Ultima modifica 20 Aprile 2015
Una mia amica mi ha fatto notare una grave carenza in uno dei miei post e con ragione per cui mi devo scusare, devo fare un mea culpa, ho sbagliato quando ho focalizzato la mia attenzione solo sui maltrattamenti verso i bambini.
Purtroppo non sono i soli ad essere angariati.
Purtroppo la prepotenza, l’insofferenza, la prevaricazione, i maltrattamenti non sono riservati ai bambini, ma i vigliacchi trovano altri bersagli per sfogarsi se la prendono con tutti i più deboli, con coloro che non possono o non sanno difendersi.
Bambini, vecchi, soprattutto quelli non autosufficienti e i diversamente abili sono le vittime di arroganti, prepotenti, ma paurosi individui non in grado di confrontarsi, neppure a parole, con persone loro simili, ma vili a tal punto da vessare fisicamente e psichicamente chi non è in grado di opporsi.
E le telecamere dovrebbero essere collocate non solo negli asili e nelle scuole materne o elementari, ma nelle case di riposo e in tutti i luoghi in cui persone nelle vesti di educatori o badanti dovrebbero prendersi cura dei diversamente abili.
Non c’è privacy che tenga, non esiste protezione di privacy di fronte alle violenze continue, ai maltrattamenti, alle cattiverie gratuite di bulli travestiti da educatori.
E mi stupisco che i loro colleghi non se ne rendano conto, non capiscano che reclamando una privacy, negando l’accesso delle telecamere diventano complici dei delitti commessi, che è come se loro stessi alzassero le mani, dessero calci e pugni, deridessero e commettessero, loro stessi, quegli atti inqualificabili che le telecamere nascoste hanno svelato.
E ogni bambino, ogni vecchio, ogni persona maltrattata che ne porta e porterà i segni per tutta la sua vita pesa anche sulle loro di coscienze, se ne hanno una!