Ultima modifica 10 Ottobre 2019

 

Ricordo che una delle prime cose che mi ha colpito, girando per la scuola americana dei miei figli, è stato l’incredibile numero di disabili, di vario genere: diversi bambini autistici, con la sindrome di Down, altri sulla sedia a rotelle, con gravità diverse, o disfunzioni d’apprendimento.

Inizialmente, non capivo se la ragione è che ce ne sono davvero tanti, oppure, più semplicemente, le scuole sono decisamente più attrezzate. Così, ho cominciato a indagare con discrezione e a trarre le mie conclusioni.

A Kenosha il 12% degli studenti, fra i 5 e i 18 anni, è disabile (qualsiasi grado di disabilità), ossia, dei 22.570 bambini iscritti a scuola, fra i 5 e i 18 anni, 2.780 sono disabili. Non conosco le esatte percentuali in Italia, ma ho trovato un documento poco incoraggiante in cui, addirittura, si dice che sono poche le scuole in cui i bambini possono svolgere orario completo a scuola o non possono accedere alle attività extra-scolastiche, principalmente, per mancanza di personale. (https://www.unicef.it/doc/4824/minori-e-disabilita-la-situazione-in-italia.htm)

Il distretto scolastico di Kenosha mette a disposizione almeno un assistente per ciascun disabile eIMG135, nei casi più gravi, anche due. Inoltre, c’è un’organizzazione, RKCAA, http://www.rkcaa.org/HeadStart/Special_Needs.htm, che recluta e mette a disposizione volontari a supporto delle famiglie di bambini con “special needs” e delle scuole, in cui questi bambini sono iscritti. E questo è un Paese in cui il volontariato è considerato più prezioso dell’oro. Nella ex scuola di mia figlia, ho conosciuto una signora che assiste un bambino autistico. Questa signora, di una dolcezza mai vista, abita nei paraggi della scuola e, da quando i suoi nipoti sono diventati grandi – dice – non sapeva più come passare la giornata. Quindi, è andata a parlare col Preside, ha seguito un corso e ora assiste questo bambino, tutti i giorni, per l’intero orario scolastico: una vera benedizione, anche per la famiglia del bambino.

lettinoLe strutture scolastiche sono adattate ad accogliere i bambini disabili: ogni porta è dell’ampiezza giusta ed è dotata di un bottone per l’apertura, i corridoi sono ampi, non ci sono gradini sia in entrata, sia in uscita. Nella scuola media, che è su due livelli e in cui il piano inferiore è un semi-interrato, ci sono gli ascensori, ma  anche varie porte per l’ingresso da ogni piano. I bagni sono strutturati e organizzati, in modo da poter agevolare le diverse disabilità. Non mancano le istruzioni per rendere autonomo il bambino nel lettino grazie a un trespolo, che permette di sollevarlo e metterlo sul lettino, sotto il quale ci sono pannolini in grandi quantità, salviette e guanti mono-uso.

All’interno della scuola, ci sono aule apposite per il sostegno alle diversità con vari strumenti, fra cui anche delle Wii, che aiutano il coordinamento dei movimenti e stimolano l’apprendimento attraverso la danza. I bambini hanno dei computer o tablet con il supporto vocale. Ogni libro scolastico è disponibile online, con anche il riproduttore vocale, utile ai disabili e agli stranieri.

I bambini disabili, grazie al supporto garantito, possono accedere senza limiti a ogni attività extra-scolastica e ai camp estivi.

Renata Serracchioli

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

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