Ultima modifica 26 Marzo 2018
Se la Pasqua è una festa religiosamente importante e ci impone una certa etichetta sociale, il lunedì seguente è sempre una giornata di spensierata rilassatezza.
Andare al parco e organizzarsi un pic-nic campagnolo è sicuramente rigenerante e un vero scaccia-pensieri-negativi dovuti allo stress e alla frenesia settimanale.
Preparare un pic-nic non è meno impegnativo di un pranzo di tutto rispetto.
Certamente è meno informale ma si deve organizzare tutto nei minimi dettagli per evitare problemi logistici, dovuti alla scarsa presenza di urbane comodità.
Adoro la scampagnata autentica, senza panche e senza tavoli, ma solo una grande coperta, forse due, da stendere sul prato verde immacolato.
Anche la musica un po’ mi infastidisce, preferisco rilassare anche l’udito ormai assuefatto allo strombazzare incessante. Ogni nostro senso sembra risvegliato, in uno stupore estremamente infantile.
Portare i bambini è sempre un’esperienza gratificante.
Si sentono liberi di muoversi e scappare, da ogni regola e da ogni imposizione.
Corrono sempre, quasi dovessero fare il pieno di libertà e di movimento.
Lo spazio aperto, largo e sconfinato dona una sensazione che difficilmente si ricrea con le parole, ma che si prova sentendo il vento soffiare in una leggera brezza primaverile o alzando lo sguardo e lasciandosi piacevolmente abbagliare dal sole.
Adoro preparare questo tipo di gite perché mi permettono di organizzarmi un paio di giorni precedenti e di godermi appieno il momento della festa. Le cene d’occasione mi gratificano molto, ma mi impegnano in modo importante: nella fase preparatoria passo giorni a cucinare, durante lo svolgimento ho bisogno di una certa presenza lucida (che limita il mio livello alcolico e la battuta sempre pronta), mentre alla conclusione rimane sempre una montagna di piatti da lavare con la sala da sistemare.
L’importante invece, quando si organizza un pic-nic è preparare tutto con un buon piano di azione e ricordarsi di caricarlo in macchina.
Che sembra un’ovvietà, ma vi assicuro che dire al marito di portare il borsone blu (ne abbiamo uno di questo colore?) e dare all’uomo di casa il bagaglio da caricare può fare una sostanziale differenza.
Per quanto riguarda il menù, prepariamo possibilmente piatti freddi e già suddivisi in monoporzioni o torte salate già tagliate, per agevolare l’approvvigionamento selvaggio. In caso di riso freddo mi raccomando usate piattini e posate eco-friendly, e cercate di dare il buon esempio. Se poi avete quei set meravigliosi a quadrettini che si comprano proprio per l’occasione allora sappiate, vi invidio dal profondo del cuore. Mi raccomando non dimenticate acqua fresca per i bimbi e una bottiglia di vino, quello buono, accompagnamento indispensabile per una giornata perfetta.
Se piove? Nessun problema, spostiamo il pic-nic in salotto.
Sicuramente non avrà lo stesso effetto rispetto al prato fiorito, ma riscuoterà un certo successo tra i vostri figli, che troveranno non poco bizzarro mangiare sul pavimento piuttosto che a tavola.
A seguire, un pomeriggio prezioso di giochi con i vostri bambini, che hanno sempre tanto bisogno di voi. Anche se non siete molto abituati a giocare con loro, provateci, potrebbe essere più semplice di quello che immaginate.