Ultima modifica 21 Settembre 2018
Anche nel mondo dei bambini vengono sviluppati oggetti il cui obiettivo è quello di ridurre incidenti di grave entità da parte dei genitori.
Un esempio di ciò a cui mi sto riferendo è dimenticarsi un figlio all’interno della propria autovettura.
Come mamma penso sia una cosa “assurda”, che non mi capiterà mai (anche se come si suol dire: mai dire mai…) perché a me, uscendo dall’auto, mi “mancherebbe un pezzo”, ci sarebbe troppo silenzio intorno a me.
Ma siccome cose di questo tipo avvengono, se esiste un modo, un oggetto che può aiutare a ridurre se non a evitare proprio questi fatti allora è giusto parlarne e magari farne uso.
Due papà di Bologna, dopo aver letto di ripetuti casi di abbandono di bambini in auto, hanno ideato e realizzato il primo dispositivo “segnala bimbo” brevettato in Italia.
Il dispositivo, il cui nome è Remmy, monitora in maniera costante la presenza del bambino all’interno dell’auto e segnala eventuali anomalie: se il bimbo si sposta dal seggiolino o peggio ancora se, una volta abbandonata l’auto, il bambino si trova ancora al suo interno.
Remmy si compone di due parti: un rilevatore baby che si collega al seggiolino e una cicalina sonora posta nell’accendisigari dell’auto (perché da li prende l’alimentazione).
La parte posta sotto il seggiolino ha un sensore di peso che comunica all’impianto centrale se il bambino si è spostato dal seggiolino durante il viaggio o se è ancora in macchina a motore spento.
Il genitore viene avvisato dello spostamento del bambino o della sua assenza tramite un segnale sonoro.
Obiettivo di Remmy è quello di aumentare la serenità dei genitori e garantire la sicurezza dei più piccoli durante gli spostamenti in auto.
Ovviamente Remmy è utilizzabile con qualsiasi seggiolino e automobile.
Il valore di Remmy è stato riconosciuto anche da BOB (Baby on Board), un grillo amico dei bambini, che sostiene la sicurezza dei più piccoli in auto. Il suo compito è quello di aiutare tutti gli adulti (genitori, nonni, zii….) che si occupano dei bambini a proteggerli durante gli spostamenti in auto.
Laura Zampella