Ultima modifica 24 Agosto 2020
E’ tempo di mare e si sa, dobbiamo scegliere la protezione solare per noi ed i nostri figli.
Anche io, come sicuramente qualcuna di voi, all’inizio ci sono cascata!
Di cosa sto parlando? Del fatto che anche io come voi ho scelto la protezione in base al colore della confezione, o all’odore che emanava una volta aperto!
Forse tu li hai comprati in base alla bellissima pubblicità pensando che in televisione si dica la verità, oppure perché quello che leggiamo sulla confezione ci piace e ci sembra buono.
Ma non è così che si sceglie un prodotto.
Allora come facciamo a capire se uno stick, un latte solare, una crema che stiamo usando o che vogliamo acquistare sia veramente buono?
Prima di tutto, è bene saper leggere l’ INCI
Investire qualche minuto per leggere sempre gli ingredienti ti farà fare la cosa giusta, se lo sai interpretare!
Ma cosa significa questa parola strana?
Non è altro che la lista degli ingredienti. L’unica arma che abbiamo a nostra disposizione, che ci permette di verificare realmente se le promesse che ci vengono fatte da quel prodotto, possono veramente essere mantenute.
La regola generale che devi sempre tenere in mente, è che gli ingredienti che leggi vanno in ordine decrescente, quindi dalla sostanza che è presente in maggiore quantità, a quella presente in minore quantità.
Il primo passo è quindi
riconoscere le sostanze attive
ed il secondo quelle dannose!
Forse ti sorprenderà il fatto che chi formula i prodotti, soprattutto quelli che troviamo a basso prezzo nei supermercati o negozi di cosmetici di scarso livello faccia uso di sostanze che non solo non fanno bene alla nostra pelle, ma la danneggiano, tuttavia è cosi.
Se troviamo un ingrediente classificato come ‘poco buono’ in cima alla lista, la cosa sarà ancora più grave perchè significa che è presente in quota rilevante e non in tracce.
Quando invece lo trovi in fondo all’ INCI, significa che di quella sostanza c’è n’è davvero pochissima, quindi se non hai un prodotto con INCI migliore, prenderai quello che io definisco “meno peggio”.
Saper leggere l’INCI è quindi anche riconoscere il posizionamento dei vari ingredienti!
Soprattutto delle le sostanze naturali.
Chissà perchè è diffusa l’idea che la parola “naturale” sia magica e basti scriverla per garantire la bontà di ciò che si sta acquistando!
Stai ben attenta e aguzza gli occhi!
Il business vuole che oggi molti cosmetici inizino ad usare tra i loro ingredienti principi attivi di origine naturale: più per denaro che per vera convinzione che il naturale sia migliore.
Ecco le principali sostanze che dovrebbero essere assenti da qualsiasi prodotto per la pelle.
Iniziamo dai Petrolati, ovvero derivati del petrolio che purtroppo risultano occlusivi, e non dermocompatibili: paraffinum liquidum, petrolatum, mineral oil, vaselina, paraffina.
La seconda classe dei non dermocompatibili, sono i siliconi, difficili da lavare via.
Creano una pellicola su pelle e capelli che sembra idratare e proteggere ed invece a lungo termine determinano sui capelli l’effetto cute grassa e secchezza sulla lunghezze del capelli (protezioni solari in spray per i capelli).
Ecco alcuni siliconi: dimethicone, amodimethicone, cyclomethicone, cyclopentasiloxane e vi assicuro che all’inizio anche io mi sono lasciata tentare, perchè volevo capelli più lucidi anche sotto il sole!
Infine arriviamo alla categoria dei conservanti: imidazolidinyl urea (cessore di formaldeide), diazolidinyl urea (cessore di formaldeide) methylchloroisothiazolinone e methylisothiazolinone.
Ti è mai capitato di scegliere lo shampoo estivo per i tuoi figli in base alla schiuma morbida e soffice?
La maggior parte degli shampoo in commercio, molto lavanti e aggressivi contengono SLS (sodium lauryl sulfate) e SLES (sodio laureth solfato) sono stati oggetto di esami approfonditi che ne hanno decretato la necessità di usarli con parsimonia e addolciti con altri tensioattivi più naturali e delicati, e più rispettosi della pelle e dell’ambiente (come ad esempio la Betaina).
Altre sostanze tossiche da cui stare alla larga sono rappresentate dal Triclosan, un antibatterico molto penetrante, registrato come pesticida, è anche sospetto agente cancerogeno. Viene accumulato nei tessuti corporei, quindi provoca un avvelenamento lento che si protrae nel tempo. Ad alto rischio per la salute umana e per l’ambiente.
Tieni duro, siamo alla fine di questa triste lista, ti chiedo solo di prestare attenzione all’ Edta- tetrasodium: inquinante per l’ecosistema; a ciò che termina in trimonium-dimonium: inquinante per le acque; e glycol: solventi sintetici aggressivi sulla pelle.
Ecco, credetemi: sapere leggere l’INCI è fondamentale per la nostra salute e quella dei nostri figli.
Se avete bisogno di altre informazioni o di confronto, mi trovate nel gruppo della community del magazine, e a questa email: lucia.premdacostucci@lenuovemamme.it