Ultima modifica 21 Maggio 2018
Diventare mamma è un passaggio che stravolge la vita.
Poche di noi se lo aspettavano e nessuna veramente ha capito il significato di questo cambiamento fino a quando non lo ha provato sulla propria pelle.
Io lo sono diventata giovane e molte persone non mi hanno capito.
Mentre andavo a fare ecografie sperando che tutto procedesse come da programma, le mie amiche si preparavano per gli esami universitari.
Mi invitavano a uscire per cena alle nove di sera, quando dovevo fare una delle ultime poppate della giornata, nella speranza che mia figlia non si svegliasse prima delle due di notte, per un altro spuntino notturno.
Mi interrogavo sull’opportunità di praticare il co-sleeping, loro su dove andare a ballare. Sono percorsi diversi, sono scelte della vita.
Quello che ho faticato a sopportare però, sono state le osservazioni gratuite di chi, nel profondo della sua cieca consapevolezza, criticava la mia routine giornaliera, la voglia di dare certezze alla mia bimba e commentava sempre con la stessa frase “Quando avrò figli io, sarà tutto diverso!”.
Hanno avuto bambini anche loro e forse li hanno allevati con maggiori ansie di quanto la mia giovane età mi permettesse. C’è chi prende l’aereo e chi fatica a uscire anche solo il sabato sera, con i pupi al seguito.
Una cosa però ci accomuna tutte: questa trasformazione ha rivoluzionato le priorità della nostra vita.
Credo che sia una sorta di difesa personale, forse un istinto primitivo di protezione della prole che si identifica in uno stravolgimento dei nostri ritmi metropolitani.
Anche nella banalità di un gesto tanto semplice quanto fare la spesa o scegliere un ristorante o un bar piuttosto di un altro! Se prima mangiavamo quando avevamo il buco nello stomaco e non ci facevamo tante domande, ora ci ritroviamo al supermercato a controllare data di scadenza e composizione degli alimenti. Se una volta ci potevamo muovere in ogni luogo e ad ogni ora, adesso magari ci informiamo se l’hotel dove alloggiamo ha un baby menù apposito e viaggiamo di notte, mentre i bimbi dormono.
Questa innata capacità, che si è manifestata alla presenza dei figli, deve essere usata a nostro vantaggio, sviluppando una maggiore attenzione alla qualità. Siamo le consumatrici finali di un meccanismo che alimentiamo con i nostri acquisti. Poniamo maggiore attenzione a quello che compriamo, privilegiando il prodotto che sviluppa un’attenta ricerca delle materie prime. La consapevolezza nell’acquisto sicuramente può muovere il mercato in direzione diversa, rispondendo alle nostre necessità con una qualità maggiore.
Non accontentiamoci di quello che troviamo. Ci meritiamo di più!