Ultima modifica 24 Agosto 2016
Non ho resistito e l’ho fatto di nuovo. Una bugia, sempre la stessa: “Si è bloccato l’ascensore!”.
Del resto i nostri paesi sono pieni di palazzi in stile vintage con ascensori non proprio all’avanguardia, che col cattivo tempo fanno capricci!
Certo, come scusa, non eccelle in fantasia ed è decisamente poco credibile raccontarla in primavera inoltrata o blaterarla a chi è venuto di recente a casa tua (e quei 4 piani li ha fatti a piedi: perché l’ascensore non c’è!!)
In ogni caso è una scusa facile e felice (simpatica, intendo), soprattutto se devi sbolognarla al datore di lavoro, al collega o all’amico che ti aspetta al bar, che sia un alto dirigente di finanza, un cuoco, un parrucchiere, un architetto, un fioraio, non importa, l’importante è che sia un uomo! (e che faccia poche domande di approfondimento!).
Gli uomini sono convinti che la causa dei nostri continui ritardi sia solo ed esclusivamente una delle seguenti:
1) testa nell’armadio, narcotizzata e confusa negli abissi più remoti del tuo guardaroba a cercare di far ben quadrare l’ultimo abbinamento gonna-maglia-cardigan-scarpa-borsa, nel vano tentativo d’imitare quell’affascinante completino sulla copertina dell’ultimo vogue!
2) allo specchio: faccia strana, un paio di smorfie a tirare su i capelli (forse oggi sto meglio così), poi a tirarli giù (no…è meglio così) poi su, poi giù, poi su, e così via, a cercare difetti e difettucci (veri o presunti tali) che ci rovineranno comunque inesorabilmente la giornata!
La verità, però, la sappiamo solo noi!
Non abbiamo vagato nella cabina armadio (abbiamo ceduto al fascino del completo “prestampato” e via!) e non abbiamo perso tempo allo specchio (ci siamo rassegnate aspettando tempi migliori).
No, la causa del nostro ritardo è un’altra … ed è, del resto, anche la causa del nostro primo, famosissimo, indimenticabile, in taluni casi inspiegabile, ma sempre folgorante ritardo : Lui (o Lei, ovviamente … o anche Loro, si intende!)
Marco, Ada, Ludovica, Alessandro, Francesca, Chiara, Giovanni, Gustavo, Genoveffa, Anastasia, Cenerentola, Ben10, etc etc! Be’ certo, anche Ben 10 e Cenerentola possono causare un ritardo. Alzi la mano a chi non è mai capitato questo: “Maaaaaammaaaaaaaaaaa ho dimenticato cenerontala, voglio cenertontala, vammi a prendere cenerontala!” E tu? Rifai i 3 piani – rigorosamente a piedi perché l’ascensore non c’è (sul serio)- se ti dice male li rifai con lei sulle spalle, cerchi quella nana di cenerontala nelle 354 scatole di giocattoli che hai disseminato per la casa e che ovviamente non trovi manco abitassi nel castello delle principesse Disney, e RIscendi, ti RImetti in macchina, la RIleghi al sediolino, RImetti in moto, RIfai manovra, e parti! Finalmente parti! Ce l’hai fatta! Arriverai a destinazione! E con solo 13 minuti di ritardo! Un record.
Ok, magari esagero, non ci sacrifichiamo per un giocattolo, ma come la mettiamo se il lui/lei/loro in questione, sul pianerottolo di casa pronunciano la fatidica frase “Devo fare pipì”? E se, peggio ancora, decidono che è l’ora del super mega caccone abominevole?? Non se la rida chi pensa “il mio è ancora in età da pannolino!”. Certo, sembra più comodo, ma dite un po’, come pensate di portarlo a spasso? Tipo i gonfiabili a piombino: “sempreinpiedi”?
Potrei ancora ricordare delle volte che la mia Lei si è spogliata tutta, o si è rovesciata l’ultimo sorso di succo (che 3 nanosecondi prima aveva detto di non volere), o ha svuotato la borsa col suo cambio perché “volevo i miei calzini”, o ha deciso semplicemente “No! Io oggi non esco!”
Ecco, potrei continuare così, all’infinito, parlando di ogni tipo di episodio semiserio che capita ogni giorno ad ogni mamma (semiseria).
La verità è che da quando abbiamo scoperto che il livello delle Beta Hcg nel nostro sangue, superava le migliaia, abbiamo cominciato a proferire scuse di ogni ordine e grado per giustificare i nostri ritardi, e magari sarebbe bastato semplicemente: “Scusate HO il ritardo!!!”
È da allora, dal primo ritardo della nostra vita, che cominciamo a correre e da allora vivremo sempre con l’affanno e la speranza di arrivare puntuali!E, tranne che poche, organizzatissime e fortunate pianificatrici della propria vita, sempre in costante ritardo!
Ci ritroviamo a pregare ogni sera che il Signore ci regali giornate di 48 ore, che la camicia che vorremmo indossare si stiri da sola, che la fata Smemorina ci faccia trovare la spesa nel frigo, che a lavoro non si inceppi il pc e che il pollo vada a suicidarsi, bello solo solo ed oleato, nel forno! Non chiediamo tanto: giusto quelle due o tre cosette che ci permettano di risparmiare quel tantino di tempo da poter dedicare a NOI! Tanto per poter vagare nella cabina armadio e fare le smorfie allo specchio, ecco!
Io lo so che non devo giustificarmi con l’amica che aspetta al bar da 20 minuti (se è mamma), col marito che ha messo in moto l’auto già da 5 o con la mia mamma che mi aspetta a pranzo e ha scolato la pasta senza aver considerato che il tempo di cottura difficilmente coinciderà con la mia mezz’ora di ritardo! E so che, in ogni caso, non dovrei trovare scuse ridicole tipo quella dell’ascensore, lo so … non serve, non è necessario.
Ma è tremendamente divertente.
Ve lo assicuro!
Leida Leg
Mah.. Sino IOOO .. IO IO IO… assolutamente IO.. Nata in ritardo, perennemente in ritardo… E senza sapere ne come ne perché .. O quasi 😉
Mah.. Sono IOOO .. IO IO IO… assolutamente IO.. Nata in ritardo, perennemente in ritardo… E senza sapere ne come ne perché .. O quasi 😉
io che ero sempre tremendamente puntuale sconto il karma del perenne ritardo. Minimo 10 minuti…che poi in realtà neanche lo so che ore sono visto che ho deciso di non mettere l’orologio 😛
e quando fisso con le mie amiche con figli ormai diciamo: ci vediamo domani…
così
generico
a che ora non importa, quando arrivi ti vedo