Ultima modifica 6 Novembre 2015

 

Finalmente i nostri parlamentari, dando prova di un ritrovato, se pur tardivo , senso di equità si sono autoridotti i vitalizi erogati al termine della loro ‘avventura’ legislativa. La maggior parte di loro(sarà un caso?), soprattutto quelli che meno saranno toccati dal ‘sacrificio’, si dice felice che finalmente sia stata introdotta una misura più equa, in un momento di crisi, gli altri, magari in modo anonimo, non mancano di strillare all’ingiustizia, al fatto che alcuni continuer

anno a godere di enormi privilegi, insomma i nuovi contro i vecchi.

Una prima considerazione sull’ AUTORIDUZIONE!!!

In effetti i parlamentari, per dirla volgarmente, se la cantano e se la suonano contemporaneamente da soli.

Cioè solo i membri delle camere possono decidere sui loro emolumenti, privilegi o quant’altro li riguardi con provvedimenti passati senza clamori e a grande maggioranza se non all’unanimità. Alcuni ‘partiti minori, per numero s’intende, fanno sentire la loro voce, ma senza calcare troppo la mano, forse per accattivarsi le simpatie di quel ‘popolo sovrano’ che nulla può eccepire al riguardo ( i referendum sull’argomento non sono ammessi). Non ricordo, e ho ottima memoria, alcun Presidente della Repubblica, che abbia rimandato con ‘messaggio motivato’ alle camere tali provvedimenti rimarcando la sua indignazione od il suo dissenso.

Non si può quindi parlare di autoriduzione, ma semplicemente di revisione e di rimozione, molto parziale di un privilegio. Dico molto parziale perché inizieranno a godere del vitalizio a 60/65 anni mentre il resto dei ‘lavoratori’ a 67, o no? Inoltre la percentuale del contributo dei singoli è dell’8% mentre per i dipendenti del 33%, ma alcuni deputati hanno fatto notare che la differenza è dovuta al versamento dei singoli datori di lavoro e quindi è lo Stato che eventualmente deve provvedere, non loro!!!

Inoltre sapete bene che la maggior parte dei parlamentari continua la sua ‘libera professione’ durante e dopo il loro impegno legislativo, altri mantengono il loro posto di lavoro, da qualche hanno senza stipendio, ma con i contributi pensionistici, per cui, per uno stesso periodo godono di 2 assegni. Naturalmente a domanda rispondono che il vitalizio non è una pensione, è una liberalità parzialmente da loro pagata, salvo poi considerarla come una pensione vera e propria quando fa a loro più comodo…

Ma questo è niente hanno solo cercato di buttare polvere negli occhi con questa piccola concessione cercando così di farci ‘accettare’ i sacrifici che ci attendono.

Perché loro continueranno a godere dei loro stipendi più che sufficienti a godere di un buon tenore di vita, a godere di tanti, tantissimi privilegi, molti dei quali misconosciuti che integrano, più che abbondantemente i loro emolumenti, dicendo ma che saranno mai 300 o 400 euro all’anno in più per tutti. Certo su 14.000 euro mensili ma per chi quella somma rappresenta il monte annuale?

Dicono inoltre, ridurremo il numero dei parlamentari, basta doppi, tripli incarichi, via i pasti gratuiti o quasi, i viaggi gratis in treno, nave o aereo…

Intanto voi pagate, fate i sacrifici, noi poi …

 

Nonna Lì

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Sono una giovane ragazza dai capelli bianchi, un vulcano di curiosità con una voglia irrefrenabile di sorseggiare la vita, una fantasiosa e interessante signora piena di voglia di fare, dire, raccontare, condividere.

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