Ultima modifica 21 Settembre 2020
Gli italiani amano la Pizza. Tutti la mangiano, ma in pochi la fanno buona. La mia famiglia e io abbiamo vissuto qualche anno in Inghilterra e mangiare una Pizza buona è una delle cose che ci è mancata di più.
Quando sentivo frasi del tipo ‘Che ci vuole, è solo acqua e farina!’ mi si accapponava la pelle e allora, per evitare di discutere in inglese con inglesi improvvisati pizzaioli sull’importanza del rito di fare la Pizza, del mescolare con cura gli ingredienti, della magia della lievitazione e della pennellata finale che si dà con il condimento, abbiamo iniziato a farla in casa. Non la ordinavamo più. La facevamo molto spesso, almeno una volta a settimana e abbiamo mantenuto questa gustosa abitudine anche ora che siamo tornati a vivere in Italia.
Fare la Pizza è poesia e mangiarla deve essere un piacere dal primo all’ultimo morso.
Questo Amore l’ho trasmesso a Lavinia di 6 anni, chef creativa, ma poco paziente, e ad Adriano di 22 mesi, pasticcione bravissimo nel lancio degli ingredienti.
Quando decidiamo di fare la Pizza in casa sono loro che dettano legge. Ora vi racconto il loro segreto, ma voi promettetemi di non dirglielo!
Ingredienti:
- Lavinia ne usa circa 500g, Mr. Adri svuota la busta, a volte riesce a metterla tutta sul tavolo. Sul tipo di farina siamo abbastanza flessibili, usiamo quella bianca e quelle integrali. In Italia se ne trovano di tutti i tipi, provatele tutte e decidete la vostra.
- Lievito di birra fresco. Mezzo cubetto per lei, mezzo per lui. Il problema è quando lo sciolgono in circa 90mL di acqua tiepida (non calda, assolutamente, se non volete uccidere la magia!). Lei mette il cubetto, gira con cura e lo lascia riposare. Lui cerca di ricreare uno tsunami nel bicchiere, quindi non saprei dirvi la quantità effettiva che finisce nell’impasto di Adriano.
- Ci tengo, lo metto io per entrambi, un paio di cucchiai da tavola abbondanti.
- Se cade porta sfortuna, diceva mia nonna. La grande ne mette mezzo cucchiaino e il piccolo lo sparge come si fa per liberare le strade dalla neve d’inverno.
- Dipende dalla tipologia della farina, alcune ne assorbono più velocemente, altre ne vogliono di meno. Il risultato finale è quello che conta. Impastate a lungo fino ad ottenere la morbidezza e l’omogeneità che faranno della vostra Pizza un capolavoro fragrante. Se i vostri bambini amano l’acqua come il mio Adriano, guidatene il dosaggio, ricreare lo tsunami è comunque la sua attività preferita.
Lievitazione:
Il principio base è che più l’impasto lieviterà più digeribile sarà la pizza. Quello che facciamo noi è impastarla il pomeriggio per poi mangiarla la sera successiva. Lo so, sembra una tortura, ma l’aspettativa che si crea fa parte del rito.
Stesura e Farcitura:
Stendere la Pizza è la parte più divertente per i miei Mastri Pizzaioli. Prima ungono le teglie, poi, con l’aiuto di un mini-matterello rigorosamente di legno stendono la pasta prima sul tavolo poi direttamente nella teglia. Lavinia lo fa con cura, Adriano, invece, ha bisogno del mio aiuto, più che altro devo impedirgli di mangiarla cruda.
Una volta stesa, la Pizza deve essere farcita. I miei bimbi seguono il loro estro e creano nuove combinazioni ogni volta. Metto a loro disposizione tutti gli ingredienti e li lascio esprimere, ovviamente Mr. Adri ha bisogno di più supervisione, ma sta imparando in fretta, a lui piace farsi guidare dalla sorella. Passata di pomodoro, salame, uovo, peperoni, zucchine e prosciutto cotto sono alcuni degli ingredienti più gettonati.
Tra tutte le creazioni meglio riuscite ne ho scelte due:
- La Pizza Primavera, con base bianca, zucchine tagliate alla julienne, prosciutto cotto tritato e mozzarella di bufala. Ricordate che le zucchine vanno cotte da subito, mentre mozzarella e cotto vanno aggiunti a metà cottura.
- La Pizza di Lavinia, a base rossa con dadini di mozzarella affumicata e tantissimo parmigiano grattugiato. Fate cuocere la base per 5 minuti, poi aggiungete i formaggi.
Un consiglio. Il forno deve essere ben caldo, 180˙C, e la pizza deve cuocere per circa 10 minuti, attenzione a non farla seccare.
Ci siamo. La magia è completata. Buon appetito!