premiati dalle statistiche.
Stando a questa ricerca infatti, che ha coinvolto 5250 papà tra i 25 e i 34 anni provenienti da tutto il mondo, questi padri sembrano essere i migliori di sempre.
Più coinvolti quotidianamente nell’assistenza ai figli, presenti nelle decisioni di tutti i giorni, equivalenti con il ruolo della mamma(?), colti e ottimisti.

E voi mamme che non vi eravate neanche accorte di avere accanto a voi un compagno “papà millennial” così!

I padri del 2000, che ci tengono però a non essere chiamati babysitter, hanno trovato in questo loro ruolo una nuova opportunità di vita.
Un momento nel quale abbandonare le ansie e concentrarsi sui figli.
Altro dato importante che si evidenzia in questa ricerca è il tempo che i papà millennial passano con i figli, triplicato negli ultimi 50 anni.
Utilizzano il web per informarsi e apprendere argomenti di paternità al punto che anche il marketing si è adattato a questa nuova tendenza.

Oggi infatti sono sempre di più i messaggi pubblicitari indirizzati a questi papà millennials, in segmenti di settori che fino a poco tempo fa erano esclusivo appannaggio delle mamme.

Pensate ad esempio alla pubblicità dei prodotti per l’infanzia con protagonista Rosolino. O ad una meno famosa da noi di un papà che gioca con le Barbie con la figlia.

Per non parlare di blog e pagine social dalle quali spuntano sempre più spesso video, messaggi e meme di padri e figli intenti in attività domestiche o ludiche.
Pensate che il mio compagno mi racconta che suo padre, classe 1934, non ha mai voluto spingere un passeggino con i suoi figli perché lo riteneva impensabile per la sua figura di padre.
Oggi vediamo padri vip e non alle prese con pannolini, biberon e pappette in tutte le salse (è proprio il caso di dirlo).

E noi mamme? Come vediamo questi mariti diventati papà millennial?

Ovviamente facciamo parte di questo campione che non ha più accanto un compagno poco protagonista della vita domestica.
Il mio compagno non solo ha spinto il passeggino dei suoi figli, ma li ha pure scorrazzati in giro con la fascia porta bebè.
Li ha cambiati, cullati, ha dato loro da mangiare, ha anche parlato con gli insegnanti a scuola, li ha accompagnati dai dentisti di turno.
E come il mio tanti altri papà millennial ormai sono partecipi in questo modo alla vita dei propri figli.
Sarebbe davvero anacronistico il contrario.
Io però, sarò all’antica, continuo a credere molto nel fatto che un padre debba comunque continuare a fare il papà e non la mamma.
Non è un discorso sessista il mio. Non sono di quelle che dice che all’interno della famiglia debba esserci necessariamente un maschio e una femmina. Ma un papà e una mamma si. A prescindere dal sesso dei due.

Non so dove, lessi tempo fa che il padre è il tramite col mondo. Con la società.

Se la mamma è casa il papà è fuori.

E io mi trovo d’accordissimo con questa teoria.
Il papà è il genitore che ha il compito di traghettare il figlio fuori dalla sfera familiare. Che deve iniziarlo alla vita con gli altri.
Ecco perché mi piace che il mio compagno giochi con i suoi figli più di quanto mi interessi vederlo alle prese coi cambi di pannolini.
Potrebbe anche essere il contrario, cioè potrei farlo io e far fare la cena al papà millennials. Ma che ci sia una divisione dei ruoli.
Perché a volte è anche giusto che una mamma non sappia cose che un papà sa.

Insomma, sembrerebbe davvero che questi nuovi padri ambiscano a stracciare la concorrenza genitoriale di noi mamme…

C’è un ultimo dato però di questa ricerca della piattaforma IPG Warehouse. Che ci rimette in corsa per il primato!
E che ci fa capire che per quanto questi papà millennial sono i migliori di sempre non siano ancora arrivati alla piena parità della divisione dei compiti.
È il dato che analizza il mantenimento delle vecchie abitudini prima dei figli.

La ricerca recita: la vita di tutti i giorni dei papà non è stravolta. Tanto che il 26% dichiara di uscire al bar con gli amici la sera, contro il 15% delle mamme e il 28% dei millennial non papà.

Papà millennial imperfetti dunque? Oggi mi sento buona: li assolvo tutti. Il papà dei miei figli in primis.

Che nonostante rientri nella media del campione statistico riesce nel ruolo. E, cosa più importante di tutte, i suoi figli lo amano. E soprattutto sopporta (e come lui tanti) una mamma imperfetta!

Buona festa del papà a tutti!

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