Ultima modifica 23 Gennaio 2020
Emozioni, aspettative, preoccupazioni, sensazioni, dubbi.
Sono tutti elementi che caratterizzano il vissuto della coppia durante la gravidanza.
I mesi che precedono la nascita sono fondamentali per assumere la consapevolezza di ciò che sta avvenendo e che avverrà, per chiedersi “quale nascita vorremmo per il nostro bambino?”.
La nascita é una combinazione tra responsabilità e diritti della donna, del neonato e della triade.
Dovrebbe quindi venire spontaneo informarsi e interrogarsi, con l’aiuto dei professionisti che ruotano intorno alla nascita, su quali siano i propri desideri e aspettative.
Il “Piano del Parto” nasce con l’intento di pianificare delle scelte importanti, che provengano da una profonda consapevolezza e condivisione.
Si basa sulle 15 raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la partoriente. E’ una proposta scritta e firmata, che la donna rivolge alla struttura ospedaliera o alla propria ostetrica e che contiene i desideri e le aspettative per il parto e per i giorni successivi.
Il primo passo è scegliere il luogo del parto: in ospedale, in casa o in casa maternità.
Non è una scelta scontata.
Al contrario, deve essere ragionata pensando al tipo di nascita desiderata.
Conoscendo le ostetriche, visitando le strutture e gli ambienti, raccogliendo informazioni di carattere clinico (numero di parti, percentuale di tagli cesarei, percentuale di episiotomie, analgesia al parto..).
Una volta scelto si può pensare e scrivere il Piano del Parto.
E ’bene procedere con ordine, riflettendo su travaglio, parto, post-partum, cure al neonato e primi giorni di puerperio.
Questi possono essere alcuni esempi su cui riflettere.
Travaglio:
- Chi vorrei accanto a me
- Poter mangiare e bere liberamente
- Poter muoversi liberamente scegliendo la posizione più comoda
- Monitorare il battito fetale ad intermittenza
- Poter rompere le acque spontaneamente
- Usare ausili quali vasca, palla, sgabello,musica..
- Non avere l’ago cannula e flebo che mi accelerino il travaglio
- Non essere depilata o subire clisteri
- Ridurre le visite interne al minimo indispensabile
- Poter avere un ambiente intimo (luci soffuse, clima sereno, poco via vai..)
- Poter attenuare il dolore con: bagno-doccia, massaggi, respirazione, vocalizzazione, oli essenziali, musica, epidurale..
Parto:
- Poter scegliere al momento la posizione in cui partorire (accovacciata, a carponi, semi-seduta, in piedi, sdraiata sul fianco o sulla schiena, in vasca, sullo sgabello..)
- Alternare le posizioni
- Spingere liberamente, non a comando
- Vorrei che non fosse effettuata l’episiotomia
- Poter avere un ambiente calmo, intimo e silezioso
- Vorrei evitare interventi operativi o invasivi (ventosa ostetrica, kristeller..)
Post-partum:
- Vorrei che il cordone fosse clampato e reciso dopo che ha smesso di pulsare
- Poter avere il bambino pelle a pelle subito dopo il parto
- Vorrei che il bambino fosse lavato e pesato dopo almeno le prime 2 ore dal parto
- Vorrei partorire la placenta in modo naturale, rispettando i tempi
Cure al neonato:
- Poter eseguire/non eseguire/posticipare le profilassi (vitamina k, esami di routine..)
- Vorrei che non venga dato al bambino il biberon con il latte in formula senza il mio consenso
- Non date al bambino il ciuccio
- Vorrei allattare/non allattare il mio bambino
Puerperio:
- Poter tenere il neonato con me in stanza 24 ore su 24
- Poter andare a casa il prima possibile
L’ultimo passo è condividerlo in modo costruttivo con i professionisti.
Pensare alla nascita è un diritto ma anche una grossa responsabilità.
La gravidanza, la nascita e il primo contatto, condizionano notevolmente la personalità di un individuo e la sua modalità di relazionarsi.
Essere consapevoli e partecipi delle proprie scelte è uno dei regali più importanti che i genitori possano fare al proprio bambino.
Utilissimo articolo. La mia domanda è: come, quando e con chi condividere il piano del parto all’interno dell’ospedale?