Ultima modifica 25 Gennaio 2017
Maltrattare un cane per girare una scena di un film, perché?
Parlo di “A Dog’s Purpose”, nelle sale italiane con il titolo “qua la Zampa”, film durante il quale è stato maltrattato un pastore tedesco al fine di girare una scena.
Nel video che evitiamo di riportarvi, girato di nascosto sul set del film, il cane è gettato a forza in una vasca con acque molto mosse e si vede chiaramente che non ne vuole sapere di scendere in acqua, che è terrorizzato e fa di tutto per rimanere a bordo vasca.
Non riesco proprio a capire come un conduttore, che è colui che lavora da sempre con il cane, la figura di riferimento del cane stesso, la persona di cui il cane si fida di più in assoluto possa violentare il proprio cane a fare una cosa che in quel momento lo terrorizza.
Questo non è un compagno di vita, questo è uno che frutta il proprio animale per denaro.
Come può un regista, che dice di aver girato il film per quello che prova per gli animali, permettere che succeda sul suo set una cosa del genere. Come è possibile, visto che su ogni set nel quale lavorano animali deve essere presente un funzionario dell’American Humane Society, che questo abbia permesso un tale comportamento.
Inoltre si sente anche una voce fuori campo dire «Non si calmerà, almeno fino a quando non sarà in acqua. Buttalo dentro!» frase detta da chi era in quel momento addetto a sostituire il regista dato il regista nega di essere stato presente mentre veniva girata tale scena.
Intanto le polemiche non si placano: l’associazione Peta ha lanciato una campagna di boicottaggio nei confronti del film mentre la casa di produzione Amblin Entertainment e quella di distribuzione Universal hanno sottolineato attraverso un comunicato che “la troupe ha seguito i rigorosi protocolli per promuovere un ambiente etico e sicuro per gli animali”.
Mi chiedo con che coraggio possano fare un’affermazione del genere visto che le prove sono documentate.
Come conseguenza intanto la American Humane Society, ente che ha il compito di vigilare sul trattamento degli animali nei film, ha sospeso il proprio funzionario presente sul set vista la palese incapacità di sorvegliare il rispetto delle regole.
Seconda conseguenza è che in seguito alle polemiche nate dopo che TMZ ha pubblicato un video, la Amblin Entertainment e la Universal hanno deciso di annullare la premiere della pellicola inizialmente prevista per questo week end a Los Angeles. Nella nota ufficiale diffusa dalle due aziende si legge:
Considerato che l’analisi della Amblin sul montaggio del video diffuso ieri è ancora in corso, il distributore della pellicola, la Universal Pictures, ha deciso, nel miglior interesse dell’opera, di annullare la premiere e il junket di Qua la Zampa previsti per il fine settimana. Amblin e Universal non vogliono che un lungometraggio che celebra la relazione fra umani e animali possa essere messo in ombra da altri fattori.
Dal primo momento in cui il filmato è stato diffuso, la Amblin si è impegnata in una profonda analisi del materiale insieme a molte persone coinvolte nella realizzazione del film, incluso il personale addetto alla sicurezza, gli addestratori e i coordinatori degli stunt. Se, da una parte, siamo tutti molto amareggiati da queste immagini di un animale in difficoltà, tutti ci hanno assicurato che il pastore tedesco Hercules non ha subìto maltrattamenti durante la lavorazione della pellicola.
In italia, “Qua la zampa!” ha il patrocinio e sostiene Oipa Italia – (Organizzazione internazionale Protezione animali) che ha pubblicato sul sito tale comunicato:
L’Oipa ha scelto di patrocinare l’uscita italiana del film “Qua la zampa” per il messaggio positivo sulla relazione uomo-cane che viene veicolato. A nostra specifica richiesta, ci è stato comunicato che durante la lavorazione del film tutti gli standard previsti per il benessere degli animali coinvolti nelle riprese sono stati rispettati.
Abbiamo appreso in data 19 gennaio, giorno dell’uscita del film, dell’esistenza di un video diffuso in rete il medesimo giorno, dal cui contenuto ovviamente ci dissociamo, in cui l’addestratore forza il cane ad eseguire una performance ignorando il suo stato emotivo. Secondo le dichiarazioni di Amblin Entertainment le riprese sono poi state interrotte per rispettare la volontà del cane. Ci auguriamo quindi che si sia trattato di un infelice episodio isolato sul quale verrà fatta chiarezza e verranno presi provvedimenti con le indagini già avviate da American Human, l’associazione responsabile del benessere degli animali sul set cinematografico. La partnership dell’Opima per il lancio del film in Italia e il risvolto benefico delle attività correlate è stata concordata con Eagle Pictures, distributore italiano del film, quindi indipendente dalla produzione, distribuzione e promozione della versione originale del film.
Insomma un “ci dispiace, aspetteremo le indagini” ma niente di più.
Certo è che le indagini andranno per le lunghe ed il film è ormai nelle sale… perché quindi rinunciare agli introiti che arriveranno? In fondo il fattaccio è avvenuto e non c’è nulla che possa rimediare.
Insomma la solita lavata di mani pur di incassare soldi!
Comunque i miei di soldi non li incasseranno perché farò parte di quel tot di persone che hanno deciso di boicottare la visione del film anche se mi dispiace perché la trama è accattivante e l’idea di finanziare la protezione animali da sempre funziona da incentivo ma l’idea di dare soldi a chi li ottiene sulla pelle di un solo cane benché a favore di mille altri, non è ragione sufficiente per me, per passare sopra ad un maltrattamento. quindi, anche se non interesserà a molti, io non andrò né porterò i miei figli a vedere il film “qua la zampa”.
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