Ultima modifica 24 Ottobre 2019
Quando si parla di parto in casa, molti si chiedono se sia sicuro quanto quello ospedaliero e se la mamma e il bambino siano a rischio per questa scelta.
Diversi studi dimostrano che il parto in casa programmato non è più rischioso rispetto ad un parto programmato in ospedale.
Il parto in casa è sicuro? La parola all’ostetrica
Nelle gravidanze a basso rischio, se la mamma lo desidera, è possibile programmare un parto in casa in maniera sicura.
La nascita in casa si associa solitamente ad un minor intervento medico e un maggior rispetto della fisiologia.
L’assistenza è personalizzata, continua e su misura per la coppia che si assiste.
Le ostetriche seguono la gravidanza ed il travaglio.
Se si dovessero presentare delle complicanze ne parlano con la mamma per decidere il trasferimento in ospedale.
In questo caso sarà comunque garantito l’accompagnamento con un’ostetrica e, quando possibile, l’assistenza alle dimissioni precoci già a 2 ore dalla nascita. Le ostetriche che assistono i parti a domicilio sono adeguatamente formate per gestire le eventuali emergenze, sia per quanto riguarda la mamma che per il bambino.
Durante il travaglio, la borsa delle ostetriche conterrà tutto l’occorrente per gestire eventuali problemi.
Devo preparare la casa per partorire?
Non è necessaria una preparazione particolare, è sufficiente procurarsi alcune semplici cose per quando sarà il momento!
Ci sarà molto da pulire dopo il parto?
In realtà quando si assiste a una nascita naturale non si perde molto sangue come di solito si è abituati a pensare e le ostetriche, comunque, penseranno a lasciarvi la casa in ordine .
Il mio bambino di 2 anni può restare con me durante il parto?
Si certo, se entrambi siete a vostro agio con questa scelta.
Chi visiterà il mio bambino appena nato, quali sono le procedure ed i controlli che consigliate?
Le ostetriche possono visitare il neonato al momento della nascita e nei giorni seguenti ma, nonostante questo, sono consigliabili due visite pediatriche, una entro 24 e una entro 72 dalla nascita. Spesso viene suggerito alle mamme l’esecuzione del test di Guthrie (anche a domicilio) a qualche giorno dalla nascita. L’esecuzione delle profilassi antibiotiche e vitaminiche sono a discrezione della mamma e praticabili anche a domicilio.
Come potete aiutarmi per il controllo del dolore a casa?
L’utilizzo delle posizioni antalgiche, del massaggio, dell’acqua e delle tecniche di medicina cinese potranno essere d’aiuto per affrontare le contrazioni con un analgesia naturale.
Quali sono le condizioni per cui si consiglia un trasferimento in ospedale prima del travaglio?
Si può suggerire un trasferimento in ospedale nel caso si manifestasse una circostanza che può portare a complicanze e tra queste ci sono: ipertensione, diabete, presentazione podalica, alterazione della coagulazione, alterazione degli enzimi epatici, proteine nelle urine.
Quali sono le condizioni per cui si consiglia un trasferimento in ospedale durante il travaglio?
Le cause che più spesso portano a un trasferimento sono: travaglio prolungato, presenza liquido amniotico tinto, alterazioni del battito cardiaco fetale, febbre materna.
In ogni caso la scelta verrà discussa e valutata con i genitori e con loro sarà presa la decisione finale.
E dopo il parto?
Cordone e placenta, cosa accade dopo il parto?
Quando il bimbo è nato viene proposto, in condizione di fisiologia, di rimandare il taglio del cordone a dopo l’espulsione della placenta.
Se lo si desidera, si può anche optare per una nascita Lotus (dove il cordone non viene reciso fino al distacco naturale) che le ostetriche assistono, sostengono e supportano.
In ogni caso la placenta si potrà conservare o affidarla a loro per lo smaltimento secondo norma di legge.
Se sentite che questa potrebbe essere la vostra strada, il parto in casa è senz’altro un opzione da valutare.
E noi auguriamo a tutte le mamme di poter dare alla luce il proprio bambino serenamente nel luogo che desiderano e in cui si sentono più sicure e a loro agio senza limitazioni nella scelta.